dai Lavoratori Stagionali Costiera Amalfitana riceviamo e pubblichiamo
Ieri mattina abbiamo dimostrato in una piazza variegata, eppure senza distinzione alcuna, che siamo persone e non codici o numeri.
Oltre 300 i presenti che hanno pacificamente invaso piazza Municipio per rivendicare dignità e diritti.
Abbiamo dato voce alle istanze di un comparto ormai in ginocchio con le testimonianze dirette di chi la crisi la sta vivendo sulla propria pelle, e vogliamo ringraziare coloro che hanno vinto il proprio pudore le difficoltà e le paure.
Grazie innanzitutto alle donne, alle lavoratrici, alle mamme lavoratrici che hanno avuto il coraggio di parlare di quanto sia gravoso su di loro il peso dell’incertezza e della fatica di pensare al futuro.
Non è un caso, forse, che “dignità” sia una parola femminile! I loro interventi hanno ribadito una volta di più il ruolo portante delle donne, in una società che gli richiede sempre il doppio.
Grazie a tutti i lavoratori che hanno raccontato senza vergogna il timore di non riuscire a sostenere la propria famiglia, dopo l’assurdità di ritrovarsi disoccupato e senza prospettive né aiuti.
Per tutti, dopo la reiezione del bonus di 600 euro per la seconda volta, non ci sono alternative possibili in una terra che, oltre al turismo, offre il nulla.
La loro resilienza e il loro impegno, comunque generosamente rivolto al futuro anche delle giovani generazioni, ci danno la convinzione giusta per continuare a percorrere questa strada di lotta. Una lotta che non vuole arrivare all’assistenzialismo fine a se stesso ma inaugurare una stagione nuova, fatta di consapevolezza e risposte a lungo termine.
Ci ha fatto piacere, in quest’ottica, la presenza in piazza di molti sindaci della Costiera Amalfitana; un segno di solidarietà nei confronti di chi, col proprio lavoro, ha arricchito questa terra e che si ritrova adesso a un passo dalla povertà.
Gli interventi dei primi cittadini di Amalfi, Atrani, Minori, Tramonti e Scala hanno segnato un passo (speriamo) importante per far arrivare finalmente la nostra voce anche negli uffici della Regione Campania.
Il “noi” con cui qualcuno ha parlato alla piazza auspichiamo si estenda a tutti quelli che possono, e devono, intervenire coi fatti e non solo a parole.
A loro, politica e Istituzioni, continueremo a chiedere sia promozione della cultura del Lavoro attraverso iniziative ad hoc e finanziate con fondi destinati a spettacoli estivi che per ovvie ragioni non potranno tenersi, sia di promuovere e tutelare le eccellenze del territorio, saccheggiato e svilito per decenni in quello che è il suo capitale più importante: il capitale umano.
Continueremo a chiedere misure a sostegno di quella larga parte di “invisibili” che adesso corre anche un altro rischio: accettare condizioni di lavoro capestro pur di non rischiare la povertà. Stiamo valutando, in questo senso, di intervenire direttamente come associazione-sindacato per vigilare che non vengano commessi abusi ai danni di chi tornerà a lavorare. La crisi non può e non deve pagarla solo il lavoratore!
Siamo pronti a portare a breve le ragioni della nostra protesta a Palazzo Santa Lucia e, se ce ne sarà bisogno, fino a Roma.
Ogni contenuto implica necessariamente una certa forma, così come ogni forma è anche contenuto… e non si possono tenere separati i due termini: non accettiamo più di sentirci dire “siamo d’accordo con voi ma…”. La forma è sostanza, in politica, nella vita quotidiana di ognuno di noi e soprattutto in questa battaglia comune.