dal Sindaco di Mercato San Severino Antonio Somma riceviamo e pubbblichiamo
Il recente decreto dirigenziale regionale che esclude dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale il progetto di realizzazione di un impianto di compostaggio aerobico da 32.000 tonnellate per il trattamento delle frazioni organiche provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, proposto dal Comune di Fisciano, mi lascia sorpreso e amareggiato.
Sorpreso perché, a differenza di quanto poi concretizzatosi con il decreto, la Commissione V.I.A., nella seduta del 12 giugno 2018, aveva deciso di assoggettare l’intervento alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Amareggiato poiché evitare di porre l’impianto a maggiori e più dettagliate verifiche ambientali determina un’ulteriore perdita di credibilità della politica locale e un conseguente incremento del senso di sfiducia dei cittadini verso le istituzioni.
Ricordo che la V.I.A. è una procedura che ha lo scopo di individuare, descrivere e valutare, in via preventiva alla realizzazione dell’opera, gli effetti sull’ambiente, sulla salute e benessere umano nonché di identificare le misure atte a prevenire, eliminare o rendere minimi gli impatti negativi sull’ambiente, prima che questi si verifichino effettivamente. La V.I.A. inoltre garantisce una maggior coinvolgimento dei territori interessati, non solo dal progetto, ma anche dagli impatti conseguenti la sua realizzazione.
La V.I.A. sarebbe stata l’occasione per attivare, attraverso la consultazione ed il confronto, un percorso di partecipazione moderno e democratico, tipico di comunità civili, avente l’obiettivo di far convergere posizioni spesso contrastanti, quali sono l’interesse economico e l’opposizione preconcetta, figlia della sindrome di Nimby “not in my backyard”, su soluzioni il più possibile condivise e rispettose dell’ambiente.
Evitare di fare tutto ciò adombra ulteriormente le procedure poste in essere dal Comune di Fisciano che sin da principio hanno escluso le comunità limitrofe sulla scelta di tale opera, annullando di fatto qualsiasi tipo di coinvolgimento sull’impiantistica ritenuta strategica a livello regionale.
Vano è stato il tentativo del costituendo Sub Ambito Distrettuale, su cui credo vale la pena continuare a lavorarci, di individuare un sito alternativo, più idoneo, su cui delocalizzare l’impianto.
Bisogna inoltre prendere atto che l’intero PRGRU – Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani è da rivedere. Le numerosissime defezioni dei Comuni in cui si prevedeva la realizzazione degli impianti per il trattamento della frazione organica non consentono di poter smaltire le 745.000 tonnellate/annue previste al 2020 con il 65% di differenziata. Realizzare l’impianto di compostaggio da 32.000 tonnellate/annue a Fisciano non eviterebbe il pagamento della sanzione europea da parte della Regione Campania e non risolverebbe il problema dello smaltimento della frazione organica.
La posizione dell’Amministrazione comunale è la medesima rispetto a quella espressa nella seduta consiliare del 9 marzo 2018 in cui all’unanimità si ritenne il sito non idoneo, si richiese la revoca degli atti, e si preavvisò di ricorrere nelle sedi opportune agli ulteriori atti che si sarebbero prodotti.
Il Comune di Mercato S. Severino non può e non vuole tollerare scelte, non condivise, che possono potenzialmente avere ricadute negative su di un territorio già martoriato da numerosissime problematiche ambientali.
E’, inoltre, volontà dell’Amministrazione, in accordo con i comitati costituitisi sul territorio, a cui è rivolto il mio sentito ringraziamento per l’impegno profuso sino ad oggi, porre in essere manifestazioni ed incontri pubblici per, ulteriormente, palesare la contrarietà a tale impianto così come dimensionato e localizzato.