Serata perfetta a Ravello anche dal punto di vista meteorologico: la calura dei giorni scorsi infatti, ha lasciato spazio ad una classica serata “frizzante” ravellese.
Alle 19 e 30 i cancelli di Villa Rufolo si sono riaperti al pubblico del Festival riannodando una storia che si era interrotta lo scorso settembre. Dopo poco più di 30 minuti la Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino è salita sul palco del Belvedere, dopo qualche altro minuto Kent Nagano, dai giardini si è impossessato del podio e finalmente, le note dell’Idillio di Sigfrido di Richard Wagner hanno inaugurato la 69esima edizione del Ravello Festival.
Un’esibizione che è poi passata al Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 di Beethoven nel quale Mari Kodama, solista della serata, ha dato lustro, da specialista quale è, ad alcune delle pagine sicuramente più affascinanti ma altrettanto complesse della produzione beethoviana. Finale con la Sinfonia n. 3 in re maggiore D. 200, che Franz Schubert compose alla soglia dei diciotto anni, pervasa da una sottile vena “welsch”, con finale rossiniano, in cui la brillantezza dell’orchestra si è fusa con il gesto sicuro e autorevole di Nagano salutato dalla platea, al massimo della capienza consentita dalle norme sul distanziamento, da applausi meritatissimi. Agli applausi il maetro nippo-americano ha risposto concedendo due bis, una pagina di Bach con flauto oboe e fagotto concertanti e l’ultimo tempo della Sinfonia di Schubert.
Ravello Festival, buona la prima e appuntamento a domenica 4 luglio con l’Orchestra del San Carlo di Napoli che sarà diretta, per la prima volta a Ravello, da Dan Ettinger. (ph Pi no Izzo)