Appena terminato in Aula Magna di Ateneo l’incontro di presentazione del libro “Il Cigno nero e il Cavaliere bianco. Diario italiano della grande crisi”, a cura di Roberto Napoletano. In apertura dei lavori sono intervenuti: il Rettore Aurelio Tommasetti, il prof. Vincenzo Loia – Direttore del Dipartimento di Scienze Aziendali, Management & Innovation Systems, il prof. Carmine Pinto – Coordinatore del Dottorato in Studi Letterari, Linguistici e Storici.
Nel suo saluto istituzionale e di introduzione al volume, il Rettore Tommasetti ha dichiarato: “Ringrazio Napoletano per essere qui con noi oggi. Il racconto del suo libro e il suo intervento in Ateneo rappresentano una testimonianza preziosa per i numerosi studenti intervenuti oggi. Nella sua ultima fatica letteraria l’autore ci propone un intreccio narrativo molto bello per leggere tutto ciò che è accaduto in Italia nell’ambito della crisi finanziaria e bancaria, che viene osservata in chiave industriale, politica ed europea. Napoletano ripercorre la storia della crisi economica che ha colpito al cuore l’Italia e l’Europa. E lo fa parlando con i principali protagonisti dell’epoca, riportando colloqui riservati a tutti i livelli, italiani e internazionali, segreti, rivelazioni scottanti, protagonisti e comparse che si intrecciano come in un romanzo thriller. Son ben 343 i personaggi che l’autore incontra, cita o richiama. Un libro di racconto ma anche di riflessione su un Paese che ha poco memoria e deve ritrovarla, ma che per fortuna ha anche un grande capitale giovanile, che non ha rinunciato a costruire con la sua testa e le sue braccia il proprio futuro”.
“Non ho voluto fare l’ennesimo saggio sulla grande crisi. Ho voluto scrivere un racconto attraverso le voci, i colloqui che ho raccolto – ha dichiarato Napoletano. Il Cigno è un evento raro, frutto di tante cause improbabili che incredibilmente avvengono tutte insieme, procurando un danno gravissimo per il Paese. Il Cavaliere Bianco è Mario Draghi, l’uomo che farà l’atto risolutore della grande crisi. Nel libro ho voluto raccontare la mia percezione dei fatti, di quando ho avuto la sensazione che stesse arrivando il Cigno nero italiano. Questo giorno è il 9 novembre 2011, quando lo spread ha toccato vette mai raggiunte. Ebbene Draghi si rivela un uomo solo che mette in gioco la sua credibilità personale nel momento politicamente giusto e riesce a trovare la soluzione” – conclude l’Autore.