“IL CAMMINO TRA LA PRIMA E LA SECONDA REPUBBLICA” RACCONTATO DALL’ONOREVOLE PAOLO CIRINO POMICINO AL ROTARY CLUB SALERNO 1949

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“La politica italiana è a un bivio: o   si riprende e concorre all’irrobustimento di un’ Unione Europea più adeguata e riformata, o diversamente sarà un Paese colonizzato dai tre imperialismi esistenti: quello americano, quello russo e quello cinese”. E’ questo lo scenario prospettato per il nostro Paese dall’Onorevole Paolo Cirino Pomicino durante la conviviale rotariana, a lui dedicata, organizzata al Grand Hotel Salerno dal presidente del Club Rotary Salerno 1949, il dottor Vincenzo Caliendo, che insieme al dottor Raffaele Brescia Morra, responsabile del progetto della serata,   e tramite l’Onorevole Alfonso Andria, socio del Club, ha invitato l’illustre uomo politico a parlare del tema “Il cammino dalla prima alla seconda Repubblica”. “Vogliamo ripercorrere, attraverso le parole di un protagonista della vita politica e istituzionale italiana, quella che è stata la storia tra la prima e la seconda Repubblica”, ha spiegato il Presidente Caliendo che ha anche ricordato il fratello dell’Onorevole: ” Bruno Pomicino, attore impegnato di teatro, cinema e televisione”.   Il dottor Raffaele Brescia Morra ha introdotto il tema della serata e letto la biografia dell’Onorevole Pomicino che:” Prima di entrare in politica con la Democrazia Cristiana è stato neurologo presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli. E’ stato poi Consigliere e Assessore del Comune di Napoli negli anni ’70; eletto alla Camera dei Deputati, è stato Ministro della Funzione Pubblica, nel Governo De Mita, e Ministro del Bilancio nel sesto Governo Andreotti. Dal 2004 al 2006 è stato europarlamentare. Docente di Politica Economica presso la Terza Università di Roma e Presidente della SPA Tangenziale di Napoli. Ha collaborato con diversi giornali e scritto vari libri con lo pseudonimo di Geronimo”.   L’onorevole Alfonso Andria, è stato europarlamentare nello stesso periodo in cui lo è stato Pomicino:” Abbiamo avuto modo di approfondire la nostra amicizia. E’ stato per me un riferimento forte”.

L’onorevole Pomicino ha parlato dell’attuale sistema politico italiano:” Non ha più nessuna famiglia politica presente: siamo dinanzi ad un’involuzione di una politica che ha smarrito ogni riferimento culturale e si trova in grande difficoltà a interloquire con gli altri sistemi politici europei. Questo rischia di creare una incongruità nell’ambito della costruzione europea e avviare un processo di disgregazione europea che sarebbe la peggiore prospettiva che l’Italia potrebbe avere”. Il dottor Pomicino ha anche parlato di leaderismo, di personalizzazione dei partiti e ribadito che in Italia i partiti non esistono:”   Sono tutti simulacri dei partiti, fortemente personalizzati, con una selezione della classe dirigente di stampo cortigiano. La storia ci insegna che quando vince la cortigianeria, vince la mediocrità. Si è rotto quello che era un legame antico tra territorio e parlamentare: la mancanza della preferenza, la nomina di deputati e senatori, ha creato un distacco notevolissimo tra la società nel suo complesso e le istituzioni democratiche. In questo vuoto sono arrivati i “barbari”, in termini culturali e politici”. Pomicino ha parlato anche del reddito di cittadinanza:” Di Maio l’altro giorno ha detto che” il reddito di cittadinanza è la soluzione alle diseguaglianze”, ma se non si capisce cos’è la disuguaglianza, non si capirà mai che cosa bisogna fare. L’egemonia della finanza sta producendo diseguaglianze”. Poi Pomicino, parlando di Salvini, ha affermato che la politica ha bisogno di compostezza:” Non è possibile che ogni volta che un politico si sveglia deve dire sui social cosa sta mangiando, magari postando un twitter mentre a colazione mangia una fetta di pane e Nutella. E poi quest’ inquietante fascino della divisa: sono specialista in malattie nervose e mentali e ho fatto uno stage a Montecitorio molto lungo, ho avuto modo di approfondire alcuni aspetti e alcune caratteristiche del modo di agire umano, ma questo fascino della divisa mi inquieta, perché non ha senso ”. A proposito delle prossime elezioni europee Pomicino ha affermato” L’Europa va difesa, modificata e riformata: la crisi vera dell’Europa non sta nel parlamento europeo, ma nei capi di Stato e di governo che non hanno più un pensiero europeo, ma cercano solo di negoziare gli interessi nazionali. O trasferiamo nell’ambito del Parlamento Europeo il potere legislativo primario o il rischio che l’Europa deflagri è reale e drammatico. Per avere un’Europa unita è necessario scalare una montagna: molto possono fare le nuove generazioni, se riscoprono l’ansia, la passione e l’amore per una politica alta, degna di essere vissuta”. Pomicino ha anche ricordato lo statista Giulio Andreotti, a cento anni dalla nascita (14 gennaio 1919): ” E’ stato uno di quegli uomini politici che hanno rappresentato la storia d’Italia, uno dei pochi uomini politici che aveva un consenso internazionale senza alcun limite e che ha costruito e consentito, per circa trent’anni, la pace nel Mediterraneo che oggi è pieno di morti. Su Andreotti sono state dette un sacco di fesserie”. Pomicino ha anche ricordato i suoi quattro libri:” Scritti con un fuoco che nessuno può immaginare”, ha detto commosso, tra questi “La Repubblica delle Giovani Marmotte”:” Nel quale parlo dell’andamento dell’economia, dell’egemonia della finanza, l’affanno dell’economia reale e delle diseguaglianze: tutti temi che sono all’ordine del giorno e per i quali io non trovo un’analisi da parte di nessuno degli attuali esponenti politici”. Pomicino ha annunciato che anche a Salerno, fra qualche mese, nascerà una sezione dell’associazione apartitica “Libertà e Conoscenza”, che è anche una scuola di formazione politica, presieduta dal professor Pellegrino Capaldo: “Dove ricominciare a discutere di politica. Perché oggi il dramma vero è che nessuno più conosce; il dramma vero è che la gente che ci governa non sa quel che dice, nessuno ha più una visione complessiva della vicenda economica, politica e sociale di questo Paese”. Importante per Pomicino è ripristinare gli organi collegiali dei partiti:” Nella collegialità e nel confronto, e anche nello scontro, c’è la dialettica: c’è la selezione darviniana delle idee che è l’elemento essenziale di un’attività politica”. A proposito della politica regionale Pomicino ha ricordato di avere spesso difeso l’onorevole Vincenzo De Luca nei riguardi di Antonio Bassolino:” Anche se ho cominciato a conoscerlo litigando sui giornali. Ma bisogna anche saper litigare, argomentando le motivazioni del litigio: il leader non è quello che ordina, ma quello che convince: ditelo a Vincenzo”.

Aniello Palumbo