“Dire di ciò che è che non è, o di ciò che non è che è, è falso; dire di ciò che è che è, o di ciò che non è che non è, è vero”. Con questa celebre definizione della verità di Aristotele, ricordata dal professor Massimo Adinolfi, Ordinario di Filosofia Teoretica presso l’Università Federico II di Napoli, è iniziato l’incontro “Hanno tutti ragione? Post- verità, fake news, big data e democrazia” organizzato presso il Circolo Canottieri Irno“ di Salerno dal “Rotary Club Salerno Duomo”, presieduto dal dottor Eduardo Grimaldi, che ha visto protagonista il filosofo e giornalista salernitano Massimo Adinolfi, Membro della Società Italiana di Filosofia Teoretica, che nella sua relazione ha fatto emergere quello che è il rapporto esistente tra democrazia e verità, partendo dalle fake news e dalle post-verità: ”È diffusa la convinzione che la democrazia supponga una certa sfiducia nei confronti della verità; della possibilità, per l’uomo, di pervenire a una qualche verità condivisa intorno a ciò che è importante per lui. La democrazia, si dice, è necessariamente relativistica: solo una concezione relativistica della verità giustifica il fatto che tutte le opinioni stiano sul medesimo piano. Poi c’è la Rete, che ha moltiplicato se non le opinioni certo la loro diffusione e circolazione, erodendo anche gli istituti della rappresentanza. C’è una distruzione della sfera pubblica tradizionale e una riconfigurazione degli spazi pubblici che mette a dura prova le istituzioni della democrazia”. Il professor Adinolfi ha anche parlato dell’iniziativa del quotidiano “Il Foglio” che ha deciso di pubblicare, per un mese, un’edizione sperimentale del giornale realizzata usando interamente l’Intelligenza Artificiale:” Bisogna capire cosa diventa l’opinione pubblica, il giornalismo, la discussione democratica, nell’epoca della riproducibilità tecnica delle notizie. È una sfida che dobbiamo fronteggiare. Sono cambiati: lo spazio di diffusione della notizia, la velocità di trasmissione della notizia che passa per canali che sono diversi da quelli tradizionali dove la qualità, l’autorevolezza vengono messe in discussione”. Il professor Adinolfi ha spiegato che ci sono dei sistemi tecnologici che possono aiutarci a capire quando una notizia è falsa:” Come ad esempio l’inserimento di filigrane nei documenti e nei file per poterne certificare l’autenticità”. Secondo il professor Adinolfi è cambiato il nostro rapporto con la verità:” Non possiamo più fidarci, come una volta, di chi detiene le chiavi del potere e del sapere; abbiamo bisogno di irrobustire la sfera pubblica, di irrobustire quegli elementi che costruiscono una forma di vita e che passano attraverso l’educazione, la commozione, la conoscenza, il sistema dell’istruzione. Non sarà semplice, ma è l’unica strada che conosciamo”. Adinolfi ha spiegato che soprattutto i giovani cercano al Verità:” La cercano attraverso il confronto di molti, attraverso il pluralismo. Se non si ha questa fiducia non si è sufficientemente democratici”. Durante la serata è stato presentato dalla socia Alma Alfano, il nuovo socio del Club, il dottor Gerardo Alfano.
Aniello Palumbo