Si apre un dicembre caldo con lo sciopero del pubblico impiego della Cisl.
Il primo del mese, all’insegna dell’hashtag #ioscioperoperilcontratto, si sono fermati i lavoratori aderenti alla Cisl della sanità, della scuola, dei servizi pubblici locali, dell’università e delle ricerca, per protestare contro il mancato del rinnovo del contratto, ormai bloccato da cinque anni, e la riforma avviata della Pubblica Amministrazione.
Domani a Napoli saranno protagonisti anche i pensionati della Cisl di Salerno, con la Fnp che ha organizzato 6 bus, per un totale di 300 persone, per la mobilitazione partenopea.
“Insieme alle categorie e ai cittadini presenteremo le nostre proposte per far ripartire lo sviluppo del Paese. Bisogna investire in innovazione, ricerca e istruzione e migliorare l’utilizzo dei fondi europei per far ripartire la competitività del Paese”, ha spiegato Giovanni Dell’Isola, segretario generale della Fnp Cisl Salerno. “Manifestiamo con un obiettivo che è chiaro: rilancio economia per nuova occupazione soprattutto giovanile,rivalutazione delle pensioni, fondo per la non autosufficienza, il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, per una sanità migliore e per un fisco più equo e meno oppressivo e per una lotta all’elusione e all’evasione fiscale. Contro una crisi che ha già causato la perdita di 25 punti di produzione industriale e tre milioni di disoccupati non vogliamo fabbriche occupate ma aperte e piene di lavoratori. La nostra è una lotta alla precarietà dei giovani, tutela dei redditi dei lavoratori e dei pensionati, lo sblocco dei contratti del pubblico impiego, l’estensione del bonus di 80 euro anche ai pensionati, con obiettivo l’apertura di un confronto serio e costruttivo con il Governo, le istituzioni locali e le altre parti sociali e contro il tentativo in atto di rottamare gli anziani che ancora oggi mantengono in piedi un sistema di solidarietà che altrimenti sfascerebbe ancora di più le famiglie e la società. La Cisl si mobilita anche per avere un sistema di ammortizzatori sociali per tutti, un contratto a tutele crescenti che sostituisca tutti contratti precari, una drastica riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati anche per sostenere i consumi, più investimenti per creare occupazione, una nuova politica industriale, un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio; rivedere i tagli ai fondi dei patronati e le misure sul Tfr in busta paga”.