Oltre a una mela, anche un pesce al dì toglie il medico di torno. E’ questo il messaggio lanciato , da importanti relatori, nel corso del convegno “Dieta Mediterranea e dintorni” organizzato, ieri mattina, presso la “Sala Mario Benincasa” di Cetara dalla “Fondazione San Pietro Apostolo E.T.S.” presieduta dal dottor Vincenzo Abate che ha spiegato gli obiettivi della Fondazione nata nell’agosto del 2023:” È una Fondazione riconosciuta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nata con l’obiettivo di salvaguardare il mare e tutto ciò che è legato al mare, comprese le attività della pesca. Faremo formazione, rivolta soprattutto ai giovani, e istituiremo anche dei premi e delle borse di studio per chi fa ricerca in questo campo”. A patrocinare l’evento è stato il Comune di Cetara nella Persona del Sindaco Fortunato Della Monica che ha evidenziato l’importanza del convegno:” È importante ricordare quella che è la nostra identità e la nostra storia: Cetara è la pesca! La pesca è Cetara! Il nostro Comune è famoso nel mondo per le sue alici, per la pesca del tonno, del pesce azzurro e per la produzione della colatura di alici: tutti elementi trainanti della nostra economia”. A moderare l’incontro sono stati il professor Raffaele Napoli, docente di Medicina Interna al Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali all’Università Federico II di Napoli, responsabile del comitato scientifico del convegno, che ha ricordato che:” La Campania è la prima regione italiana per obesità infantile” e il dottor Alfonso D’Emma, Pediatra, Consigliere Delegato alla Sanità del Comune di Cetara, che ha introdotto il convegno ricordando che:” Il pesce è un alimento base della Dieta Mediterranea, riconosciuta come patrimonio immateriale dell’UNESCO e la “Colatura di Alici di Cetara” è stata riconosciuta dalla Comunità Europea come prodotto DOP”.
Il professor Gabriele Riccardi già Ordinario di Endocrinologia dell’Università Federico II di Napoli e Past Presidente della Società Italiana di Diabetologia ha parlato della prevenzione delle malattie cronico – degenerative:” Sicuramente la Dieta Mediterranea è utile a prevenire le malattie cardiovascolari, almeno del 30%; quella metabolica del diabete e il cancro. Bisogna tornare alle tradizioni gastronomiche dei nostri nonni: la carne una volta a settimana, e il pesce, soprattutto il pesce azzurro, come le alici, le sarde, lo sgombro, ricco di Omega 3 tre, quattro volte a settima. Bisogna consumare anche cereali integrali, ortaggi, legumi, frutta e frutta secca, olio di oliva e uno o due bicchieri di vino al giorno. È importante anche la stagionalità degli alimenti della Dieta Mediterranea: non possiamo mangiare peperoni e melanzane nel periodo di dicembre”. Il dottor Giuseppe Palma, Medico Veterinario, Segretario Generale Assoittica Italia ha parlato della filiera ittica e della corretta comunicazione al consumatore:” L’Italia è al quinto posto per consumi medi-pro-capite di pesce anche se il consumo di prodotti ittici è in crescita perché il consumatore presta maggiore attenzione alla propria alimentazione. Gli aspetti nutrizionali del pesce non sono molto conosciuti. Bisogna ricordare che il pesce contiene proteine, vitamina D, iodio, calcio, selenio, ferro, rame: elementi fondamentali per una corretta alimentazione che deve essere seguita da tutti, in particolare dalle donne in gravidanza e dai bambini. Bisogna incrementare il consumo dei pesci e di pesci di specie diverse visto che abbiamo tantissime specie ittiche”. Il professor Aniello Anastasio, Ordinario di Igiene e Tecnologie Alimentari, Direttore del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università Federico II di Napoli ha parlato della sicurezza alimentare e di come il consumatore viene protetto da eventuali problematiche sanitarie dovute a criticità della filiera alimentare:” In Italia e in Campania abbiamo una serie di autorità competenti tra le migliori al mondo che garantiscono una sicurezza totale in tutte le filiere alimentari e anche in quella ittica. La colatura di alici ad esempio non è soltanto un prodotto ottimo, dal punto di vista organolettico e nutrizionale, ma, grazie alla corretta formazione degli operatori, è anche sicuro e salubre per il consumatore. Bisogna valorizzare le produzioni locali”. Il professore Domenico Ciorciaro, Ricercatore di Ecologia Marina del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università Parthenope di Napoli ha parlato di sostenibilità ambientale:” Il pesce azzurro è abbondante e ad elevata sostenibilità ambientale; è a basso potenziale di bioaccumulo e consente il recupero delle popolazioni di altre specie più sfruttate”. Ciorciaro ha spiegato l’antica tecnica di pesca delle alici con una rete derivante detta “Menaica”:” È un tipo di rete ad imbrocco che pesca sardine e alici, facendole dissanguare in acqua e rendendole molto più saporite. Questo tipo di pesca è ancora praticata nel Comune di Pisciotta, e da poco anche a Santa Maria Di Castellabate”. È intervenuto il presidente del “Rotary Club Salerno Duomo”, l’ingegnere Sabato Cuozzo che ha presentato il progetto del Club che valorizza i luoghi della Scuola Medica Salernitana:” Diversi sono i luoghi dove si tenevano le lezioni e le attività della Scuola Medica Salernitana: noi, insieme agli altri Club Rotary salernitani e all’Amministrazione Comunale, valorizzeremo questi luoghi con delle tabelle descrittive, creando un percorso”. Consegnata a tutti i relatori la mattonella con il logo della “Fondazione San Pietro Apostolo” raffigurante la Torre di Cetara e un’alice stilizzata, entrambe simbolo del Comune costiero. Presenti i due pescatori più anziani di Cetara: Giuseppe Capozzi, di 84 anni e Francesco Galano di 83, pescatori da oltre settant’anni, l’Assessore all’Ambiente Marco Marano e l’Ammiraglio Maurizio Trogu
Aniello Palumbo
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