Che la fotografia sia un’arte preclusa alle persone non vedenti sembra ovvio. Cosa possono avere a che fare persone con disabilità visiva con il mondo della fotografia? Apparentemente nulla, ma se per immagine si intende qualcosa di più della semplice apparenza, quindi una possibilità di relazione con l’altro, un modo per comunicare se stessi, allora si scopre che essa possiede una dimensione, per così dire, “accessibile”.
Chi ha voluto scardinare quello che sembra l’ennesimo pregiudizio sulla disabilità è il fotografo Armando Cerzosimo, che ha scelto di raccontare in dodici scatti, altrettanti non vedenti, attraverso l’arte che sembra essere più lontana da loro. Il risultato è una bella mostra fotografica dal titolo “Il ritratto non vedente”, in cui sono raccolte le foto che ritraggono persone con diversi tipi di disabilità visiva in modalità espressive scelte dal maestro.
La mostra, allestita fino al prossimo 13 novembre, sarà inaugurata domani in occasione della “Giornata internazionale della famiglia”, presso la sala delle Metope del Museo Archeologico Nazionale di Paestum ed il catalogo curato dalla giornalista e critica d’arte Erminia Pellecchia sarà presentato durante il finissage.
L’iniziativa, sotto l’egida dei Comuni di Capaccio-Paestum,Bellizzi e la Fondazione Paestum, prende spunto da un’idea dell’autore e dalla collaborazione con l’ Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sezione di Salerno. “L’intento di questo progetto – fa sapere il Maestro Cerzosimo – è quello di restituire a quegli sguardi “ciechi” l’orgoglio e la dignità di chi guarda la vita “Da un altro punto di vista” (titolo del catalogo ndr.) al di la di quelli che possono essere i luoghi comuni ed evitando pregiudizi ed inutili pietismi. Si tratta di un qualcosa che sentivo come un atto dovuto.”
Ed in effetti è sorprendente osservare questi ritratti di persone che hanno accettato di raccontarsi davanti all’obiettivo. Nei lineamenti dei volti, nelle luci, nelle scelte del set si scoprono così vite per nulla diverse da quelle delle persone cosiddette “normali”. E proprio per questo emergono nella loro straordinarietà. Persone che hanno interessi e passioni da perseguire con coraggio, nonostante il forte limite imposto dalla disabilità.
La mostra testimonia così una visione della disabilità visiva che va oltre lo stereotipo compassionevole, che rompe le barriere dell’invisibilità per ridare forza espressiva all’immagine del non vedente e garantirgli le stesse attenzioni di comunicazione che si offrono a tutte le persone. “Per il presidente Regionale UICI Vincenzo Massa “per poter comprendere appieno l’eccezionalità di questa mostra bisogna calarsi nella giusta dimensione”. Mentre il Presidente UIC di Salerno Francesco Cafaro si augura che “i visitatori dopo questo percorso possano comprendere il senso della sfida dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Salerno che da oltre 60 anni è in prima linea per la difesa e la tutela dei minorati della vista.”
La mostra di Armando Cerzosimo è un invito alla riflessione su ciò che comunicano i nostri sensi. Dai suoi ritratti in bianco e nero si attua un rovesciamento di prospettiva: la difficoltà di vedere offre l’opportunità di guardare in modo nuovo, di adottare un altro sguardo.
Andrea Gambardella