Un “artigiano artista”, così amava definirsi il Maestro ceramista Giovanni Cappetti, da tutti conosciuto come Giancappetti, figura indimenticata e fondamentale della ceramica vietrese. Un uomo di elevate doti artistiche ed umane, un grande, raffinato, elegante e stimato artista, instancabilmente impegnato fino agli ultimi giorni della sua vita. Il grande Maestro, è stato ricordato nell’incontro organizzato al “Saint Joseph Resort” dal “Rotary Club Salerno Est”, presieduto dalla dottoressa Marilena Montera, in interclub con il “Club Inner Wheel Salerno Carf”, presieduto dalla dottoressa Milly Marino, con la preziosa collaborazione della professoressa Marianna Bortone Blasi.
Durante la serata, moderata dalla giornalista Francesca Blasi, l’archeologa Matilde Romito, già Dirigente dei Musei Provinciali, ha ricordato le tante opere realizzate dal Maestro salernitano:” Ha raggiunto fama internazionale soprattutto per le sue riproduzioni dei capolavori napoletani del Settecento, come ad esempio il Chiostro in maiolica della Chiesa di Santa Chiara a Napoli, per le sue opere con le immagini dei luoghi della Costiera Amalfitana: il faro di Capodorso, dove lavorava il padre, le cupole delle chiese di Cetara e di Positano, le barche, le sirene. Una vera e propria esplosione di colori: quelli dell’anima e della memoria. Molte sue opere si trovano anche in importanti ville Californiane, nelle piscine degli Emirati Arabi, in Russia, in Francia e persino su una nave di grande lusso, dove c’è la riproduzione della bellissima panchina in maiolica del Chiostro di Santa Chiara di Napoli, che è stata riprodotta, con sapere antico, anche a Salerno, nel chiostro del Convento dei Cappuccini di Piazza San Francesco”. La dottoressa Romito ha ricordato che nel 2003, organizzò una stupenda mostra al Tempio di Pomona, dedicata a Giancappetti:” Rivelò ai salernitani la forza della sua arte. Anche nel Museo delle Arti Applicate di Villa De Ruggiero, a Nocera Superiore, c’è una sezione a lui dedicata. Giancappetti ha ricevuto importanti riconoscimenti in tutto il mondo: dal successo all’Esposizione presso il Gruppo Farnese a Milano nel 1989, al Centro Bagatelle a Parigi, a New York, per le celebrazioni colombiane del 1992. Le sue realizzazioni sono state pubblicate su varie riviste italiane ed estere. Era uno sperimentatore della bellezza. Anche le sue Donne – Madonne lasciano attoniti: il colore azzurro dei loro occhi riportano al mare della costiera e ai ceramisti tedeschi che lui apprezzava molto. Negli ultimi anni lavorava con la figlia Mariagrazia, con la quale creava pannelli e pavimenti in maiolica ispirati al Settecento Napoletano e ai paesaggi della Costiera Amalfitana, da Vietri a Positano, che erano entrati nel suo cuore”. Ed è stata proprio la figlia del grande maestro, Mariagrazia Cappetti, che ha ricordato la grande dolcezza e le doti umane del padre:” Per me è stato padre e maestro di ceramica. Le sue mani guidano le mie, anche se sempre in una direzione diversa, perchè mi ha sempre lasciato lavorare in autonomia, con grande indipendenza”. A ricordare che Giancappetti è stato Presidente del “Rotary Club Salerno Est”, nell’anno rotariano 2002- 2003, ed anche Cavaliere del Santo Sepolcro di Gerusalemme è stato l’avvocato Antonio Calabrese, suo grande amico. Il poeta Vincenzo Tafuri ha letto una sua poesia, “Respiro d’azzurro”, dedicata al “Gentiluomo della Ceramica”, come fu definito Giancappetti dal Senatore Alfonso Andria, nel gennaio del 2014, in occasione del funerale dell’artista.
Aniello Palumbo