I ragazzi dell’Alfano I di scena a Bracigliano.

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Un evento speciale a ritmo di danza, suoni e parole in libertà nel recupero della tradizione e della storia del nostro seicento campano: 50 studenti dei vari indirizzi di studio del Liceo Alfano I di Salerno in scena nel segno della continuità e della memoria storica de li cunti.

Lunedì 30 maggio alle 18, presso Palazzo De Simone di Bracigliano, sede del Parco Letterario Giambattista Basile, si terrà lo spettacolo “Ce steva ‘na vota, Viaggio nei Cunti di Giambattista Basile” con gli studenti dell’Alfano che hanno partecipato al progetto “Con la scuola per ricominciare 10.2.2A-FSEPON-CA-2021-367; 10.1.1A-FSEPON-CA-2021-341”. I PON attivati hanno permesso di far conoscere e apprezzare, agli studenti che hanno aderito, Lo Cunto de li Cunti, definita da Benedetto Croce, «il più antico, il più ricco e il più artistico fra tutti i libri di fiabe popolari». Lo spettacolo vuole essere una rappresentazione finale di un percorso artistico che ha visto i ragazzi impegnati in un ricco calendario di lezioni di danza, teatro arte e scrittura creativa.

Grazie al lavoro svolto dagli esperti Daniela Pastore, autrice del libro “Fiabe della tradizione orale campana”, Serena Stella, attrice e docente di danza, Gaetano Stella, attore e regista teatrale, supportati dai tutor Pierluigi De Santis, Anna Procida e Gilda Ricci gli studenti si sono appassionati leggendo, rivisitando, recitando, danzando e riscrivendo creativamente alcuni brani delle “gatta cenerentola”.
«L’opera letteraria più prestigiosa del nostro barocco è entrata nel cuore dei miei studenti», ha affermato la dirigente scolastica Elisabetta Barone, che sarà presente alla serata alla quale sono state invitate le famiglie degli alunni, le autorità locali unitamente alle diverse realtà culturali e associative del territorio.
I costumi  sono di Animazione 90 di Elena  Parmense.
Martedì 31 maggio poi presso l’Aula Magna del Liceo la presentazione del libro “7 cose di cui vergognarsi”. Edito da PaperFirst, è uno straordinario ripasso dell’Italia peggiore compiuto attraverso la narrazione di un testimone diretto, l’autore Antonio Padellaro.
Si va dall’adulazione dei potenti, all’invocazione dell’uomo forte, dalla ricerca di protezione presso le massonerie, all’egoismo collettivo, fino alla noia di un’informazione sempre più ininfluente mentre la pubblica opinione è in balia delle Bestie social e della follia No Vax. Un libro serio ma non troppo, un diario arrabbiato sugli errori da non ripetere, dedicato a chi è troppo giovane per sapere e a chi è troppo vecchio per ricordare.