Il simbolo della Dieta Mediterranea sotto attacco

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downloadTempi bui per il simbolo della dieta Mediterranea, l’olio, l’oro giallo del Mezzogiorno.

Da quando il NY Times, ha lanciato l’allarme sulla possibilità che l’olio italiano esportato non è puro, oltre ai consumatori stranieri anche quelli italiani, iniziano a temere della scarsa qualità dell’olio consumato.

L’olio extravergini italiano è uno dei prodotti di punta delle economia italiana nel comparto agroalimentare. Le regioni leader di questo settore sono la Puglia, la Toscana e la Campania.  L’Italia in base alle stime delle associazioni di categoria   e’ il secondo produttore mondiale di olio di oliva con circa 250 milioni di piante e una produzione che nel 2012 e’ stata di circa 4,4 milioni di quintali e puo’ contare su 40 oli extravergine d’oliva  Dop / Igp  

Le vendite, soprattutto di extravergine, si concentrano al Centro Italia e in Sardegna, dove si riscontra una progressione del 3% sia con riferimento ai volumi, sia ai valori. Nelle altre ripartizioni territoriali si osservano contrazioni abbastanza contenute con un dato positivo per il «100% italiano» nel Sud. Per quanto riguarda le vendite di olio extra vergine, primeggia la Lombardia con 24 milioni di litri venduti per un valore di 97 milioni di euro, seguita dalla Toscana con 16 milioni di litri per un valore di 60 milioni di euro e dal Lazio con 15 milioni di litri e un valore di 55 milioni di euro. Le vendite degli oli DOP e IGP si concentrano prevalentemente nel Nord Italia dove spicca, ancora una volta, la Lombardia con quasi 738 mila litri venduti per un fatturato di circa 8 milioni di euro. Le vendite di olio extravergine biologico raggiungono il massimo delle vendite in Lombardia con 483mila litri venduti per un fatturato di circa 4 milioni di euro. In Emilia Romagna con 210mila litri ed un fatturato di 1,7 milioni di euro ed in Toscana con 206mila litri ed 1,6 milioni di euro. Per quanto concerne il 100% italiano è la Toscana con 7 milioni di litri e un fatturato di 23 milioni di euro ad avere la prima posizione.

I prezzi praticati nella grande distribuzione per l’olio extra vergine tra il 2011 ed il 2012 sono risultati sostanzialmente stabili. Prendendo la Campania come campione si scopre che nel 2012 gli oli extra vergine di oliva sono stati venduti mediamente ad un prezzo di 3,22 euro al litro mentre quelli DOP- IGP hanno scontato un prezzo maggiore fino a raggiungere i 9,35 euro al litro e il 100% italiano venduto mediamente a 3,32 al litro. 

Nel 2013 e” stato registrato un aumento record del 16% nel valore delle esportazioni italiane di olio di oliva vergine.

Il mercato più rappresentativo è identificato negli Stati Uniti, , sia in termini di dimensione sia rispetto alle potenzialità di sviluppo. I prodotti alimentari italiani godono, infatti, negli USA di un’altissima considerazione, in quanto salutari ed al tempo stesso gustosi. Infatti gli Stati Uniti risultano essere il primo importare di olio di oliva  con il 26% sul totale delle importazioni a livello mondiale.

In America sono state importate circa 272 mila tonnellate di olio di oliva nel 2009 e il livello di importazioni e` sempre aumentato negli ultimi anni.

Sul mercato americano, l’Italia e’ il maggior paese fornitore con una quota del 71% sul totale delle importazioni di olio d’oliva negli Stati Uniti, quota che e` cresciuta del 4% dal 2005 al 2009.

Per quanto riguarda il Cilento, vista l’ottima qualità delle olive  e delle tecniche di produzione sono stati concessi alcuni marchi Doc.

Fondamentale quindi che le imprese comprendano la necessità di tutelare un mercato cosiì significativo le economie locali. Solo attraverso la qualità e la salubrità del prodotto si può essere competitivi sia nel mercato nazionale che quello internazionale