Nel 2015 i pensionati sono 16,2 milioni (-80 mila rispetto al 2014, -600 mila sul 2008) e percepiscono in media un reddito pensionistico lordo di 17.323 euro (+283 euro sull’anno precedente). Le donne sono il 52,8% e ricevono in media importi di circa 6 mila euro inferiori a quelli maschili.
I redditi dei nuovi pensionati sono mediamente inferiori a quelli dei cessati (15.197 contro 16.015 euro) e ai redditi dei pensionati sopravviventi (17.411 euro).
Il cumulo di più trattamenti pensionistici sullo stesso beneficiario è meno frequente tra i pensionati di vecchiaia (cumula più trattamenti il 27,6%), mentre è molto più diffuso tra i pensionati superstiti (67,4%), in grande maggioranza donne (86,9%).
Nel 2015 i pensionati che risultano occupati sono 442 mila (-14,3% rispetto al 2011), uomini in tre casi su quattro; l’86,4% svolge un lavoro autonomo e il 54,7% ha conseguito al massimo la licenza media, contro il 72,6% del complesso dei pensionati.
L’integrazione dei dati del Casellario con quelli della rilevazione Eu-Silc, possibile per il 2014, consente di stimare il reddito pensionistico netto dei pensionati residenti in Italia, che è di 13.760 euro annui. Le ritenute fiscali incidono in media per il 18,6% (+1% rispetto all’aliquota effettiva 2013); l’aliquota sale al 21,4% per i pensionati di vecchiaia e anzianità, scende al 14,8% per quelli di reversibilità e non supera il 12,3% per i beneficiari di trattamenti d’invalidità ordinaria o indennitari.
Le famiglie con pensionati sono 12,4 milioni; per quasi i due terzi di queste (62,3%) i trasferimenti pensionistici rappresentano oltre il 75% del reddito familiare disponibile (per il 26,5% l’unica fonte di reddito).
La stima del reddito netto medio delle famiglie con pensionati è di 28.410 euro, circa 2 mila euro inferiore a quello delle famiglie senza pensionati (pari a 30.460 euro).
Nel 2014 il rischio di povertà tra le famiglie con pensionati è più basso che nelle altre famiglie (stima pari al 16,5% contro il 22,5%). In molti casi il reddito pensionistico sembra dunque proteggere da situazioni di forte disagio economico. Il rischio è invece molto elevato tra i pensionati che vivono soli (23,4%) o insieme ai figli come monogenitore (16,3%) e ancor più nelle famiglie in cui il reddito del pensionato sostenta altri componenti adulti senza redditi da lavoro (29,7%).