Iván Fischer incanta Ravello, il ritorno di Valery Gergiev martedì 21.

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Gli applausi alla fine di un movimento non sempre sono ben accetti, in verità quasi mai, figuriamoci nel bel mezzo di un’esecuzione ma quando sorgono spontanei per sottolineare la bravura di un’orchestra e di un maestro hanno tutta un’altra valenza. È quello che è accaduto durante l’esecuzione della Rapsodia Ungherese n.1 di Liszt, preludio del secondo appuntamento con la Budapest Festival Orchestra diretta dalla bacchetta di Iván Fischer. Un concerto all’insegna del grande fascino esercitato dalla musica popolare ungherese su Brahms e Liszt ma soprattutto un incredibile viaggio nel lavoro di orchestrazione e contaminazione fatto da Fischer di alcune danze miscelate con le improvvisazioni dei violini zigani e i virtuosismi del cimbalon.

Davvero maiuscoli i solisti che hanno accompagnato Fischer e la BFO. Tutte le pagine eseguite sono state presentate dal maestro con dovizia di particolari e con una chiara soddisfazione. Jenő Lisztes al cimbalon, dopo un’improvvisazione iniziale per far saggiare l’inconfondibile suono dello strumento alla platea di Ravello, diventa parte integrante delle partiture nelle quali spiccano i virtuosismi dei violinisti zigani József Csócsi Lendvay e del figlio József Lendvay jr che strappano applausi convinti soprattutto nella loro esecuzione della Danza ungherese n.11 di Brahms.

Un viaggio nelle sonorità ungheresi e gitane davvero unico ed emozionante che si è concluso con un’altrettanto sontuosa esecuzione della Sinfonia n.1 di Brahms. Nel bis richiesto a gran voce dalla platea della Città della Musica, una danza ungherese intonata dalla totalità dell’orchestra che ha salutato così il pubblico che porterà con se il ricordo di una grande serata di musica.

Era il 23 luglio 2005 quando Valery Gergiev scese dal palco del Belvedere di Villa Rufolo lasciando Ravello per l’ultima volta. Quell’anno lo Czar fu protagonista assoluto, assieme all’orchestra e al coro del Teatro Mariinsky, di una due giorni indimenticabile per Ravello e il suo Festival. A distanza di 13 anni, martedì 21 agosto (ore 20) l’attesissimo ritorno nella “Città della Musica”, per uno degli eventi musicali di punta della sezione diretta da Alessio Vlad tra i più attesi della stagione.

Valery Gergiev, eclettico e precoce talento del podio – aveva 24 anni quando, nel 1977, vinse a Berlino il Premio Internazionale per la direzione d’orchestra “Herbert von Karajan” – originario di Vladikavkaz, in Ossezia, è figlio dalla grande scuola di Yuri Temirkanov, che lo volle nel ’78 come assistente al Teatro Kirov di Leningrado. Nel 1988 ne divenne Direttore principale. Nel 1992 il teatro, tempio della musica e del balletto mondiale, riprese la sua denominazione originale, Teatro Mariinsky di San Pietroburgo. Glorioso teatro dove Čajkovskij, Musorgskij, Rimskij-Korsakov, Borodin affidarono le prime esecuzioni dei loro capolavori; dove si sono esibiti i più famosi cantanti e ballerini della Russia, da Fëdor Šaljapin ai coniugi Figner, da Galina Ulanova a Rudolf Nureyev, dove è stato direttore del corpo di ballo, il celebre coreografo Marius Petipa, di cui quest’anno si festeggia il bicentenario della nascita. Dalla fucina del Mariinsky sono usciti artisti diventati poi famosi pilastri dei Ballets Russes di Sergej Djagilev, come il pittore Alexandre Benois, celebre autore delle scene e dei costumi di Petruška, il secondo grande balletto del periodo russo di Igor Stravinskij che apre il concerto di Ravello. Si narra la storia del Pulcinella russo innamorato della Ballerina e ucciso brutalmente dal Moro. L’autore forse più legato al Teatro Mariinsky è Pëtr I. Čajkovskij, che non vi diede soltanto i tre capolavori del balletto ideati con Petipa, ma battezzò anche ben quattro delle sue opere (La pulzella di Orléans, La Maliarda, La dama di picche e Iolanta). L’Orchestra del Mariinsky sotto la guida di Gergiev si è distinta non solo nel repertorio operistico ma anche in grandi integrali dedicati, per esempio, alle sinfonie e ai concerti per pianoforte di Prokofe’v. Gergiev nella seconda parte del programma esegue un’opera di Čajkovskij singolare: la Sinfonia “Manfred”, ispirata al celebre poema di Lord Byron. Nel Manfred, “un’idea fissa” attraversa i quattro movimenti che narrano i pellegrinaggi del tormentato eroe sulle Alpi, ossessionato dall’immagine della donna che ha amato (Astarte); il secondo movimento illustra come in uno scherzo l’apparizione fantastica della Fata delle Alpi sull’arcobaleno di una cascata; segue il quadro pastorale della vita solitaria e libera dei montanari; chiude l’orgia infernale che si pacifica solo con la morte di Manfred su un corale dell’organo.

www.ravellofestival.com. Per info 089858422 boxoffice@ravellofestival.com

 

 

Martedì 21 agosto

Belvedere di Villa Rufolo, ore 20.00

Mariinsky Orchestra

Direttore Valerij Gergiev

Posto unico €60

 

Programma

 

Igor Stravinsky (1882 – 1971)

Petruška

 

Peter Ilyich Tchaikovsky (1840 – 1893)

Sinfonia Manfred in Si minore Op.68