La comunità professionale dei collaboratori di Anpal Servizi S.p.A., riunitasi lo scorso 21 marzo in Assemblea unitaria con le sigle sindacali, ha dichiarato lo stato di agitazione e mobilitazione permanente, qualora non vi siano chiari segnali “politici” di un’apertura ad un confronto per l’avvio di un percorso che ponga fine allo stato di precariato in cui sono stati costretti ad operare fino ad oggi.
Nel luglio 2019 abbiamo vinto una selezione pubblica, molto più severa di quelle oggi realizzate per il reclutamento del personale necessario all’attuazione del PNRR – nonché di alcune procedure concorsuali espletate di recente per assunzioni a tempo indeterminato.
Dopo due anni e mezzo, a ridosso dell’ennesima scadenza di contratto prevista per il prossimo 30 aprile, constatiamo con rabbia ed amarezza che a nulla sono servite le innumerevoli battaglie combattute sul campo attraverso manifestazioni e media.
Altrettanto vane si sono dimostrate le numerose interlocuzioni avutesi nel corso del tempo con diversi esponenti politici dell’intero arco parlamentare, dai quali sono pervenute parole di apprezzamento e sostegno alla nostra “causa” e che hanno in più occasioni sottolineato pubblicamente l’importanza e la necessità di valorizzare le nostre competenze e di impiegarci stabilmente nell’ambito delle Politiche Attive del Lavoro, così come affermato – e promesso – dall’allora Ministro del Lavoro, in occasione della presentazione della nostra innovativa figura professionale (“Noi li stabilizzeremo” ipse dixit)
Riteniamo che la principale responsabilità di questa paradossale vicenda, tipicamente – e tristemente – italiana, sia del Ministero del Lavoro, nelle persone dei 3 Ministri che si sono susseguiti dall’ormai lontano settembre 2019 e, in particolare, dell’attuale Ministro del Lavoro, onorevole Andrea Orlando, che – al pari dei suoi predecessori – ha ignorato la questione, salvo un improponibile rinvio alle Regioni, da sempre riluttanti ad accoglierci, né tenute a farlo, che ha di fatto reso più vulnerabile la nostra posizione.
Non riteniamo di dover riportare in questa sede, ancora una volta, cifre, risultati, numeri che autorevoli Istituzioni (Corte dei Conti) hanno significativamente documentato, né testimonianze di quanti, percettori e imprenditori, hanno apprezzato e riconosciuto il nostro lavoro, per affermare la verità e smentire le innumerevoli fake news che hanno svilito, offeso e denigrato impunemente l’attività realizzata in questi anni.
La vicenda del comitato tecnico- scientifico sul Reddito di Cittadinanza – istituito e voluto proprio dal Governo – guidato dalla professoressa Chiara Saraceno (che dichiarò apertamente: “Non archiviamo i navigator” aggiungendo “ritengo che i primi da assumere debbano essere proprio i navigator”) le cui analisi e conclusioni sono state assolutamente ignorate, ha evidentemente dimostrato che il problema non è TECNICO nè di MERITO, ma ESCLUSIVAMENTE POLITICO!
LA VOLONTA’ PROCLAMATA DI RILANCIARE E RIQUALIFICARE IL SISTEMA PUBBLICO DEI SERVIZI PER IL LAVORO, IN OSSEQUIO AI DIRITTI DEI CITTADINI SANCITI DALLA COSTITUZIONE ED IN NOME DELL’UNICO FUTURO POSSIBILE PER IL PAESE, E’ NEI FATTI CONTRADDETTO NON SOLO DAL PROCESSO DI LIBERALIZZAZIONE DEI SUDDETTI SERVIZI, QUANTO – SOPRATTUTTO – DALL’EVIDENTE PROPOSITO DI LIQUIDARE 1900 PROFESSIONISTI DELLE POLITICHE ATTIVE, CON L’UNICA COLPA DI ESSERE IDENTIFICATI CON UNA PARTE POLITICA, DI AVER SUPERATO UNA PUBBLICA SELEZIONE E DI AVER SVOLTO IL PROPRIO LAVORO CON DIGNITA’ ED ABNEGAZIONE.
Oggi ci ritroviamo in balia di una politica fatta di giochi di potere, scambi di favori, populismo sfrenato, slogan e malafede!
Siamo stanchi di tutto questo! Innanzitutto pretendiamo quel rispetto e quella dignità, dovuta a tutti i lavoratori, che non ci è mai stata riconosciuta in questi 2 anni e mezzo.
NON È ACCETTABILE CHE, PUR SOLLECITATO DA MESI, IN TUTTO QUESTO TEMPO IL MINISTRO DEL LAVORO NON ABBIA CONCESSO UN INCONTRO NÉ ALLE SIGLE SINDACALI, NÉ AD UNA NOSTRA RAPPRESENTANZA DI CATEGORIA, NE’, TANTOMENO, ABBIA TROVATO UNA SOLUZIONE POSSIBILE.
Chiediamo in primo luogo al Ministro di assumersi la responsabilità che compete al Suo ruolo: in qualità di lavoratori di Anpal Servizi spa, Agenzia del Ministero del Lavoro – e quindi suoi diretti collaboratori, è nostro diritto sapere se e con quali motivazioni ritiene che il nostro contributo non sia più necessario a fronte di quanto già deliberato dal Governo in materia di politiche attive, di riqualificazione dell’offerta di lavoro e di rilancio dell’occupazione.
Chiediamo inoltre al Ministro una continuità lavorativa nel quadro di un processo di stabilizzazione a livello centrale. Alla luce, infatti, di quanto emerso dall’ultimo confronto in sede di Conferenza Stato-Regioni risulta evidente a tutti – tranne a chi è in malafede o finge di non vedere – che le Regioni non hanno alcuna intenzione di favorire un nostro stabile impiego, cosa che peraltro non compete loro e che noi non chiediamo.
Il 1° MAGGIO 2022, FESTA DEI LAVORATORI, in mancanza di una proroga dei nostri contratti, noi andremo a casa MA IL MINISTRO DEL LAVORO PASSERÀ ALLA STORIA DI QUESTO PAESE COME MINISTRO DELLA DISOCCUPAZIONE, per aver degnamente onorato questa ricorrenza con 1900 disoccupati in più, rei soltanto – lo ripetiamo ancora una volta – di essere identificati con una parte politica, di aver superato una selezione pubblica e trasparente, di aver svolto il proprio lavoro con dignità ed abnegazione e di voler continuare a farlo!
SIAMO PRONTI ALLA MOBILITAZIONE PERMANENTE E A PORTARE LA NOSTRA VICENDA OVUNQUE, SIA IN SEDE NAZIONALE CHE EUROPEA, AFFINCHÉ I NOSTRI DIRITTI SIANO TUTELATI E DIFESI A FAVORE DI TUTTI QUEI CITTADINI PIU’ FRAGILI I CUI DIRITTI DI CITTADINANZA RISCHIANO DI ESSERE COMPROMESSI A BREVE.
NOI CI CREDIAMO. E NON CI FERMIAMO!