La cultura della non violenza e del rispetto trovano da oggi un nuovo avamposto. Inaugurati in mattinata i locali che ospitano, a palazzo Massajoli, il Centro Anti Violenza, struttura finanziata attraverso il Piano di Zona e per la quale si è spesa l’Amministrazione comunale di Eboli.
L’obiettivo è il contrasto alle forme di violenza sulle donne, partendo da un’azione di prevenzione e di educazione al rispetto e finendo con l’assistenza alle vittime. Sociologi, psicologi, assistenti sociali ed esperti legali saranno a disposizione delle donne vittime di violenza, attraverso le operatrici delle cooperative Socrate e Sollievo, che gestiranno le attività. Sull’importanza dell’iniziativa ha voluto fare un passaggio anche don Alfonso Raimo, in occasione della benedizione: «La violenza si può combattere, ma occorre che venga svelata».
Il taglio del nastro è stato affidato al sindaco di Eboli, Massimo Cariello, ed all’assessore regionale alle pari opportunità, Chiara Marciani. La strutturazione del Centro Anti Violenza ha comportato l’impegno di più soggetti ed organismi. «Tutto questo è reso possibile dalla sinergia tra amministratori dei Comuni del Piano, dirigenza ed operatori del Piano di Zona», ha sottolineato l’assessore comunale alle politiche sociali, Lazzaro Lenza.
Gli ha fatto eco l’assessore comunale alle pari opportunità, Matilde Saja: «Siamo riusciti a mettere in piedi la struttura con il supporto delle istituzioni. Mi riferisco al Comune di Eboli, dove il sindaco, Massimo Cariello, ci ha sostenuto fin dall’inizio ed alla Regione Campania, perché l’assessore Chiara Marciani ci è stata vicina lungo il percorso che ha portato alla nascita del Centro Anti Violenza». Dopo gli interventi del dirigente del Pano di Zona, Giovanni Russo, e del rappresentante delle cooperative che gestiranno il servizio, Stefania Cassese, che hanno illustrato come sarà scandita l’attività, ha reso il suo saluto all’iniziativa Filomena Lamberti, vittima di violenza, aggredita con l’acido dall’ex marito, la cui presenza ha reso ancora più concreta la necessità di organizzare un riferimento per le vittime.
«Il Centro Anti Violenza – ha quindi detto il sindaco di Eboli, Massimo Cariello – deve rappresentare sia uno spazio per le vittime, sia uno stimolo per intervenire sulla cultura del rispetto, senza la quale non è possibile alcuna convivenza civile. Siamo impegnati in questa direzione con convinzione, come testimonia l’impegno diretto sia degli assessori Saja e Lenza, sia del Piano di Zona. Ma il raggiungimento del rispetto e della non violenza è una priorità assoluta, da ricercare tutti insieme». Un plauso alla struttura di Eboli è giunto anche dall’assessore regionale alle pari opportunità, Chiara Marciani: «Partecipo con piacere a questa iniziativa, perché rappresenta un passo in avanti sia nel sostegno alle vittime, sia nel recupero del rispetto per la vita e per le persone e credo che Eboli possa rappresentare un modello di riferimento».