“La salute è una e noi dobbiamo proteggerla: la natura può aiutarci molto fornendoci, attraverso alcune piante, dei rimedi naturali, non invasivi, antichi ed efficaci”. A spiegare le proprietà terapeutiche di alcune piante e le cure tradizionali è stato il dottor Marco Pardini, Naturopata versiliese, di Casoli di Camaiore (LU), che vive a Viareggio, ricercatore, studioso, esperto di etnomedicina ed etnobotanica, scrittore, conferenziere, divulgatore attraverso la televisione toscana “NoiTv”, durante il convegno intitolato:” L’Etnobotanica: le piante e la storia dei territori” organizzato nell’Aula Consiliare del Comune di Campagna, dedicata a Gelsomino D’Ambrosio, noto designer campagnése, dall’ “Università Popolare Nuova Scuola Medica Salernitana”, presieduta dal professor Pio Vicinanza, grazie all’impegno del dottor Giuseppe Carabetta , Magister, Responsabile Eventi dell’Università Popolare della Nuova Scuola Medica Salernitana; della dottoressa Concetta Apicella, farmacista, titolare della farmacia “Siniscalchi – Apicella” di Quadrivio di Campagna e con il patrocinio e il sostegno dell’Amministrazione Comunale di Campagna, nella persona del Sindaco Biagio Luongo che ha ricordato le peculiarità storiche del Comune di Campagna e sottolineato l’importanza delle piante:” L’etnobotanica è una scienza interdisciplinare e transdisciplinare, al confine tra antropologia culturale e botanica, che studia l’uso delle piante, delle specie vegetali, nel panorama della tradizione popolare, anche della nostra città. Il compito dell’etnobotanica è quello di recuperare un autentico patrimonio di cultura, di storia, di usi e tradizioni”.
Il convegno è iniziato con l’esecuzione del brano “Variazioni sull’Inno di Mameli” dedicato a un mitico eroe romano del VI secolo avanti Cristo: Publio Orazio Coclite, come ha spiegato il giovane Emiddio Forlano, alunno dell’Istituto “Teresa Confalonieri “di Campagna. Ad eseguirlo, con grande virtuosismo, è stato il Maestro e Cavaliere della Repubblica Daniele Gibboni, violinista, docente di strumento musicale all’Istituto di Istruzione Superiore “Teresa Confalonieri” del Comune di Campagna diretto dal Dirigente Scolastico Gianpiero Cerone, che ha ringraziato gli organizzatori del convegno e lodato l’iniziativa:” Anche i nostri docenti dell’Istituto Professionale Agro Forestale hanno colto l’importanza e lo stimolo che l’etnobotanica può dare al curricolo del nostro istituto. Oggi c’è una riscoperta del fondamento di verità che è sedimentato nelle tradizioni etnobotaniche popolari: i cosiddetti rimedi della nonna che risultano essere ancora efficaci”. Il professor Pio Vicinanza, Rettore dell’Università Popolare Nuova Scuola Medica Salernitana, ha ricordato che il convegno è stato organizzato nell’ambito delle “XXV Giornate della Scuola Medica Salemitana” ed anche la mission del sodalizio che presiede: “In venticinque anni ci siamo occupati oltre che del “Regimen Sanitatis Salernitanum”, il trattato didattico in versi latini redatto nell’ambito della Scuola Medica Salernitana nel XII-XIII secolo che cura l’alimentazione delle persone, anche della fitoterapia con Matteo Silvatico e Costantino l’Africano”. Il professor Carlo Montinaro, Preside dell’Università Popolare Nuova Scuola Medica Salernitana, ha spiegato la teoria dei quattro umori concepita da Ippocrate ed ampliata da Galeno, ereditata nel Medioevo dalla Scuola Medica Salernitana:” In questo periodo dell’anno, e in questo momento, siamo sotto l’influsso dell’elemento fuoco, che è energia, ed anche sotto l’influsso di alcuni ormoni, come la serotonina che ci dà quell’impulso particolare per affrontare con entusiasmo la giornata”. La dottoressa Maria Antonietta Petruzzi Mazzella, Presidente dei Probiviri dell’Università Popolare Nuova Scuola Medica Salernitana, ha ricordato l’importanza dell’etnobotanica:” In essa sono racchiuse immense informazioni: di carattere botanico e anche su come possono essere utilizzate le specie vegetali in campo fitoterapico, cosmetologico e veterinario”. Il professor Marco Pardini ha spiegato che tutte le piante non sono mai innocue:” Sebbene tutte le piante sono fondamentali e hanno una storia da raccontare, alcune, possono avere delle controindicazioni: possono, ad esempio, ledere il nostro organismo quando si devono fare delle cure farmacologiche di sintesi e non sempre la combinazione degli elementi fitoterapici e i farmaci possono generare positività”. Pardini, che ha conseguito il titolo di Heilpraktiker, ossia specializzato in cure naturali, dolci e non invasive, presso la “Paracelsus Schule” di Zurigo e seguito corsi di fitoterapia e farmacognosia, una branca della farmacologia che si occupa dello studio delle sostanze medicinali, specialmente di quelle vegetali, presso la Universität Zürich, ha spiegato che l’etnobotanica è fatta anche di suggestioni e racconti, e che le piante sono classificate secondo le categorie tassonomiche create da Linneo, medico e naturalista svedese. Pardini si è soffermato a parlare delle proprietà di alcune piante come l’Alloro: “E’ una pianta medicamentosa, battericida, disinfettante delle vie urinarie e delle vie alte respiratorie: contiene molti oli essenziali che liberano il respiro; è utile per la tosse, la raucedine e il mal di gola. L’alloro rappresenta la luce della consapevolezza e della scienza, perciò quando ci laureiamo ci viene posto sul capo un cinto di alloro che è un giuramento di fedeltà e onore alla conoscenza”. Pardini ha parlato anche della Bardana, conosciuta per le sue proprietà diuretiche, depurative, detossificanti, antisettiche, cicatrizzanti ed antiossidanti; della Belladonna, una pianta velenosa che contiene atropina, utilizzata per provocare la dilatazione delle pupille; della Podagraria, o Girardina silvestre, che cura la gotta. La dottoressa Concetta Apicella, Farmacista, laureatasi all’Università Federico II di Napoli, con vari Master all’Università di Bologna, di Siena, di Trieste e di Salerno, Magistra dell’Università Popolare Nuova Scuola Medica Salernitana, ha illustrato le proprietà di alcune piante del nostro territorio, soprattutto di quelle selvatiche del territorio di Campagna:” Mi sono sempre interessata di etnobotanica. Ho studiato i grandi della medicina come Ippocrate, Avicenna e Paracelso, ed anche molte delle piante selvatiche che crescono sul nostro territorio e nell’area Mediterranea come la “Ferula communis”, con i fiori gialli, conosciuta come finocchio selvatico, che ha proprietà diuretiche; il “Sambuco”, che presenta delle virtù terapeutiche eccezionali considerato panacea per molti mali già nell’antichità” La dottoressa Apicella ha parlato anche della pianta della “Ginestra” di quella del “Nocciolo”, della pianta di “Cachi”, della pianta del Cotone e di quella del Lino:” Le fibre di lino venivano utilizzate dagli antichi Egizi anche nella mummificazione”. La dottoressa Apicella ha auspicato un recupero del patrimonio erboristico selvatico, arboreo e floreale:” Bisogna istituire in tutte le scuole della nostra Regione un corso di etnobotanica e di naturopatia”. La professoressa Carmela Saturnino, Magistra, Docente di Chimica Farmaceutica e Tossicologia presso l’Università degli Studi della Basilicata, ha parlato dell’olio d’oliva:” È un nutraceutico naturale ossia un prodotto naturale che usiamo come alimento e i cui principi attivi sono utili per il nostro stato di salute. L’olio d’oliva contiene tantissime sostanze come l’acido oleico che apporta effetti benefici al sistema cardiovascolare; ha forti effetti antiossidanti e mantiene nella norma i livelli di colesterolo LDL, quello definito “cattivo”, nel sangue. L’olio d’oliva preso la mattina a digiuno fa bene, ha anche effetto lassativo. L’olio EVO può avere effetti antinfiammatori, grazie alla presenza di oleocantale”. La professoressa Saturnino ha spiegato che l’olio è usato anche nella cosmeceutica:” In molti cosmetici viene aggiunto l’olio d’oliva perché ha potere idratante ed è ottimo per la pelle”. Nel corso della mattinata sono stati eseguiti altri brani musicali presentati dall’alunno Christian Pacella : “Adagio di Mozart”, per clarinetto e pianoforte, eseguito dal Maestro Luciano Marchetta al clarinetto, e dal Maestro Antonio Di Marco al pianoforte, entrambi docenti di strumento musicale all’Istituto “Teresa Confalonieri” di Campagna. I due brani conclusivi, “Luce nel mondo” e la “Ciarda” di Monti, sono stati eseguiti magistralmente, al violino, dal Maestro Daniele Gibboni accompagnato al pianoforte dal Maestro Antonio Di Marco. Al Sindaco Luongo, a tutti i relatori, a tutti i docenti e a tutti gli studenti presenti sono stati consegnati degli attestati di partecipazione. (Foto di Giuseppe Carabetta).
Aniello Palumbo