Un evento speciale quello che 26 giornaliste salernitane con le parole di altri giornalisti e colleghe stanno mettendo in scena per l’8 marzo. Un modo diverso, nuovo, speciale per fare storia delle donne insieme. Le donne sono solidali ma spesso vittime della loro fragile sensibilità che oggi diventa una forza per denunciare e continuare a sperare. La parola ha un potere unico se ad essa i corpi di giovanissimi danzatori, con la coreografia di Annarita Pasculli e la regia di Concita De Luca e Carla Avarista , diventa carne, al grido di una madre di tutte, magistralmente interpretata dalla giornalista e attrice Cinzia Ugatti.
Parlano insieme copri, mani, sguardi, parola scritta e parola pronunciata, in un corale abbraccio intorno alla memoria di donne inghiottite dal mare, che rivivono sul palco del teatro Augusteo , alle 21,00 del giorno 8 marzo, con la partecipazione straordinaria di un magistrato, Matteo Casale , voce della giustizia.
L’idea di realizzare un’ opera di Teatro civile con l’ordine dei giornalisti della Campania “26 come in mare così in terra” di Concita De Luca, giornalista attenta e tenace, ha visto coinvolti tutti coloro che hanno creduto con lei in un progetto possibile. La disponibilità di Antonella Jannone, le compagne di viaggio di sempre che dietro le quinte hanno deciso di esserci, distribuendo inviti, diffondendo la notizia ovunque e curandone l’organizzazione, avranno tutte gambe e voci tremanti in una questa sera di marzo che non dimenticheranno mai più.
Daranno vita ad una performance suggestiva e avvolgente, come gli abiti neri che indosseranno avvolti nel giallo solare di drappi di luce. La musica di Max Maffia e The Empy Daybox, la voce nera di Lamin Ceesay, il grido di dolore e speranza per un mondo migliore l’8 marzo da Salerno urla all’Italia, all’Europa, all’Universo intero il desiderio infinito di amore, che solo le donne con gli uomini, possono “insieme “ concepire per poi partorire e far risorgere dal buio dell’indifferenza.
Gilda Ricci