I sindaci della Provincia di Salerno hanno occupato pacificamente la Direzione Generale dell’Asl per protestare contro la gestione scellerata della Sanità nel nostro territorio. Una mobilitazione istituzionale sintomo di una comune sofferenza nei confronti del D.G., Antonio Squillante che continua ad interpretare il decreto 49 a favore degli amici e ad attuarlo in maniera radicale, invece, per i nemici. Un D.G. che agisce da militante di partito.
Il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti: “In questi anni abbiamo combattuto contro un Direttore Generale che non ha ritenuto indispensabile concertare le sue azioni con sindaci del territorio, non ha usato una politica aziendale, favorendo e dato risposte solo agli amici di partito, non ha messo in campo strategie che incontrassero le esigenze sanitarie della Provincia. E’ opportuno una mobilitazione dei sindaci del nostro territorio che più di altri vivono la gestione sanitaria personalistica di Squillante, una partecipazione che vada aldilà dell’appartenenza politica”.
Il sindaco di Eboli, Martino Melchionda: “Il Direttore Generale Squillante non può continuare ad interpretare i decreti commissariali in materia sanitaria a proprio uso e consumo, penalizzando, puntualmente, chi non appartiene alla sua stretta cerchia di sodali politici. Stiamo ancora aspettando da Caldoro che convochi il tavolo tecnico, promesso e di cui non si è saputo più nulla. In tal senso, per quanto ci riguarda, il Presidente della Regione è inadempiente. Occorre rivedere al più presto la riorganizzazione sanitaria della provincia di Salerno, territorio che ha pagato il prezzo più alto in termini di riduzione dei servizi sanitari essenziali e di chiusura dei reparti”.
Il sindaco di Angri, Pasquale Mauri: “Si sta giocando sulla pelle dei cittadini. Il D.G., Antonio Squillante sfascia la Sanità della nostra Provincia a scapito delle nostre famiglie. Chiediamo con forza che tutto ciò non accada più e che si ritorni a parlare di Diritto alla Salute”.
Il sindaco di Gioi, Andrea Salati: “Finalmente non sono il solitario don Chisciotte, a volte deriso, che combatte contro i mulini a vento azionati da direttore generale dell’Asl Salerno, Antonio Squillante, su input dei suoi supertecnici che poco o nulla sanno del territorio e dei suoi abitanti. Questa iniziativa smuove un macigno di silenzio e di omertà in cambio di qualche favore. Ho iniziato qualche tempo fa la mia battaglia salvataggio del SAUT senza remore e convinto della bontà della mia azione”.
Il sindaco di Pagani, Salvatore Bottone: “Condivido la protesta, sicuramente sarò presente giovedì in quanto credo sia necessario fare un ragionamento sulla situazione sanitaria di tutta la Provincia direttamente con Caldoro e Morlacco”.
Il consigliere delegato all’ambiente del Comune di Marina di Camerota, Ciro Troccoli: “Chiediamo massima attenzione per la Sanità. Nei mesi estivi i presidi ospedalieri del Cilento vivono un incremento di presenze, pertanto non possono essere dimenticati. Quella di giovedì sarà una protesta senza colori politici”.
Il sindaco di Vibonati, Massimo Marcheggiani: “Condivido la posizione intrapresa dal sindaco Aliberti e dagli altri sindaci del territorio in merito alla questione Sanità. Giovedì sarò presente alla protesta e al fianco dei cittadini”.
Il sindaco di Montercorvino Pugliano, Domenico Di Giorgio: “La Sanità riguarda tutti, indipendentemente dal partito di appartenenza. Sosteniamo la protesta pacifica di giovedì perché il Diritto alla Salute è un bene comune e come tale, inviolabile”.
Il sindaco di S. Valentino Torio, Felice Luminello: “Maggiore attenzione e sensibilità nei confronti del sovraffollamento dei presidi ospedalieri di Sarno e Nocera. L’apertura del PPI di Scafati produrrebbe un decongestionamento dei Pronto Soccorso degli altri Ospedali”.
Il sindaco di S. Marzano sul Sarno, Cosimo Annunziata: “E’ impensabile che si consideri la sanità pubblica solo sotto l’aspetto della spesa. Voglio ricordare a chi di dovere che la sanità italiana vero è che spende circa il 7% del Pil, ma produce allo stesso tempo un Pil del 12%. Diventa quindi di facile lettura come le risorse autoprodotte possono essere impiegate per la salute pubblica. Non è mai stato provato che i tagli nella sanità producono effetti benefici per l’economia e la popolazione, semmai esiste prova certa del contrario”.