“Bisogna utilizzare l’antico modello ateniese della democrazia del sorteggio, quello di Pericle, per eliminare il famigerato “voto di scambio”, attuato sistematicamente da “esperti” in materia: faccendieri e politicanti di mestiere, e l’uso del denaro nelle campagne elettorali, per attuare una politica a costo zero ed evitare l’applicazione del “Metodo Caligola”, per la designazione degli amici nelle cariche pubbliche: tutte cose che hanno messo in crisi il sistema della rappresentanza popolare. La Repubblica va rifondata sulla random – crazia “. Era questo, in sintesi, uno dei concetti espressi dal professor Cosmo Giacomo Sallustio Salvemini in uno dei suoi circa quaranta libri intitolato: “Cento ragioni per essere Demorandomcratico”, edito da “Europa Edizioni”. Il professor Salvemini, scomparso a causa di un tragico incidente il 12 marzo dello scorso anno, è stato ricordato in un convegno organizzato, nella “Sala Torre” della “Provincia di Salerno”, organizzato dall’associazione “Caffè dell’Artista”, presieduta dalla professoressa Florinda Battiloro; dall’associazione “Con noi di nuovo in volo”, presieduta dalla dottoressa Antonietta Santoro; dall’Accademia Internazionale di Arte, Cultura & Società “Alfonso Grassi”, presieduta dalla professoressa Lella Grassi, con il Patrocinio Morale della Provincia di Salerno.
Dopo i saluti dell’Onorevole Guido Milanese, Delegato del Ministro dell’Ambiente, che ha ricordato le grandi doti umane, la fervida intelligenza e la notevole preparazione culturale di Cosmo Salvemini, suo grande amico:” Ho avuto la fortuna di conoscerlo!”, la professoressa Florinda Battiloro ha tracciato la figura del professore Salvemini:” E’ stato un faro di cultura nel panorama degli intellettuali italiani: sempre pronto all’ascolto e al confronto, E’ stato docente universitario; fondatore e presidente del “Movimento Salvemini”, con il quale ha continuato l’opera politica e riformatrice del prozio Gaetano Salvemini; presidente dell’ Unione Italiana delle Associazioni Culturali, da lui fondata nel 1999; fondatore e direttore del periodico “L’ Attualità”, specchio del suo pensiero integro ed eccellente, e della “Scuola di Giornalismo”, attraverso la quale ha coronato il sogno di tanti giovani. È stato anche direttore del periodico religioso “Il Cuore della Madre”, Vice Governatore dell’”Unione Mondiale degli Stati” e autore di innumerevoli pubblicazioni. Ha ricevuto oltre cento premi e riconoscimenti. Si è speso per la formazione di riforme sociali e di pensiero affinché non ci fosse un pensiero unico, ma una vera consapevolezza dell’esistenza umana e dei suoi valori reali. È stato l’ultimo rivoluzionario che, con passione e temperamento, ha suscitato ammirazione in tutti coloro che lo hanno conosciuto”. A ricordate la figura di Gaetano Salvemini, famoso storico e politico italiano, morto nel giugno del 1957, che ha guidato il cammino del pronipote, il professor Cosmo Sallustio Salvemini, è stato il professor Gaetano Pecora, dell’Università “Luiss” di Roma, dell’Università del Sannio e Presidente del Centro Studi Salveminiani di Napoli, che nel suo intervento, intitolato “Un riformista irregolare. Gaetano Salvemini e la critica del bolscevismo”, ha spiegato il riformismo di Gaetano Salvemini:” È la chiave per capire il suo giudizio sulla Rivoluzione Russa e sul Comunismo. Già sette anni prima degli eventi dell’Ottobre Rosso, della Rivoluzione Russa, avvenuti nel mese di ottobre del 1917, Salvemini aveva abbandonato il Partito Socialista, in polemica con i riformisti di Turati e i massimalisti di Serrati. Lui si definiva un socialista democratico all’antica, gradualista e riformista. Salvemini, nel 1918, pensava che il bolscevismo fosse un male minore rispetto allo zarismo e, due anni dopo, scrisse che “il regime sovietico è la più ferrea dittatura che ricordi la storia”. Nel 1935, il 24 giugno, a Parigi, al “Congresso internazionale degli scrittori per la difesa della Cultura”, voluto dall’organizzazione dei partiti comunisti, Gaetano Salvemini parlò in modo vivo, semplice e onesto dicendo che:” La separazione è l’arte di purificare il pensiero. Ci sono delle società borghesi che presentano dei buchi attraverso i quali può spirare ancora un soffio di libertà e altre società borghesi in cui tutti i buchi sono ostruiti e dove può svilupparsi solo la cultura della menzogna ufficiale. Salvemini, che divideva gli uomini in amici o nemici della libertà, in quel congresso disse che la libertà è il diritto di essere eretici, il diritto di dire no al pensiero della maggioranza”. A parlare del professor Cosmo Sallustio Salvemini, è stato il professor Francesco D’Episcopo, già docente di Letteratura Italiana, Critica Letteraria e Letteratura Comparata all’Università Federico II di Napoli nel suo intervento intitolato: “La personalità e i valori di Cosmo Sallustio Salvemini espressi nei suoi testi”. Il professor D’Episcopo ha ricordato con particolare affetto il professore Cosmo Salvemini:” Gaetano e Cosmo Salvemini era legati dalla loro meridionalità. Non dimentichiamo che la famiglia Salvemini è originaria di Molfetta, un comune che ha avuto personaggi ricchi di cultura: la Puglia, il Sud, è sempre stato fondamentalmente eretico. I Salvemini erano due personaggi colti, intelligenti e inquieti: Petrarca sosteneva che non si può essere veramente intellettuali se non c’è un elemento di inquietudine, che non porta a delle certezze assolute, ma a un confronto diretto con gli altri, soprattutto con sé stessi. Cosmo, che era un uomo dalla grande vitalità, empatia, comunicabilità e dalla travolgente passione, è sempre stato vicino alla nostra città, alla nostra cultura: partecipava sempre alle mie conferenze, venendo apposta da Roma”. Il professor D’Episcopo ha parlato di Cosmo Salvemini giornalista creativo, scrittore prolifico:” Il suo ultimo libro:” Cento ragioni per essere passione, è”, del 2021, può considerarsi una sorta di testamento intellettuale. Gli ho voluto un grande bene”. L’artista Marialuisa Bergamasco ha consegnato una targa al professor Pecora, mentre la preside Lia Persiano l’ha consegnata al professor D’Episcopo. Una targa è stata consegnata dalla dottoressa Antonietta Santoro al Direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio, ritirata da Jacopo Fulgione che ha curato la registrazione dell’evento. La giornalista Maria Serritiello ha proposto di dedicare un premio al professor Cosmo Salvemini. Nel corso della serata sono state esposte “Le Bamboccine di Lella”, le originali creazioni artistiche della dottoressa e critica d’Arte Lella Iovino.
Aniello Palumbo