Istat, stima preliminare del Pil in negativo per il II trimestre 2014, -0,1%. Prezzi al consumo in rialzo ad ottobre.

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calo pilNel terzo trimestre del 2014 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,4% nei confronti del terzo trimestre del 2013.

Il calo congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura e dell’industria e di un aumento nei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte), parzialmente compensato da un apporto positivo della componente estera netta.

Il terzo trimestre del 2014 ha avuto quattro giornate lavorative in più del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al terzo trimestre del 2013.

Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dell’1,2% negli Stati Uniti e dello 0,7% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 3,9% negli Stati Uniti e del 3,0% nel Regno Unito.

La variazione acquisita per il 2014 è pari a -0,3%.

Nel mese di ottobre 2014, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% sia rispetto al mese precedente sia nei confronti di ottobre 2013 (il tasso tendenziale era -0,2% a settembre), confermando la stima provvisoria.

La ripresa dell’inflazione è dovuta principalmente al ridimensionamento delle flessioni tendenziali dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (-2,6%, da -6,6% di settembre) ‒ con un ruolo determinante del Gas naturale (-5,9%, da -11,1% del mese precedente) ‒ e dei Servizi relativi alle comunicazioni (-1,0%, da -5,6% di settembre).

Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'”inflazione di fondo” sale a +0,5% (da +0,4% del mese precedente); al netto dei soli beni energetici, sale a +0,4% (era +0,3% a settembre).

Il rialzo mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente agli aumenti dei prezzi del Gas naturale (+4,7%) e dell’Energia elettrica (+1,6%); a contenere questo rialzo sono i cali congiunturali dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-0,9%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,7%), questi ultimi condizionati, in parte, da fattori stagionali.

L’inflazione acquisita per il 2014 sale allo 0,3% dallo 0,2% di settembre.

Rispetto a ottobre 2013, i prezzi dei beni mostrano una flessione meno ampia (-0,3%, da -0,6% di settembre) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi sale allo 0,7% (da +0,6% del mese precedente). Pertanto, rispetto a settembre 2014, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di due decimi di punto percentuale.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona non variano in termini congiunturali e crescono dello 0,1% in termini tendenziali (il tasso annuo era nullo a settembre).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto ‒ stabili il mese precedente ‒ diminuiscono dello 0,1% su base mensile e crescono dello 0,1% su base annua.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,3% su base mensile e dello 0,2% su base annua (il tasso tendenziale era -0,1% a settembre). Anche in questo caso la stima preliminare è confermata.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,1% in termini sia congiunturali sia tendenziali.