Anticamente, quando non c’era l ’attuale Strada Statale 163, l’unica forma di collegamento fra Maiori e Minori era ripercorrere questo sentiero o andare per mare. Percorriamo questo sentiero nel rispetto dei luoghi, guardando con attenzione la natura circostante scoprendone la storia, quella di un’agricoltura eroica, che ha preservato nella sue cultivar elementi di conservazione.
Il Sentiero dei Limoni , costituisce una delle realtà più importante nella coltivazione dello “sfusato amalfitano”, un tipo di limone famoso in tutto il mondo per la sua forma, il suo profumo, il sapore e l’alto contenuto di vitamina C. Le sue proprietà dipendono dal tipo di coltivazione, dal terreno di risulta alluvionale contenuto in terrazze di macere aperte e in apposite cisterne dette “peschiere che raccogliendo l’acqua dalle montagne messe a macerare ne arricchiscono il terreno agricolo con il loro contenuto. Altro elemento di coltivazione è il pergolato, tradizione antichissima che piegando “ a torciatura” i rami insieme ad un tipo di potatura, ne favorisce la produzione. Il sistema di copertura dei limoni ne difende la “ famosa buccia “ del limone “ sfusato amalfitano”.
Secoli di amore e di lavoro dei contadini hanno modellato questo paesaggio unico e delicatissimo, che consente ai limoni stessi poter disporre di maggiore irraggiamento solare ed anche dell’influsso dello iodio del mare.
Quanto lavoro di donne addette al trasporto dei limoni, curve sotto ceste pesanti con scarpe di pezza tra pietre e polvere! Quanta fatica sottrarre alla montagna pietrame per le macere, terra per i terrazzamenti.
Vogliamo invitarvi nel percorrere questa strada al silenzio, al rispetto dell’ambiente e senza fretta, fermarsi a osservare il paesaggio, ripensando al grande lavoro fatto da uomini e donne nei secoli per renderlo così bello.Un sentiero pieno di storia.
Pensate a quanti amanti della natura e della Costa d’Amalfi l’hanno attraversato ed oggi Voi siete qui a ripercorrere la stessa strada.
Alle nostre spalle, sul costone sotto di noi, in modo naturale, la macchia mediterranea ha attecchito con vari cespugli, ginestre e pini marittimi sulle roccia.
Dopo aver attraversato il tratto denominato “ared e mure” cioè dietro le mura alla fine di una lunga salita ci imbattiamo in alcune case, proseguiamo e troviamo sotto le piante un’altra panchina che all’ ombra dei pini ci invita alla sosta contornata da aloe, agave e rosmarino. Pochi metri ci separano a destra da una nuova scalinata che porta all’interno ovest della vallata. Percorriamola in silenzio in un tripudio di rosmarino, ginestre e carrubo, piante tipiche della macchia mediterranea, cresciuta naturalmente in una zona brulla che ne accresce la fragranza. Il vento ed il sole che fanno capolino, lo sciabordio del mare e il cinguettare di uccellini ci fanno sognare ad occhi aperti.
Riprendiamo il sentiero dei limoni e ritroviamo l’ultimo pezzo del vecchio sentiero, memore di tempi andati, mentre ci appare nella sua bellezza il vallone San Francesco, e piante di carrubo, olivi, pini marittimi, ginestre, ontani e frassini ci danno ossigeno e silenzio. Una vallata con alcune case immerse nel verde ed in lontananza si intravedono Amalfi e Atrani, Ravello e Scala, ed ancora più in là Agerola e Conca de Marini.
In cima alla salita, quasi nascosta da olivi, una vecchia casa contornata da limoni ci ricorda il vivere in campagna dei contadini. Dopo pochi metri alla luce del sole si lascia Maiori e il sentiero dei limoni prosegue nel comune di Minori; ecco un pergolato d’uva coprirci dalla luce del sole mentre dal giardino sottostante una spalliera di limoni vicinissima ci toglie la veduta ma ci trasmette il profumo dei limoni. Si sale davanti ad un cancello che ha conservato l’antica usanza di una pianta di frutta davanti casa, beneaugurante per l’ospite e foriera di spunto per l’accoglienza. Inizia un breve tratto in discesa ed è bello vedere lo stesso sentiero coperto a mò di ombra da pergolati di uva e limoni, in un tripudio di giallo oro e verde, lontano ricordo di una cultura contadina di non lasciare ombra e di sfruttare tutto il sole. La fragranza ed il profumo dei limoni che fioriscono da marzo a settembre inebriamo l’animo. E come se non bastassero i limoni, anche l’uva coltivata in verticale ci accompagna lungo il cammino, per poi arrivare in un largo spazio, ricavato dopo l’alluvione del 1910, luogo di incontro in passato dei contadini che, giocando a bocce sotto il pergolato d’ uva ne assaporavano la stessa nei ritagli della partita.
Da questo ampio spazio volgiamo il nostro sguardo su Maiori ammirando per intero la sua lunga spiaggia mentre proseguiamo il nostro cammino per giungere a Minori attraversando il Villaggio Torre.
Michele Ruocco