Il vasto incendio che ha devastato nella notte del 23 dicembre il sito di stoccaggio rifiuti gestito dalla società Salerno Pulita, coinvolgendo due capannoni e causando danni ambientali ancora da quantificare continua a produrre i suoi effetti dannosi.
La forte puzza di bruciato che si avverte ancora oggi in molti quartieri di Salerno ha generato preoccupazione tra i residenti, che chiedono chiarimenti alle istituzioni. La popolazione è in attesa degli esiti delle analisi condotte dall’Arpac per determinare la presenza di diossina o altri inquinanti rilasciati nell’ambiente a seguito dell’incendio.
L’incendio che si era sviluppato nella zona riservata alla frazione organica dei rifiuti, aveva completamente distrutto due strutture di Salerno Pulita, malgrado l’intervento tempestivo di numerose squadre dei vigili del fuoco provenienti da Salerno, Mercato San Severino, Eboli e Giffoni.
Le cause del rogo sono ancora in fase di accertamento. In un comunicato, Salerno Pulita ha ipotizzato che l’incendio possa essere stato causato da un fenomeno di autocombustione. Le forze dell’ordine stanno acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza per far luce sulle dinamiche dell’accaduto. Al momento non è esclusa alcuna pista investigativa.
A seguito dell’incendio, il Comune di Salerno ha immediatamente adottato misure precauzionali per tutelare la salute pubblica e l’ambiente. Il sindaco Enzo Napoli ha firmato un’ordinanza, valida fino a quando non saranno disponibili i risultati dei monitoraggi ambientali effettuati dall’Arpac. Tra le disposizioni, vi è l’obbligo di tenere chiuse porte e finestre nelle abitazioni, attività commerciali, industriali e luoghi di lavoro situati nelle zone limitrofe al sito, al fine di prevenire la diffusione di inquinanti.
Agli agricoltori è stato inoltre raccomandato di monitorare attentamente i prodotti ortofrutticoli coltivati in campo aperto nelle vicinanze, verificando l’assenza di residui di fumo prima della raccolta, della vendita o del consumo. Le acque utilizzate per le operazioni di spegnimento, così come quelle derivanti dal dilavamento dei rifiuti combusti, saranno sottoposte ad analisi chimiche per evitare contaminazioni ambientali. In caso di incompatibilità chimica, saranno trattate come rifiuti liquidi.
L’amministrazione comunale ha assicurato che continuerà a collaborare con gli enti preposti per garantire la sicurezza della popolazione e dell’ambiente. Le autorità invitano i cittadini alla massima cautela, in attesa di ulteriori aggiornamenti.
La situazione resta critica, e la chiarezza sui rischi ambientali e sanitari sarà fondamentale per rassicurare la cittadinanza. Intanto, l’attenzione rimane alta, con le autorità impegnate nel monitoraggio costante dell’area colpita.