“Siamo davvero felici di poter suonare in un luogo magico come questo!”. Parole di Brad Mehldau dal Belvedere di Villa Rufolo in apertura del concerto che lo ha visto affiancato dai suoi più fedeli compagni di viaggio: Larry Grenadier e Jeff Ballard.
Una platea gremita ha assistito al primo dei concerti che ha inaugurato la settimana del jazz. E che concerto! Mehldau, che prima di questa esibizione, aveva chiuso la 68esima edizione del Ravello Festival in piena emergenza Covid, ha deliziato il pubblico con 90 e rotti minuti di strepitosa performance, sovrapponendo a composizioni originali quali Solid Jackson, For David Crosby, Wolfgang’s Waltz e Ode alcune delle sue celeberrime reinterpretazioni. Stavolta la scelta è ricaduta su Long Ago and Far Away di Jerome Kern e Ira Gershwin, su Where do you start di Johnny Mandel e And I love her di Lennon/McCartney. Mehldau ha poi sorpreso tutti con Estate di Bruno Martino, pezzo con il quale raramente si è cimentato. Il pubblico di Ravello ha tributato a Mehldau e al suo trio il giusto riconoscimento di applausi per una serata da incorniciare. In platea anche il neocardinale Mons. Claudio Gugerotti, Arcivescovo titolare di Ravello che si sta concedendo qualche giornata di riposo nella Città della musica. (ph Kidea – r.caramiello)