Sono solo quattro i campi di calcio in città, e ne funzionano solo due, perché quello del Q4 è stato dismesso, il “XXIV Maggio” di S. Eustachio è inagibile, il regolamento sull’impiantistica non è applicato con criteri di socialità e di trasparenza, e le “offerte volontarie” dei bandi diventano tariffe commerciali, i campetti di quartiere sono affidati spesso in maniera discutibile. Non solo. Altri impianti, anche di quartiere, come il Vinciprova, sono fatiscenti e pericolosi, molte società sportive svolgono fuori Salerno la propria attività.
Questi i guasti denunciati nella riunione voluta da alcune società sportive che avevano chiesto e ottenuto la partecipazione dell’associazione La Nostra Libertà, e alle denunce sono seguite le proposte, affidate a Giuseppe Ramora e confrontate con il consigliere comunale avv. Antonio Cammarota, intervenuto all’incontro: “riattazione delle strutture esistenti con coinvolgimento di cooperative sociali e dei privati; affidamento di ogni struttura attraverso l’evidenza pubblica, senza corsie preferenziali o mai senza bando; riapertura del “Vestuti” alle società di calcio; utilizzo del campo “Volpe”, oggi affidato gratuitamente solo alla Salernitana Calcio; maggior razionalizzazione della getione dei campetti di quartiere”.
“Lo sport educa i giovani alla competizione, alla lealtà, al rispetto, al merito e quindi costruisce i cittadini di domani, e pertanto ha un valore sociale anche di promozione del territorio primario e non negoziabile”, ha dichiarato l’avv. Antonio Cammarota, che ha ricordato le interrogazioni e le istanze sin dal 2012: ”oggi come ieri il problema non ha avuto soluzione né impegno per trovarla”, per cui inoltrerà sulla base delle segnalazioni ricevute e delle proposte avanzate una interrogazione e una interpellanza, “nella centralità del percorso istituzionale”.