Ancora una volta il Meridione d’Italia è teatro dell’ennesima morte bianca che palesa la totale vacuità dell’azione dei corpi intermedi, rappresentati dai sindacati, che sempre più trascurano le reali esigenze dei lavoratori manifestando, invece, un particolareggiato interesse nei confronti delle cosiddette nuove minoranze che, evidentemente, rappresentano un bacino di consenso e una possibilità lucrativa più concreta.
“L’allontanamento sistematico da parte di tutto il mondo della sinistra -afferma il portavoce di Identità di Popolo Salerno Andrea Antonio Sabatino- e dei suoi sindacati più rappresentativi evidenzia quanto la classe dirigente di questo Paese sia sempre più sorda alle necessità dei settori produttivi della nostra Nazione.”
“In una città come Salerno -prosegue Sabatino- in cui gli stabilimenti industriali sono un numero molto esiguo, ci si aspetterebbe un livello di vigilanza e di tutela elevato, sia a garanzia dei lavoratori sia come sprone per eventuali nuovi investimenti e, invece, è facile constatare come questo sia ben lungi dall’avvenire.”
“Il rilancio industriale della nostra città -conclude Sabatino- non può prescindere da un processo di rinnovamento culturale che dia dignità e sicurezza a tutti i lavoratori ricordando anche alla triplice alleanza sindacale che i diritti civili e individuali rappresentano solo fumo negli occhi gettato da chi, in maniera consapevole e con un progetto cinico e ben orchestrato, sta distruggendo lo stato sociale che decenni di battaglie avevano contribuito a creare.”