L’ascensore che collega piazza municipio con il cimitero monumentale di Amalfi è realtà. Quello che statisticamente risulta essere il secondo impianto in roccia più alto d’Europa gestito da un ente pubblico, da questa mattina è finalmente al servizio di cittadini e turisti che potranno raggiungere più agevolmente uno dei punti più panoramici della città.
Ad inaugurare l’importante opera pubblica giunta a compimento dopo oltre trent’anni – il progetto fu approvato in un consiglio comunale del 1981 – sono stati il sindaco Daniele Milano e l’assessore ai lavori pubblici Matteo Bottone che, per il taglio del nastro all’ingresso del cunicolo pedonale, hanno voluto accanto a loro un bambino dell’istituto comprensivo ed un’anziana signora del paese che mancava dal cimitero da oltre un lustro, a causa degli acciacchi per i quali non poteva scalare i circa 400 scalini che vi portano.
Il sindaco, prima di procedere all’inaugurazione, ha accennato ad alcune delle tappe che hanno portato alla realizzazione dell’impianto e ricordando imprese, tecnici e soprattutto i vari amministratori della Città che, durante il loro mandato, hanno sperimentato le difficoltà strutturali del progetto. Di questi, ai piedi del mausoleo ai caduti, era presente l’ex sindaco Vincenzo Naddeo, la cui giunta comunale nel 1995 procedette alla consegna dei lavori di scavo in roccia poi ultimati nel 2000.
«Abbiamo l’occasione di ospitare un intervento unico composto di due ascensori a cui si accede attraverso un cunicolo pedonale – ha detto il sindaco, Daniele Milano – In due trafori verticali di circa ottanta metri scorrono i due ascensori che hanno funzioni distinte e alternative. Il primo è destinato al trasporto pubblico, l’altro, invece, al trasferimento di feretri e carichi pesanti. Sarà di aiuto per la cura dei fondi agricoli della zona, ma soprattutto allevierà il lavoro delle imprese funebri per il trasferimento dei feretri presso il cimitero monumentale. L’uso di questi impianti sarà alternativo e nella fase iniziale sarà aperto per 10 ore al giorno: due per il carico delle cose e otto per il trasporto delle persone. In via eccezionale e fino al 6 novembre l’impianto funzionerà fino alle ore 20 e per l’intero mese che verrà sarà gratuito per tutti. Dopo di che sono previste tariffe distinte per i residenti e per i turisti. Per la prima volta abbiamo pensato anche a un sistema integrato di mobilità con la possibilità di contrarre abbonamenti per il bus interno, l’ascensore del cimitero di Sant’Antonio e l’ascensore per il cimitero monumentale, mentre le persone che hanno compiuto il sessantacinquesimo anno di età possono usufruire gratuitamente degli impianti».
Alla cerimonia d’inaugurazione dell’importante opera pubblica che collegherà il cimitero monumentale, ha partecipato anche il presidente della commissione trasporti della Regione Campania, Luca Cascone, impegnato in questi mesi nella definizione del piano di mobilità previsto per la Costiera e la Penisola Sorrentina e che proprio ad Amalfi destinerà un cospicuo finanziamento per la realizzazione del by-pass in roccia alternativo al centro storico.
«La Regione Campania sta investendo tanto ed ha intenzione di continuare a farlo anche in Costiera – ha detto Cascone, che per il completamento dell’ascensore è stato coinvolto relativamente alla fase autorizzativa, uno degli gli step più complessi – Ci stiamo dedicando ai collegamenti e alla mobilità con iniziative ad ampio raggio. E proprio con Amalfi abbiamo continuato a discutere della progettazione della bretella ma la nostra attenzione è anche concentrata sul porto e sulle vie del mare. Stiamo portando avanti progetto di mobilità complesso, articolato e diversificato perché puntiamo alla valorizzazione di questo territorio che ha un unico elemento negativo proprio nella mobilità. Il presidente De Luca tiene molto a proseguire in questa direzione. Oggi è un giorno importante perché con quest’inaugurazione si consentirà di migliorare la qualità della vita ai cittadini amalfitani ma anche di ragionare in prospettive turistiche perché arrivare ad ammirare il panorama da un punto così alto rappresenta certamente un’attrattiva diversificata. Il prossimo progetto di cui parleremo, di qui a qualche giorno, è il porto di Amalfi. Così come negli altri comuni della Costiera dobbiamo fare interventi importanti, sia di tipo manutentivo che di riqualificazione per rendere ancora più vivibile e accogliente le strutture esistenti».
E così, dov’è appunto ubicato il cimitero della città realizzato nel punto in cui sorgeva l’ex monastero benedettino femminile fondato verso il 980 dal Duca Mansone I e dedicato a S.Lorenzo del Piano, da oggi si arriva in ascensore grazie all’importante intervento che ha vissuto in queste anni diverse fasi di realizzazione.
Nell’impianto ascensori si arriva attraverso una galleria orizzontale di circa 95 metri lineari scavata nella roccia viva e attraverso cui si accede ad uno spazio centrale. Da qui, si staccano due trafori verticali ciascuno di circa ml 78 di altezza. Nel foro più piccolo del diametro di 3,20 metri lineari è stata realizzata una scala in acciaio automontante che sbarca ogni 11 metri lineari su ballatoi di collegamento di emergenza con “spazi calmi” per i visitatori portatori di disabilità in caso di soccorso. Il percorso verticale più grande realizzato con un foro del diametro di 4,2 metri lineari ospita due ascensori, uno adibito a trasporto pubblico e uno per il trasporto privato.
«Senz’altro tra gli ascensori più alti d’Italia gestiti da un ente pubblico, questi salgono in soli 40 secondi il dislivello di 78 metri con una velocità di 2 metri al secondo – ha poi aggiunto il sindaco Daniele Milano – Il completamento di questo impianto era un obiettivo che ci eravamo prefissati. Perché ci siamo appassionati, concretamente, all’idea di rendere fruibile alla cittadinanza ed ai turisti un’opera colossale attesa da oltre trent’anni. Fin dal primo giorno del mandato amministrativo, abbiamo seguito con impegno, personalmente e attraverso i nostri uffici, tutti gli iter burocratici ed i lavori di adeguamento richiesti dall’Ustif. Ci abbiamo messo impegno e abnegazione nel completare un’opera iniziata da altri ma che, senza il necessario impulso, non sarebbe oggi pronta per essere inaugurata. Lo abbiamo fatto in silenzio, con entusiasmo e dedizione, certi che gli sforzi profusi avrebbero raggiunto il risultato prefisso».