La riaccensione dei riflettori sulla devastazione ambientale di una parte del territorio della provincia di Caserta: la cosiddetta “Terra dei fuochi”, ha riportato al’attenzione generale il problema dei rifiuti anche tossici smaltiti in quell’area.
Quello che sembra paradossale, nell’esplosione mediatica di questi ultimi tempi, è la meraviglia che a volte traspare nelle dichiarazioni di autorità, esponenti politici, di tutti gli schieramenti, facendo sembrare la vicenda della devastazione di quella parte della Campania come una realtà ignota, improvvisamente svelata dalle dichiarazioni di qualche pentito o dalle desecretazioni di documenti parlamentari.
Stiamo parlando di una vicenda, quella dei rifiuti in Campania, compreso il traffico di quelli tossici, e di ieri il sequestro nel porto di Salerno, di una diecina di containers destinati in Africa , che ha visto nel corso del tempo, “un lungo tempo”, coinvolti politici, imprese di autotrasporto e non, proprietari di terreno, fra l’indifferenza generale.
Pochi, nel corso di questi lunghi anni, hanno avuto il coraggio di denunciare e di opporsi a questo scempio. Tantissimi, per interesse o per paura, hanno taciuto, nell’assenza totale delle istituzioni, che hanno fatto orecchie da mercante, anche quando alcuni denunciavano il fenomeno a rischio dell’incolumità fisica. In tanti casi, come anche la Magistratura e le forze dell’ordine hanno dimostrato, le collusioni si sono annidate dappertutto.
Le proteste e le tante iniziative di questo ultimo scorcio di tempo, si spera possa rimettere in moto il processo di risanamento dei territori, rimasto per troppo tempo al palo. Per anni il commissario alle bonifiche è stato l’ex Presidente della Regione Bassolino che nonostante i tanti studi avessero monitorato la gravità della situazione non ha mosso un dito.
Ora il capitolo bonifiche apre un’altra questione fondamentale, quella della gestione delle stesse, e del pericolo insito in aree ad alta densità malavitosa. Bisogna bandire le tentazioni emergenziali, spesso non accorciano i tempi e prestano il fianco all’ infiltrazione delle organizzazioni malavitose . E’ si necessario agire in fretta, ma anche con trasparenza, proprio per riaffermare con forza la legalità e la presenza dello Stato, è l’unico vero modo per impedire il ripetersi di nefandezze come quelle che hanno portato alla devastazione della “Terra dei fuochi”.
Certo non aiutano alla rinascita di questa terra ed al riscatto delle popolazioni la pubblicità sciacallesca di un’azienda del Nord, stranamente ritenuta non offensiva da qualche Verde napoletano, che invece di solidarizzare con i colleghi del sud, ha tentato di sfruttare l’eventuale danno d’immagine a proprio vantaggio. Bisogna ricordare a costoro che, come sostenuto in una dichiarazione dal Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, grande conoscitore della vicenda, per essersene occupato in anni passati, che la devastazione riguarda aree ben individuate di territorio. A tutti coloro che giocano allo sfascio vogliamo ricordare che la Campania è una grande regione, con territori incontaminati e con coltivazioni naturali e biologiche di grande pregio.