“Il Natale siamo noi: dobbiamo vivere tutta la nostra vita come un continuo Natale che è l’inizio di una storia straordinaria di sacrificio e di salvezza”. A spiegare il vero senso del Natale è stato don Michele Pecoraro, parroco della Cattedrale di Salerno, cha ha celebrato, insieme a Padre Anacleto Bracco, socio del “Rotary Club Salerno Est”, la tradizionale messa di Natale alla quale ogni anno i Club Rotary, Rotaract e Interact della città partecipano per scambiarsi gli auguri. Da sei anni i soci rotariani di Salerno e provincia aiutano i ragazzi con problemi di dipendenze ospiti della “Comunità Emmanuel” che ha la sua sede in località Monti di Eboli, in una grande azienda agricola affidata dal Comune di Salerno al responsabile della Comunità, Domenico Porcelli che da oltre trent’anni affronta ogni giorno le problematiche legate alla dipendenza da droghe, alcol e gioco d’azzardo dei ragazzi accolti nella struttura.:” In questo periodo sono 34: il più giovane ha 18 anni e il più grande 59. La loro guida spirituale è il sacerdote della Comunità, Fra Gianfranco Pasquariello, dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Grazie al Rotary abbiamo la possibilità di fare dei doni ai figli dei ragazzi che stanno in Comunità non avendo loro la possibilità di poterli comprare personalmente”. Erano in tanti i rotariani presenti in Cattedrale che hanno dato il loro contributo: ” Ogni socio ha comprato un regalo per un bambino del quale conosceva soltanto il nome e l’età”, ha spiegato la dottoressa Patrizia Russo, che ha coordinato il progetto dei doni natalizi nato da un’idea della Past President del “Rotary Club Salerno a.f. 1949”, la dottoressa Rosalia Galano. Il Rotary, grazie al Past President Gaetano Pastore, segue da alcuni anni la “Comunità Emmanuel”: “ Con il progetto “Uguali ma diversi – Helping Emmanuel Community”, che ha usufruito anche dei fondi della “Rotary Foundation, abbiamo fornito a coloro che sono accolti presso la Comunità le competenze e le attrezzature necessarie a poter provvedere da sé alla cura delle piante di olivo, al raccolto del prodotto, alla conservazione e commercializzazione dell’olio ricavato. Abbiamo fornito la struttura anche di un impianto fotovoltaico capace di consentire un continuo e ottimale funzionamento dell’impianto di depurazione, già presente, e di dotarla di una centrale a biomasse, onde favorire l’autonomia di riscaldamento e di acqua calda a uso sanitario. A breve partiranno anche dei corsi di formazione. Stiamo cercando di mettere questi ragazzi in condizione di essere autonomi, in modo che possano autosostenersi e soprattutto apprendere di avere una manualità che possa essergli di aiuto nel futuro”. (Pubblicato su “Il Quotidiano del Sud” edizione di Salerno).
Aniello Palumbo