“ Inizia oggi il mese Matteano in un periodo difficile, non privo di preoccupazioni, d’incertezze. Ci auguriamo che questo periodo passi presto. Preghiamo per questo. Noi preghiamo l’Apostolo Evangelista Matteo affinché difenda Salerno dalle conseguenze del Coronavirus”. Lo ha affermato il Vescovo di Salerno, Monsignor Andrea Bellandi che dopo la Celebrazione Eucaristica e la benedizione del Panno, ha dato inizio, nell’atrio del Duomo di Salerno, alla cerimonia dell’alzata del Panno di San Matteo che quest’anno non è più quello realizzato intorno al 1970 dal professor Fernando Pastore, ma è il panno originale, della fine dell’800, inizi del ‘900, dipinto su entrambi i lati, restaurato in modo eccellente dalla restauratrice Daniela Mellone , Direttore Tecnico del centro restauri “Vassallo Antiques” di Montecorvino Rovella:” Il panno era a brandelli cuciti con dello spago” – ha raccontato la dottoressa Mellone – “ Ho eseguito il consolidamento dei frammenti del panno con la tecnica a sandwich, con dei telini sintetici trasparenti. Ho provveduto alla pulitura del panno che era tutto annerito su entrambi i lati e rimosso la pittura degli anni ’50 che copriva quella originale in olio su tela. Ho rimosso anche una toppa che copriva completamente il dipinto della Vergine bambina”.
Le notizie sul Panno, che era conservato nei depositi della Soprintendenza di Salerno ubicati all’interno della Certosa di Padula , non sono ancora certe. Sembra che il dipinto raffigurante San Matteo, con sotto la scritta “Salerno è mia, io la difendo” dovrebbe essere stato realizzato, nei primi anni del ‘900 dal Maestro Giuseppe Avallone, mentre il dipinto sul retro del Panno, raffigurante Sant’Anna, San Gioacchino, e la Vergine bambina, dovrebbe essere della prima metà dell’800 come ha chiarito la dottoressa Rosanna Romano, funzionaria della Soprintendenza fino allo scorso marzo, che ha seguito tutte le fasi del restauro realizzato grazie alla collaborazione sinergica e al contributo di due associazioni del territorio: l’Inner Wheel Salerno Carf, presieduto durante il periodo del restauro dalla professoressa Diana Sardone Di Lorenzo, che ha ricordato che il sodalizio, attualmente presieduto dalla dottoressa Milly Marino, da sempre dedica attenzione alle opere d’arte del territorio, e la Fondazione della Comunità Salernitana, presieduta dalla dottorezza Antonia Autuori, che ha sottolineato la valenza simbolica, religiosa e artistica del Panno. Anche la Vicesindaco Eva Avossa ha lodato l’iniziativa: ” E’ importante che questo simbolo della nostra città sia stato restituito ai salernitani”. Il parroco Don Michele Pecoraro, ha annunciato che il Panno potrà essere visto da tutti i cittadini:” Insieme alla dottoressa Rosa Carafa, attuale Funzionario della Soprintendenza, abbiamo deciso di collocarlo all’interno della Sala San Tommaso dove potrà essere ammirato insieme alle circa duecento foto che raccontano tutte le fasi del restauro. Sulla “Porta dei Leoni” del Duomo sarà posizionata invece una copia del Panno restaurato”. Don Michele ha donato al Vescovo Bellandi un manifesto con l’immagine del busto argenteo di San Matteo: ” Visto che San Matteo quest’anno non potrà girare per le strade della nostra città, abbiamo pensato che questo manifesto, che ogni cittadino potrà ritirare nella sacrestia della Cattedrale dopo aver fatto un’offerta, potrà essere appeso sui balconi o alle finestre delle case dei salernitani”. (Foto di Edoardo Colace). (Pubblicato su “Il Quotidiano del Sud” di Salerno).
Aniello Palumbo