Prosegue il monitoraggio degli inquinanti atmosferici, avviato da Arpac nelle prime ore del 26 aprile a seguito dell’incendio che, nella tarda serata del 25, è divampato in un deposito in località Fosso Imperatore a Nocera Inferiore (Salerno). Dopo i primi risultati del monitoraggio delle diossine diffusi lo scorso 28 aprile, riferiti alle prime ventiquattro ore dall’inizio dei campionamenti, sono ora disponibili i risultati di diossine e furani del secondo ciclo di ventiquattro ore di monitoraggio (da 27 al 28 aprile 2021), risultati che risultano nella norma, pari a 0,075 pg/Nmc I-T.E.Q. (picogrammi per normal metro cubo in termini di tossicità totale equivalente), inferiori al valore di riferimento proposto dal Laender Ausschuss fuer Immssionsschutz (LAI – Germania), generalmente utilizzato come riferimento dalla comunità scientifica (0,15 pg/Nmc).
Sono disponibili anche i risultati del monitoraggio di PM10 e idrocarburi policiclici aromatici (IPA), avviato nei pressi del sito colpito dalle fiamme nella mattinata del 26 aprile.
I risultati del primo ciclo di campionamento (26-27 aprile 2021) mostrano che il valore medio giornaliero di PM10, pari a 38 μg /mc (microgrammi per metro cubo), risulta inferiore al valore limite giornaliero (50 μg /mc) indicato nel decreto legislativo 155/2010.
Per gli IPA, il citato decreto legislativo 155/2010 fissa per il solo Benzo(a)Pirene un valore obiettivo, calcolato come media annua, pari a 1 ng /mc (nanogrammo per metro cubo). Il valore rilevato, pari a 0,96 ng /mc risulta leggermente inferiore.
I risultati del secondo ciclo di campionamento (27-28 aprile 2021) mostrano un valore medio giornaliero di PM10 pari a 93 μg /mc, superiore al valore limite giornaliero (50 μg /mc) e un valore di IPA- Benzo(a)Pirene pari a 1,50 ng /mc, superiore al valore obiettivo, calcolato come media annua pari a 1 ng /mc.
«Se i livelli di diossine non sembrano destare particolari preoccupazioni», commenta la direttrice dell’Area Territoriale del Dipartimento Arpac di Salerno, Lucia D’Arienzo, «invece sono meno confortanti i risultati relativi alle concentrazioni di PM10 e IPA nel secondo giorno di campionamento. Questo aumento dei valori di concentrazione è dovuto, molto probabilmente, a una ricaduta al suolo dell’alta colonna di fumo che si era sprigionata con l’incendio».
Oggi sono iniziati anche i campionamenti di terreno, intorno all’area interessata dall’incendio, campionamenti che potranno render conto della eventuale ricaduta al suolo degli inquinanti generati dalla combustione. Ulteriori risultati su diossine e furani, PM10 e IPA saranno diffusi non appena disponibili, così come quelli relativi ai campionamenti dei suoli.