Un incontro speciale , nel Salone dei Marmi del Comune di Salerno, tra il Ministro dell’Immigrazione Cécile Kyenge, studenti, più di 15 comunità di immigrati salernitani e tanti cittadini , associazioni, impegnati sul territorio per un’integrazione possibile.
“Non sono clandestina- ha raccontato una splendida donna nigeriana- non sono più sfruttata, vittima di tratta, ricattata, violentata, ho estinto il mio debito con i criminali della mia terra, ora studio, ho un permesso di soggiorno, lavoro, ma sono soprattutto una persona considerata tale”.
Questo grazie all’ARCI, da sempre impegnata per l’accoglienza e l’attenzione agli immigrati, grazie alle numerose altre Associazioni di volontariato e di giovani entusiasti.
Tanti gli studenti delle scuole superiori cittadine presenti, dall’Istituto Alberghiero “Virtuoso” che ha anche ospitato a pranzo il Ministro Kyenge e gli organizzatori dell’incontro, ai Licei “R. Margherita” e “Alfano I”, interpreti, hostess, tutti al servizio di una giornata di multiculturalità attiva con etnie diverse e variegate per colore, religione, tradizioni, accumunate dal piacere di raccontarsi e di raccontare.
Le storie di questi volti ricchi di traumi, adattamenti, cambiamenti, hanno commosso tutti i presenti, tra scroscianti applausi e una standing ovation nel ricordo di Nelson Mandela, citato dal Sindaco Vincenzo De Luca in apertura e dal Ministro dagli occhi magnetici e profondi, che con voce pacata e ferma ha più volte ribadito nell’ultimo intervento della giornata l’importanza della corresponsabilità nell’azione politica e sociale di un Governo , ma soprattutto dei suoi cittadini.
Ci ha chiamati tutti all’impegno civile individuale e collettivo, con l’umiltà di chi ha un potere limitato e temporaneo che potrà anche legiferare e modificare leggi inadeguate ma non potrà mai intervenire da solo nel processo culturale di un paese. Compito dei cittadini è quello di favorire un cambiamento culturale finalizzato ad un’integrazione reale e di accoglienza, di ascolto e conoscenza delle ragioni e della storia dell’altro.
Fiori, regali, presepi , i doni di questo Natale anticipato per un Ministro Italiano Ministro venuta dal Congo, un Natale di tutti e per ognuno, di qualsiasi religione, il Natale della nascita di una luce nuova che questa mattina di 7 dicembre 2013, brillava negli occhi di giovanissimi, di bambini, di donne e uomini di ogni età e di tante nazionalità.
Fuori le mura del Municipio cittadino urla , imprecazioni , slogan d’altri tempi, rivendicavano ideologie superate dalla cronaca di storie nuove , di “un Sud che non guarda più al Nord “, come narrato dal Console del Congo, Cestaro, ma di un Sud che guarda ad altri Sud come esempio di rinascita, di buone pratiche costruttive . L’ostruzionismo , l’ostinazione a distruggere di gruppi molto scarni di ex militanti e di nuove militanze estremiste, hanno tentato di ottenere una propria visibilità, senza considerare che per un giorno anche le storie di tante persone “invisibili “hanno avuto voce . Oggi gli sguardi di centinaia di cittadini e le telecamere erano rivolte alla storia di un paese che vuole unire e non dividere, per costruire “insieme” un’altra storia , una storia migliore!
Gilda Ricci