“Bisogna abbattere il muro della cultura dell’indifferenza”. E’ questo il messaggio lanciato dal Questore di Salerno, Giancarlo Conticchio, che ha parlato di violenza sulle donne durante l’incontro organizzato al “Circolo Canottieri Irno” dal “Rotary Club Salerno” presieduto dal cavalier Tony Ardito che ha letto il ricco curriculum del Questore di origini pugliesi.
Questore Conticchio lei è a Salerno dal primo giugno del 2022, qual è la realtà salernitana riguardo alla violenza sulle donne? “E’ identica a quella delle altre città italiane. E’ un fenomeno che esiste, ma non è preoccupante: lo stiamo comunque monitorando. Il Codice Rosso viene applicato e c’è una perfetta sintonia con la Procura della Repubblica Gli strumenti che mettiamo in campo, insieme a i Carabinieri, sono efficaci”.
Importante anche la collaborazione dei cittadini:” Questo tipo di reati si verifica spesso all’interno delle mura domestiche e la gente , i vicini di casa, se sentono qualcosa, devono telefonare al 112 o al 113. Anche la segnalazione anonima è importante. I cittadini devono sentirsi parte integrante in un sistema di sicurezza. Esiste anche un’applicazione per segnalare, anche in modo anonimo, reati di violenza domestica: si chiama “YouPol”, i cittadini di Salerno la stanno usando, a dimostrazione che i salernitani partecipano attivamente alla sicurezza”.
Le donne spesso non denunciano :” Noi le invitiamo a venire in Questura: i nostri poliziotti sono preparati ad ascoltarle. Una delle prime misure che applichiamo, a prescindere dalla querela della donna, è l’ammonimento: se veniamo informati su una violenza domestica applichiamo immediatamente e autonomamente questa misura di prevenzione, informando la persona che sta maltrattando una donna che lo stiamo tenendo sotto controllo. Sarebbe necessario arrivare anche all’utilizzo del braccialetto elettronico per le persone che sono ammonite. A Salerno stiamo anche sospendendo per cinque mesi la patente alle persone ammonite”.
Le associazioni di volontariato svolgono un’azione importante sul territorio salernitano:” Sono un’energia importante: sono preparate professionalmente nel dare assistenza e sono da sprono alle donne a denunciare. Le donne hanno il diritto di essere protagoniste della loro vita”.
Importante è formare i ragazzi alla cultura della non violenza: ” Come Polizia di Stato andiamo nelle scuole medie spiegando ai giovani cos’è la violenza e quali sono gli strumenti per difendersi”.
Il Questore, che si è definito “uno sbirro”, ha raccontato di lavorare in Polizia da 32 anni….:” Ho deciso di fare il poliziotto da quando avevo 15 anni. Ho raggiunto il massimo della carriera: sono un poliziotto che adora stare con il personale che non abbandono mai”.
Aniello Palumbo