“ Il “Limone Costa d’Amalfi” che si avvale del riconoscimento I.G.P (Indicazione Geografica Protetta) è la stella della Costiera Amalfitana ,una terra considerata, per arte e storia, patrimonio UNESCO”. A tributare il giusto riconoscimento al prodotto principe della Costiera Amalfitana, è stato il Cavaliere della Repubblica Carlo De Riso, presidente dell’Organizzazione Produttori CostieraAgrumi, riconosciuta dal Ministero, che da anni, a Minori, si dedica con passione alla coltivazione e alla valorizzazione dei limoni della Costiera Amalfitana e alla salvaguardia del territorio. I De Riso coltivano e raccolgono limoni da almeno tre generazioni :” Mio nonno Alfonso ‘e Mariett ( figlio di Maria) che iniziò nel 1927 la sua attività di coltivazione di limoni ha trasmesso la sua passione a mio padre Giovanni e ai miei zii, Alfonso, Antonio ed Evaristo, che cominciarono a commercializzare nei mercatini locali, ma anche a livello nazionale, i limoni di “scarto” , ossia quelli che avevano piccoli difetti nella forma , che deve essere ellittica – allungata, o qualche macchiolina, scelti tra quelli che venivano venduti all’estero, soprattutto in America, che, incartati nella carta velina, dovevano essere perfetti . Il mercato americano era molto esigente: da alcuni documenti è risultato che nell’800, il limone sfusato di Amalfi, fosse addirittura quotato in borsa Con i miei cugini, Giovanni ed Evaristo, abbiamo proseguito il cammino, diversificando la commercializzazione “. Carlo De Riso che è il cugino del noto pasticciere Sal De Riso, ha raccontato che nel 1996 due produttori della Costa Amalfi: Giorgio Giuliani e Luigi Aceto, per primi, sentirono la necessità di dare un’identità al limone della Costa d’Amalfi, creando il “Limone Costa d’Amalfi IGP” e spiegato che all’estero, esistono altri areali, altre zone di produzione, che fanno concorrenza ai limoni italiani:” Già alla fine degli anni ’80 i limoni della Costiera, che non erano sottoposti a trattamenti post raccolta, venivano superati, nelle vendite, dai limoni provenienti dalla Spagna, dall’Argentina dal Sudafrica. Fino al 2000 a causa di questa crisi, che non consentiva di coprire i costi di produzione , c’è stato un forte abbandono dei limoneti della Costiera Amalfitana che noi pian piano stiamo recuperando”. Il limone amalfitano è un prodotto di nicchia:” Viene coltivato ancora in modo tradizionale nei terrazzamenti inglobati in muretti di contenimento(macere): tutto è rimasto come cento anni fa. Nei “giardini di limoni”, i limoneti, i pali sono ancora di castagno: la pianta viene ancora piegata ad ombrello e legata con un salice per proteggere il frutto, sia dal sole, sia dal vento e dalla grandine. Con questo metodo di coltivazione, e grazie anche al clima temperato della Costiera, i nostri limoni rimangono anche più di un anno e mezzo sulla pianta e quindi il prodotto rimane sempre fresco e può essere venduto in un periodo più lungo che va maggio ad ottobre”. Ormai i limoni IGP della Costiera Amalfitana si possono trovare anche nella grande distribuzione: ” I clienti possono così fare un immediato raffronto tra i nostri limoni, dalla buccia rugosa, e quelli provenienti dalla Spagna o da altri Paesi con la buccia liscia che non è neanche commestibile”. Sono 360 i produttori di limoni della Costiera Amalfitana: ” Ci sono limoneti ad Amalfi, Atrani, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti e Vietri sul Mare”. Carlo De Riso, superando notevoli difficoltà, alla fine ha ottenuto importanti riconoscimenti: ” Ci abbiamo creduto, siamo cresciuti, abbiamo costituito un’organizzazione di produttori, una cooperativa con 157 soci conferitori che fruiscono anche di un’assistenza fiscale e agronomica che ci consente di tenere sempre sotto controllo le norme dettate dal disciplinare dell’IGP”.
De Riso ha spiegato che il limone amalfitano viene utilizzato nel campo culinario per le sue proprietà organolettiche particolari, il suo profumo aromatico unico e naturale:” Essendo un prodotto senza trattamento post-raccolta può essere usato anche per la preparazione del gustosissimo Limoncello e Cremoncello (crema di limone) e di vari dolci tipici come la famosa “Delizia al Limone”. Il limone della Costiera viene utilizzato anche per uso terapeutico e nella cosmesi:” La buccia o l’acqua con succo di limone vengono usati per pulire la pelle, il viso. Il limone è antiossidante e antitumorale: bere la mattina acqua tiepida con mezzo limone spremuto regolarizza l’organismo ” De Riso ha spiegato che del limone amalfitano si utilizza tutto:” Dalla foglia, al frutto, alla buccia” e annunciato che a Minori, in un’antica cartiera di proprietà della Cooperativa, si sta progettando l’organizzazione di corsi di formazione dedicati ai giovani per avvicinarli al mondo della valorizzazione del limone della Costa d’Amalfi:” Per offrire loro delle opportunità di lavoro: attualmente un ragazzo inglese Matt Hogg sta lavorando con noi nei limoneti; dopo aver partecipato ad un “Lemon Tour De Riso”, un tour tra i limoneti storici della Costiera con degustazione dei prodotti tipici, questo ragazzo con entusiasmo, da due mesi, lavora nei nostri giardini facendo un’esperienza lavorativa importante prima di iniziare i corsi universitari”. I produttori di limoni sono gli Angeli della Costiera: “ Sono i veri custodi del territorio: la realizzazione delle macere ad esempio evita i movimenti franosi del terreno”. Carlo De Riso crede molto in questo lavoro: ” Il futuro del nostro territorio è nell’agricoltura e nel turismo”.
Aniello Palumbo