Intervista a Roberto Luigi Mauri giurato e presentatore del Picentia Short Film Festival.

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Roberto Luigi Mauri, da attore a giurato tecnico e presentatore della terza serata di premiazione dei generi Horror/thriller, cosa hai provato?

 

Presentare una serata così importante è stato emozionante e al tempo stesso stimolante perchè mi sono trovato a rappresentare il Picentia Short Film Festival sotto lo sguardo delle dirette tv e dei registi e produttori dei prestigiosi corti in concorso. Fortunatamente, in diverse occasioni in passato mi sono prestato alla conduzione e giuria di festival così interessanti ed ogni volta ne sono uscito arrichito ed entusiasmato!

Ho colto l’occasione per ricordare al pubblico in ascolto il grande lavoro che si cela dietro anche ad un’opera audiovisiva così breve, quindi con che sguardo e predisposizione vadano vissute queste brevi proiezioni. Nei 9 anni della mia carriera da attore ho avuto la fortuna di girare numerose produzioni indipendenti tra corti e serie web, dunque ho davvero a cuore il riconoscimento dello sforzo degli artisti e tecnici che cercano di esprimere al meglio la loro visione del mondo attraverso storie veicolate con questo tipo di linguaggio.

 

Come è stato valutare il lavoro dei numerosi corti in concorso?

 

Ho dovuto visionare molti lavori ben fatti in cui è stato davvero duro dare una valutazione oggettiva immaginando che fossero tutti su uno stesso piano, perchè quando si parla di una materia così sensibile come un’opera filmica, è molto delicata la scelta tra l’oggettività della tecnica di reazlizzaione e la componente soggettiva del messaggio emotivo che una storia ti trasmette.  Quindi ho dovuto trovare spesso dei compromessi tra i due fattori.

 

Quindi come definiresti la tua esperienza al Picentia come Giurato ?

 

E’ stato innanzitutto un onore per me essere invitato a rappresentare un giudizio tecnico su opere audiovisive di così buona qualià e in un contesto così professionale. Il piacere è reso ancora piu grande dalla fatto che siano giovani organizzatori a dare la parola e il ”potere” ad altri giovani del settore, e quindi  non solo ad adulti o grandi professionisti come si è solito fare. Da giurato tecnico mi sono trovato a visionare diversi cortometraggi ed ho amato il fatto che siano arrivati in finale tutte opere audiovisive di grande livello, sia dal punto di vista produttivo che artistico (sceneggiatura, regia, fotografia e recitazione). Spero di poter riavere in futuro questo onore di essere il giurato tecnico perchè vuol dire associarsi ad un festival che diventerà Grande!

 

Come è stata la tua esperienza qui al Picentia Short Film Festival ?

 

E’ stato innanzitutto un onore per me essere invitato a far parte della giuria tecnica di un festival così genuino e di spessore organizzato perlopiù da giovani under 30.  Ho trovato una splendida organizzazione e delle adeguate infrastrutture come l’Auditorium per le proiezioni e la saletta per le Masterclass. Quindi faccio i complimenti anche per la cura dell’aspetto mediatico, la grafica, la valorizzazione del territorio e dei commercianti che si sono avvicinati a supportare questa splendida iniziativa di Antonio e Luca.

 

 

Dove hai studiato per la tua formazione da attore internazionale?

 

Roberto Luigi Mauri : Ho studiato recitazione sia in Italia che all’Estero. Per quanto riguarda il cinema, mi sono diplomato alla Lee Strasberg Institute di West Hollywood a Los Angeles. Invece in Italia ho studiato teatro con il maestro Giorgio Albertazzi prima della sua dipartita. Albertazzi creava un clima formativo e creativo ineguagliabile, questo ”atelier per geni” era un gruppo di lavoro di selezionatissimi e ci ha trasmesso veramente tanto del suo trascorso da mattattore dei grandi palchi nazionali ed intgernazionali.

 

Com’è stato lavorare a Los Angeles e come ti ha cambiato ?

 

Los Angeles mi ha dato una grande consapevolezza della cultura cinematografica Internazionale, una cosa che un pochino qui in Italia mancava. A Hollywood ho girato 16 progetti indipendenti tra film, documentari, mocumentary e cortometraggi, li percepivi un respiro diverso rispetto all’italia quel sapore Internazionale che rende ancora piu magica la storia che gli attori vanno a raccontare in un’opera audiovisiva.

 

Ma cosa manca secondo te all’attore Italiano rispetto all’Attore Hollywoodiano ?

 

Guarda, in realtà l’attore italiano ha una creatività maggiore di quello americano, però qui in Italia manca il terreno fertile dove piantare questa innovazione. Una creatività o un espressività troppo vivida ti mette in imbarazzo con gli addetti ai lavori con cui collabori. Gli attori si sentono meno liberi e più costretti ad una recitazione ”educata”, quindi il famoso ”metodo” che porta gli attori americani ad essere considerati ”grandi interpreti” non riesce ad attecchire. Quindi negli attori italiani spesso aumentano le paure e timidezze perchè si sentono molto piu giudicati e meno ascoltati e coinvolti. La mia convinzione in merito, deriva anche dall’esperienza di aiuto-casting nel prestigioso studio di Franco Alberto Cucchini a Roma in cui vediamo centinaia di attori venire a sostenere delle audizioni e noto che quello che manca un pò a tutti quanti è una maggiore sicurezza e convinzione del lavoro che fanno. Paure date da una forte mancanza di rispetto per il mestiere dell’attore che purtroppo continua ad avvertirsi nel nostro Paese.

 

Che ne pensi di Montecorvino Rovella ?

 

Montecorvino non lo conoscevo, ma dopo poche ore di permanenza sono stato subito affascinato dal rispetto per le tradizioni che si avverte in ogni piccolo gesto ed angolo della città. Un paese cosi piccolo ha un bar ogni10 metri e mi sono chiesto come sia possibile che questo possa avvenire senza creare tensioni tra la ”concorrenza”? ho trovato la risposta nell’osservazione di questo equilibrio degli abitanti che frequentano il bar come noi ”cittadini metropolitani” passaimo da un social network ad un altro portando gli stessi contenuti ma con argomentazioni semre leggermente rinnovate. La gente ha una grande umanità e le persone con cui ho parlato ti guardano negli occhi e comunicano con il cuore e non con un vigliacco  egocentrismo della grande città e i suoi bar tirati a lucido da ristrutturazioni costosissime.

 

Progetti Futuri ?

Nella settimana che segue inizio le riprese del mio primo film per il cinema, prodotto da Rai cinema e Lime production e che uscirà nelle sale italiane nel 2020. in campo editoriale invece sono in procinto di pubblicare il primo volume della raccolta di grandi monologhi e dialoghi delle serie tv, destinata agli attori e registi amanti del genere, che ho scritto insieme all’amico e regista Mauro Stroppa, il titolo ”Scene da series”

 

Torneresti a Los Angeles ?

Decisamente si, non appena riceverò il visto lavorativo, il mio sogno è quello di poter vivere e lavorare in Italia e negli States in cui ho già piantato dei semi lavorando da protagonista in diversi progetti indipendenti.

Roberta Nardi