Per tre giorni, dal 2 al 4 settembre 2021, la danza contemporanea con la rassegna “Incontri” diventa la protagonista assoluta del palcoscenico del “Barbuti Festival”. Di sera in sera si assisterà ad uno storytelling nel quale la ricerca continua di nuove frontiere del sapere tersicoreo, pur partendo dagli assunti della tecnica, si lascia andare alle contaminazioni. Storie di vita vissuta ma anche d’inesplorati viaggi tra l’io e il mondo esterno, senza dimenticare le emozioni, saranno al centro delle coreografie in programma.
S’inizia giovedì 2 settembre (ore 21.00) con i danzatori di ContART, coreografati da Michela Priulì e Annalì Rainoldi. Si apre con “1° movimento” che è parte di una riflessione più ampia sull’uomo nascosta dentro una delle più famose sinfonie di Beethoven: La Quinta. Ed è stato immaginato durante il periodo di distanziamento sociale dovuto all’emergenza COVID-19: le vicende di quest’ultimo anno hanno messo in discussione la figura stessa dell’uomo che si è trovato da solo nella sua vera casa, il corpo. Il corpo diventa un tempio e l’uomo, scoprendone la sacralità, lo protegge e se ne prende cura. “Man”, concept e coreografia di Annalì Rainoldi, termine di origine hindi, abbreviazione di manorath che letteralmente significa “voglia o volontà”. Ispirato all’Atlante delle emozioni di Tiffany Watt Smith, il progetto punta a creare un archivio di posture, gesti e movimenti che raccontino le emozioni nel loro divenire, trasformarsi, cambiare ritmo e colore. A metà strada tra la testa e il cuore. Il man è un bisogno viscerale, irrobustito dalla consapevolezza che quel desiderio rispecchia il nostro io più autentico”. Il man è qualcosa con cui non si può negoziare, “nessuno può mettere in discussione il man di qualcun altro”, è un una vocazione irrefrenabile e inspiegabile razionalmente.
Subito dopo ci sarà la compagnia Versiliadanza con “Algo-ritmi”, un progetto di Leonardo Diana in collaborazione con Isabella Giustina che intende ricercare l’armonia della divina proporzione attraverso due corpi “matematici” e “geometrici” ma allo stesso tempo “poetici”. Partendo dal concetto di algoritmo, come insieme di funzioni da applicare alla risoluzione di un problema, si cerca di relazionare il processo matematico a quelli che sono i processi comportamentali che scattano nelle diverse dinamiche di una qualsiasi interazione tra due persone. Ogni nostra azione è frutto di un processo di elaborazione delle nostre esperienze che si adattano e mutano al momento che incontrano altri processi anch’essi in elaborazione.
Venerdì 3 settembre (ore 21.00) i riflettori del palcoscenico allestito nel cuore del centro storico di Salerno saranno accesi su ResExtensa Dance Company che presenta “Non tutti sanno che…” coreografia di Elisa Barucchieri. Un racconto, un viaggio, una scoperta, che porta a visitare i meandri complessi, colorati e inaspettati della creazione artistica: come si arriva a decidere che una cosa va bene piuttosto di un’altra? Come si arriva a dire, “ecco”? Come si inventa, e cosa si combina per arrivare a uno spettacolo compiuto, pronto per essere presentato al pubblico? È di fatto un dietro “le quinte” che permette allo spettatore di vedere altri aspetti e altri punti di vista, solitamente nascosti. Nel viaggio, si scopriranno insegnamenti e aneddoti indimenticabili dei grandi maestri.
Il giorno successivo (sabato 4 settembre) ci sarà ancora danza (ore 21.00) con Matrafisc Dance. In scena il duo Valeria Famularo e Antonello Apicella in “Bruise”. La scintilla di questo progetto è una conversazione tra due persone con molto in comune. I protagonisti mettono in scena le loro storie turbolente, che hanno lasciato sentimenti contrastanti, oscillanti tra pieno e vuoto, dolce e amaro, che allo stesso tempo aprono nuove ferite e li rendono vulnerabili di fronte a qualsiasi scelta. “A volte l’unica cosa che senti è il peso del livido che ti porti dentro… eppure sei costretto a fare la tua scelta”. Subito dopo ci sarà “1+1=1”, coreografia di Ina Colizza e Antonello Apicella, il risultato di un percorso che ha visto il coinvolgimento di giovani danzatori delle scuole di danza di Antonella Iannone e Ylenia Ippolito. Si porterà in scena un lavoro creato nel 2018 da Matrafisc Dance in collaborazione con Salford University e presentato nel Regno Unito. Gli allievi, in particolare, hanno lavorato sul concetto di appartenenza, e in particolare sul rapporto tra l’individuo e le varie forme di azione collettiva senza dimenticare il ruolo che le emozioni giocano.
La rassegna Incontri è realizzata in collaborazione con Bimed e con il sostegno della Regione Campania e patrocinio del Comune di Salerno, del Comune di Vallo della Lucania e del Comune di Gioi Cilento. La rassegna è tra i progetti italiani ad aver ottenuto l’importante riconoscimento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che sostiene l’iniziativa. La direzione artistica è di Antonella Iannone.