“Un rugbista non muore mai…al massimo passa la palla”. Era scritto sui manifesti attaccati all’ingresso del nuovo campo di rugby di Ciorani di Mercato San Severino, in Via Nocelleto, il primo e unico campo regolamentare da rugby dedicato esclusivamente al rugby della provincia di Salerno che è stato inaugurato domenica mattina e che è stato dedicato a due giocatori di Rugby salernitani scomparsi: Silvano Minelli e Antonio Margiotta. Il campo, che ha le dimensioni di 110 x 64 metri, è anche cardioprotetto grazie alla presenza nell’impianto sportivo di un defibrillatore semiautomatico donato da tre Club Rotary salernitani.
“ Il terreno sul quale è sorto il campo di gioco è stato dato in concessione alla “Salerno Rugby” dal “Consorzio di Bonifica Integrale”, grazie all’interessamento dell’avvocato Rosario D’angelo e dell’ingegnere Luigi Daniele”, ha spiegato il dottor Carmine Garzillo, presidente della “Salerno Rugby” fondata 18 anni fa, con oltre 200 affiliati con un’età compresa tra gli 8 anni dei giocatori del “Mini Rugby”, agli oltre 46 anni degli “ Old”, gli ex giocatori di rugby. Presenti tutti i dirigenti della “Salerno Rugby”: Giuseppe Forestiero, Giovanni Landi, Antonio Liguori, Lucio Radetich, Direttore della società, già arbitro nazionale di rugby, un vero trascinatore, che ha coinvolto tutti nella realizzazione del campo:” Stiamo portando avanti questo progetto soprattutto per i bambini, in particolare per quelli delle fasce disagiate come voleva Silvano Minelli che si è sempre schierato a favore dei più deboli e che spiritualmente è ancora con noi”.
Ad effettuare il drop d’inizio del torneo – memorial “Minelli – Margiotta” è stato l’Assessore allo Sport e alle Politiche Sociali del Comune di Mercato San Severino, il dottor Giuseppe Albano:” Oggi viviamo un momento importante per lo sport salernitano. La società “Salerno Rugby” ha anche aderito al progetto “ Sport Solidale” portato avanti dalla nostra amministrazione, guidata dal Sindaco Antonio Somma che vuole avvicinare i giovani, soprattutto quelli delle famiglie meno abbienti, a tutti gli sport”. Il Presidente della società “Arechi Rugby”, l’avvocato Roberto Manzo, ha ricordato che molti giovani si stanno avvicinando al rugby: ” E’ uno sport importantissimo dal punto di vista educativo e formativo” e che quest’anno, per il secondo anno, la squadra dell’Arechi Rugby, allenata da Luciano Indennimeo, giocherà nel Girone 4 della Serie B.
A guardare da bordo campo, con orgoglio e soddisfazione, i giovani rugbisti entrare in campo passandosi la palla all’indietro, per disputare le partite previste dal torneo al quale hanno partecipato anche le squadre dell’area vesuviana, c’era il professor Antonio Liguori, Fiduciario Provinciale delle Federazione Italiana Rugby, ex giocatore di rugby in Serie A con la squadra dell’Esercito. Liguori rappresenta la storia del rugby salernitano: “Il primo sodalizio nacque alla fine degli anni ’50 a Cava de Tirreni con Raffaele Ricci, Pierino De Amicis, Marra, e tanti altri che poi si trasferirono allo Stadio Vestuti di Salerno fino a quando si realizzò il tappeto erboso del campo perché la Salernitana andò in Serie B.. Dopo varie peregrinazioni tra Battipaglia e altri comuni, arrivammo ad allenarci al Campo Volpe. Con noi giocava anche il giovane Gigi Pezzullo che purtroppo morì per un incidente in mare. Il padre, l’imprenditore Sossio Pezzullo continuò a sostenerci incondizionatamente. La squadra cambiò denominazione da “Rugby Pezzullo Salerno” a “Rugby Pezzullo Eboli”. Successivamente l’architetto Pierino Margiotta e il fratello Tonio pensarono di creare una nuova squadra di rugby nella Valle dell’Irno che per molti anni si è allenò al campo di Bolano di Fisciano. Io giocavo nel ruolo di mediano di mischia mentre Tonio Margiotta coordinava i giocatori della mischia e Pierino Margiotta quelli che giocavano nei tre quarti: abbiamo disputato bei campionati ricevendo belle soddisfazioni. Il professor Liguori ha sottolineato il grande senso di solidarietà che caratterizza i componenti di una squadra di rugby:” Insieme superano le difficoltà, con altruismo. Tutti i giocatori si sacrificano per proteggere il compagno che porta la palla in meta che è frutto del lavoro di tutta la squadra. Nel rugby non esistono prime donne. Tutti rispettano tutti, compresi gli arbitri le cui decisioni non vengono mai contestate. Tutti rispettano le regole. Alla fine della partita tutti i giocatori, insieme, partecipano al cosiddetto “Terzo tempo”, al ristorante, dove i ragazzi delle due squadre siedono allo stesso tavolo senza rancori o recriminazioni”. Il professor Liguori ha spiegato che tutti possono giocare a rugby: ” Non è importante avere un fisico eccezionale, ma è invece fondamentale avere spirito di sacrificio, volontà e determinazione”. Commossi i familiari dei due giocatori scomparsi: Minelli e Margiotta presenti alla cerimonia di inaugurazione: c’erano la moglie di Tonio Margiotta, Antonietta Garzillo, le figlie Marianna ed Elisa e il figlio Rocco che gioca anche lui a rugby: C’erano la moglie di Silvano Minelli, Mariapia Citro con i figli Iacopo e Ivano e il fratello Davide Minelli
Aniello Palumbo