da Lorenzo Forte, presidente del Comitato Salute e vita, riceviamo e pubblichiamo
Era il 5 novembre 2004 quando, in qualità di Consigliere Comunale, presentai il primo esposto alla Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno, con oggetto “Inquinamento atmosferico in località Fratte”, denunciando i miasmi intollerabili da parte della popolazione residente e richiedendo che venissero disposti gli accertamenti del caso, tesi a verificare se sussistessero ipotesi di reato, nello specifico quello di omissione di atti d’ufficio.
A distanza di diciassette anni, ma come presidente dell’associazione “Salute e Vita”, lo scorso 16 settembre mi sono recato nuovamente alla Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno per depositare un ulteriore esposto, stavolta nei confronti del sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, affinché si accerti e si valuti se nei fatti, atti e comportamenti, siano rinvenibili fattispecie penalmente rilevanti procedendo, in caso affermativo, nei confronti del soggetto responsabile.
Ad ottobre di un anno fa veniva lanciata la mobilitazione popolare “Aria pulita per i nostri bambini – richiesta d’intervento sulle Fonderie Pisano”. Le madri, i padri, i nonni, gli zii dei piccoli figli di Salerno, richiedevano a gran voce il diritto a respirare aria pulita. Genitori dei bambini e ragazzi che frequentano la Scuola Giacomo Costa, la Scuola Media Tasso, la Scuola Medaglie D’Oro, la Scuola Osvaldo Conti, la scuola di Matierno, l’Istituto Comprensivo di Pellezzano, la Scuola San Francesco di Baronissi, la Scuola Infanzia di Cologna, continuano a contattarci disperati perché le scuole sono invase dalla puzza e dalle polveri nere delle Fonderie Pisano.
Non è più ammissibile che le Istituzioni stiano in silenzio a guardare mentre quell’odore acre si prende tutta la nostra città, contaminando i pochissimi, spazi verdi di Salerno. Sappiamo che gli interessi economici sono tanti e per alcuni imprenditori sono più importanti della vita stessa delle persone, ma non possono esserlo per le Istituzioni o per un sindaco che, per legge, ha il dovere di tutelare la salute ed il benessere dei cittadini che rappresenta e deve provvedere a mettere in atto provvedimenti straordinari, in concerto con il Prefetto, per arginare situazioni che mettano in pericolo la salute dei cittadini.
Anche per loro oggi ci metto la faccia, in qualità di rappresentante dell’associazione “Salute e Vita”, come con l’esposto del 2004, con il quale partì la prima inchiesta che portò alla chiusura delle Fonderie Pisano ed alla prima condanna per patteggiamento. Auspico che quest’ultimo esposto porti, ancor prima di condanne, alla verità rispetto alle complicità portate avanti finora. Con questo esposto diamo voce alla paura e al dolore dei trentamila residenti che subiscono i danni e la violenza dell’opificio in questione, grazie alla connivenza ed al silenzio di un sindaco, quello di Salerno, Vincenzo Napoli.
Un primo cittadino che mette la testa sotto la sabbia, come d’abitudine di fronte alla salute dei suoi cittadini, e che non solo, a nostro giudizio, fa omissioni di atti d’ufficio – e per questo chiediamo alla Procura di accertarsene e procedere a norma di legge – ma la cosa ancora più sconvolgente e vergognosa, che ci indigna e ci lascia basiti, è il silenzio che questo sindaco, sulla carta responsabile della salute dei suoi cittadini, ha mostrato davanti ai risultati dello studio SPES, che certificano in modo inequivocabile una situazione di disastro ambientale ed emergenza sanitaria causata dalla Fonderia Pisano. Fabbrica che, ricordiamo, è collocata sul territorio di Salerno, di cui lui è il diretto responsabile.
L’associazione “Salute e Vita”, dapprima con missiva del 21/05/2021 e, poi, con diffida dello 01/06/2021, ha chiesto nuovamente al sindaco l’adozione di un provvedimento urgente di chiusura dell’impianto, atteso il concreto ed attuale pericolo per la salute dei residenti. Ciò nonostante, a fronte delle formali richieste, supportate da evidenze scientifiche, il primo cittadino, per l’ennesima volta, ha ignorato le criticità evidenziate, venendo meno ai doveri connaturati alla funzione svolta.
In ragione di quanto esposto, emerge un contegno omissivo idoneo ad integrare il reato p. e p. dall’art. 328 c.p., attesa la mancata assunzione, protratta nel tempo, da parte del primo cittadino di qualunque iniziativa atta ad imporre il contenimento delle emissioni nocive per la salute dei cittadini, oggi acclarate dallo studio SPES.
Presidente associazione “Salute e Vita”
Lorenzo Forte