“Il Presepe Dipinto” di Mario Carotenuto raccontato da Alfonso Andria al “Parco Storico Sichelgaita”

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“Salerno si rilegge nel Presepe di Mario  Carotenuto” è il titolo dell’incontro organizzato nella Sala Conferenze della “Fondazione Menna” presieduta dal dottor Claudio Tringali, dalla Presidente dell’associazione culturale “Parco Storico Sichelgaita”, la professoressa Clotilde Baccari Cioffi, che ogni anno, in occasione delle festività natalizie, organizza una serata in cui si parla del presepe: ” Rappresenta il nostro simbolo di cristianità, di sacralità, che va conservato tenacemente “.

A coordinare la serata è stata la giornalista Erminia Pellecchia che ha ricordato  la Salerno degli anni ’80:” Quelli del  post terremoto, con  il centro storico che, già  degradato,  viveva in uno stato di completo abbandono: spopolato, senza luci; si aveva paura di camminare di sera per quelle strade.  In quel periodo Peppe Natella, icona del centro storico, ebbe l’idea di creare con il Maestro Mario Carotenuto un presepe fatto di sagome ritratte con i personaggi del centro storico che posarono per ore. Un presepe  povero, ma intenso  che  venne allestito nella Sala San Lazzaro, annessa al Duomo  e che  riportò la luce e la vita  nel centro storico di Salerno“. A raccontare la nascita del presepe di Carotenuto e le 120 sagome dipinte che lo compongono, è stato l’onorevole Alfonso Andria, grande amico di Natella e Carotenuto  che idearono il presepe.  “Peppe Natella è il centro storico! Mario Carotenuto, pur essendo nato fuori Salerno, a Tramonti,  è più salernitano dei salernitani: è stato un salernitano nel mondo. L’uno senza l’altro non sarebbe riuscito , nel 1982, a realizzare questo  particolare presepe che è un punto di riferimento per i salernitani e per i  tanti turisti che lo visitano”.  Andria ha raccontato com’ è stato realizzato il presepe:” Con sagome di compensato,  con materiali poveri. Il presepe è animato con le figure dei tanti salernitani che sono l’espressione più genuina e più autentica di quella che si definisce, salernitanità.  In questo presepe, che raffigura soprattutto la coesione sociale, sono stati scelti personaggi che hanno fatto la storia di Salerno, nel campo artistico, culturale e accademico come Alfonso Gatto e Filiberto Menna. Sono state scelte  anche alcune figure simbolo della città come  la “pastorara” Fortunata Notini che costruiva pastori nella sua bottega – laboratorio di via della Giudaica” . L’onorevole Andria ha ricordato che il presepe fu realizzato con la collaborazione della Bottega San Lazzaro, Amedeo Ternullo e Salvatore Acconciagioco e i personaggi del Presepe ritratti a grandezza naturale: Monsignor Guerino Grimaldi con don Comincio Lanzara e don Sabatino Naddeo, Monsignor Gaetano  Pollio ,  don Giovanni Toriello e Monsignor  Gerardo Pierro . Il professor Dante Cianciaruso, che è uno dei Magi, l’attore Enzo De Angelis, Chiara Natella, che legge la letterina di Natale.  Ci sono anche i due sindaci: Alfonso Menna e Vincenzo De Luca che ha fatto da modello a Carotenuto per un’ora e mezza.  Il  fratello di Mario Carotenuto, il pianista Bebè (Ottavio); il  regista teatrale Antonello De Rosa, Gelsomino D’Ambrosio , Pietro Falivena   e Agostino Rizzo. C’è anche Bruno Venturino ,  il fisarmonicista Mario D’Elia, Ernesto Manzolillo e Franco Silvestri. C’è Fra Generoso, Suor Letizia e Concetta  Barra.

Le foto del “Presepe Dipinto” scattate da Corradino Pellecchia , tratte dal libro  “ Mario Carotenuto. Il Presepe Dipinto “ scritto da Corradino Pellecchia e pubblicato in memoria di Peppe Natella a cura della “Bottega San Lazzaro”, sono state proiettate su uno schermo accompagnate dalle note dei brani natalizi scelti da Massimo Zega.  Alla fine della serata è stata consegnata dall’avvocato Michele  Bartolo, Vicepresidente del “Parco Storico”, una targa in memoria di Peppe Natella alla moglie Adriana Pagano e alla figlia Rossella.  Sono stati, inoltre, nominati Soci Onorari dell’Associazione “Parco Storico” l’Onorevole Alfonso Andria e il dottor Giuseppe Lauriello. Presente il professor Franco Silvestri che fu uno degli artefici della realizzazione del presepe.

 

Aniello Palumbo