Il «Sesso debole» (quarta puntata)

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Ciò naturalmente ha contribuito a conferir loro una fisionomia, che, pur nella somiglianza somatica generale, presenta delle variazioni non indifferenti, soprattutto per quanto riguarda il carattere e la personalità nel modo di vivere ed amare. Non si preoccupi eccessivamente il nostro lettore, pensando ai tanti paesi europei, perché diremo poco e solo di qualcuna! La donna russa, ad esempio, intorno al Mille, termine da cui parte la nostra vagabonda indagine, era misteriosa, sognatrice e, secondo il caso, pietosa o crudele, ma sempre. affascinante. Con tali arti e con un pizzico di rudezza mal celata, nell’insidioso gioco d’amore riusciva a mettere in ginocchio il suo uomo. Dedita alla casa, al marito, ai figli, conosceva il sacrificio e la rinuncia ma anche la supremazia tutta interiore di essere insostituibile nella sua famigliola finanche nella preparazione della colazione che sotto certi aspetti ricorda il «breakfast» degli Anglosassoni. Semplice nel vestire: una camicia chiusa fino al collo, ed un mantello di modesta fattura, sostituibile nelle occasioni importanti da indumenti più preziosi ma non sofisticati Per tutte le donne russe stivaletti di cuoio orlati di rosso manicotto e pelliccia nella cattiva stagione. Passate attraverso vicende discriminanti di ricchezza da un lato ed enorme miseria dall’altro sperimentando schiavitù, rivoluzioni, efferatezze di un sistema totalitario oggi la donna russa, insieme col suo popolo, ha ottenuto una libertà politica lungamente ambita, ma assai dolorosa, per la mancanza di un’immediata certezza economica, sullo sfondo di una crisi che non potrà risolversi troppo presto. La donna germanica già inseparabile compagna di guerrieri e di mercanti, coraggiosa, volitiva, si presenta alla ribalta della cronaca medioevale con caratteristiche decisamente uniche. Ella sa attendere imperturbata il ritorno del marito, dopo lunghissime assenze, spese nei disagi avventurosi di lunghi viaggi di affari o di guerre. Cavalca al pari degli uomini su selle di cuoio rinforzato; si protegge dal freddo con un ampio mantello dal bavero rialzato, quasi sempre foderato di pelliccia, indumento abbastanza in uso per il fortunato commercio di pelli di cui fu protagonista la Germania medioevale. Con l’imperversare, in seguito, dello spirito umanistico-rinascimentale, la donna germanica un po’ troppo castigata ed austera anche nel vestire, si lascerà pervadere da inusitata dolcezza e coltivare le arti, specie quelle della poesia e della musica. Tenace e tollerante, ha saputo sempre adeguarsi alle condizioni dei tempi, che minacciavano tempesta lungo il ‘500. Oggi è tra le prime donne del mondo per spirito di organizzazione ed efficienza lavorativa. Non attende più il suo uomo nel chiuso di un avito castello o nella serenità di una modesta casetta. Oggi è compagna alla pari coi suoi coetanei, ed è pronta a cogliere ogni risultato, ad afferrare ogni opportunità di successo, che soddisfi la sua ambizione di donna. La donna francese, che ha appena finito di sognare il suo principe azzurro impegnato in un difficile torneo, con molto charme diventa l’animatrice della società in cui vive. Mentre intorno la storia segna le sue tappe di sconfitte e di vittorie, ella si sente investita della sua missione di donna. E perfetta padrona di casa, si interessa di politica, si muove con disinvoltura fra intrighi compromettenti, dimostrando una personalità forte ed imperiosa. Nell’alto medioevo diviene la insostituibile ispiratrice dei cavalieri e dei poeti erranti e dei trovatori che vivono alla corte. Attentissima alla sua eleganza ed amantissima della moda, fa sua quest’ultima con quel pizzico di originalità, che le ha creato un alone di ammirazione: «La donna francese è nata per l’amore e l’amore per lei», oppure «Il vero charme è solo quello francese, della donna francese», infine «Vaporosa e frizzante come lo champagne». Raffinata ed esigente sa che a lei spetta ogni cosa. Nelle cronache, dove spesso finisce la donna francese, si trovano notizie di una dama che in una sola volta permise che si ucidessero 6363 «petit-gris» per foderare la sua pelliccia. E’ la prima a sfoggiare il prestigioso «surcot», un indumento che sostituiva il mantello, lasciando libere le braccia con aperture laterali, per la maggiore grazia, spesso studiata, dei movimenti. Nulla deve essere evitato di quel che possa soddisfare la sua brama di eleganza e di bellezza. E’ una creatura che conosce i piaceri del cielo, ma anche, soprattutto, quelli della terra, mentre con istinto meraviglioso pensa di conservare a lungo e bene la propria forma fisica. Cura e prepara come una sacerdotessa la sua persona, usando, senza economia, profumi, pomate, belletti rinchiusi in artistiche scatolette, con un piccolo specchio incorporato. Chi, nella nostra epoca, ha inventato i famosissimi «beauty-cases» non ha dato nulla di nuovo alla moda femminile. E le appiccicose maschere di bellezza odierne, forse, non ottengono i risultati ottenuti dalle astute francesine schiacciando fave fresche e mescolandole con latte, di cui facevano largo uso per la pulizia del corpo. Oggi sono certamente cambiate le tecniche del vestirsi e del truccarsi, ma lo spirito della donna francese è rimasto intatto: «donna fatta per l’amore, e l’amore per lei».

(quarta puntata)