“Alla vittoria ed all’onor son guida!” è il motto reggimentale che anima gli uomini e le donne del prestigioso e antico Reggimento “Cavalleggeri Guide” (19°) che, uniti intorno al glorioso Stendardo, servono fedelmente la nostra Patria e rappresentano un patrimonio della nostra nazione. Le fiamme bianche e celesti, dal 23 febbraio del 1860, anno della costituzione, a Pinerolo, del Reggimento Guide, sono state protagoniste e testimoni fedeli di numerosi avvenimenti la cui importanza ha modificato l’assetto della nostra Nazione, dell’Europa e del Mondo. I soldati delle Guide, sull’attenti, con sguardo fiero, con il tradizionale saluto militare che consiste nel portare rapidamente e rigidamente alla fronte la mano destra, hanno accolto i soci dei Club Rotary e Rotaract salernitani nella Caserma D’Avossa di Via Pietro Del Pezzo, in occasione del convegno “I conflitti armati: profili strategici, diplomatici e giuridici” organizzato dal “Rotary Club Salerno Nord dei Due Principati”, presieduto dal professor Antonino Sessa, con il comando del “Reggimento Guide” , nella persona del Colonnello Nicola Iovino, in interclub con i Club Rotary e Rotaract salernitani presieduti da Umberto Maria Cioffi (Rotary Salerno), Camillo De Felice (Rotary Salerno Est), Vincenzo Capuano (Rotary Salerno Picentia), Sabato Cuozzo (Rotary Salerno Duomo), Ugo Sorrentino (Rotary Cava Dè Tirreni), Natalia Granito (Rotaract Salerno), Carmen Tisci(Rotaract Salerno Est), Sergio Rosa (Rotaract Duomo), Giusy Palmieri (Rotaract Campus, Salerno Nord dei Due Principati).
Il Colonnello Nicola Iovino, Comandante del glorioso 19° Reggimento “Cavalleggeri Guide” di Salerno, ha aperto la Caserma ai tanti rotariani che hanno partecipato al convegno:” Ci sentiamo parte di questa comunità” – ha spiegato il Colonnello Iovino – “Con il Rotary abbiamo in comune lo spirito di servizio: il Reggimento Guide nei confronti delle istituzioni; il Rotary nei confronti della società e della comunità”. Iovino ha ricordato che le celesti Guide sono l’ultimo Reggimento di cavalleggeri rimasto in vita nell’Esercito Italiano: ” L’unico armato ancora di sciabola, anche se solo per compiti di rappresentanza” e parlato anche del glorioso Stendardo delle Guide:” Quel drappo dai tre smaglianti colori d’Italia, custode delle tradizioni del Reggimento, che è stato decorato con una Medaglia d’Oro e una d’Argento al Valor dell’Esercito, una Medaglia d’Argento e due di Bronzo al Valor Militare e una Medaglia d’Argento al Valor Civile. Questo Stendardo, durante i combattimenti, veniva portato da soldati portastendardo, su cavalli addestrati che, durante la carica, non dovevano mai cadere a terra. Il cavallo oggi è stato sostituito con il carro armato: con la Blindo Armata Centauro dell’Esercito Italiano; dai blindati Puma 4×4 e 6×6 e dai Veicoli Tattici Leggeri Multiruolo Lince”. Il Colonnello ha ricordato il sacrificio di tanti soldati che hanno donato la loro vita per la Patria e che il Reggimento fa parte della “Brigata Garibaldi” della quale fanno parte anche molte donne soldato. “I Cavalleggeri si addestrano continuamente. Si preparano a qualsiasi tipo di operazione per garantire la pace”. Il Segretario del “Rotary Club Salerno Nord dei Due Principati”, il Past President Vittorio Villari, ha salutato le autorità militari e rotariane presenti tra le quali il Colonnello Filippo Melchiorre, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Salerno; il Generale Oriol De Luca, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno; il Past Governor Marcello Fasano, il Formatore Distrettuale Michelangelo Riemma, il Formatore d’Area Gaetano Pastore, gli Assistenti del Governatore: Tony Ardito, Dino Bruno e Ciro Senatore. A nome di tutti i presidenti rotariani è intervenuto l’avvocato Camillo De Felice, presidente del “Rotary Club Salerno Est” che ha ricordato il ruolo del Rotary sul territorio e che il Rotary è presente all’Assemblea delle Nazioni Unite fin dalla sua fondazione:” Il Rotary detiene un seggio permanente nell’Assemblea della Nazioni Unite. Il Rotary si dedica alla promozione della pace e si impegna per affrontare le cause alla base dei conflitti nelle comunità di tutto il mondo per perseguire un futuro di pace, giustizia e libertà”. Il professor Antonino Sessa, che ha moderato l’incontro, ha letto i curriculum dei relatori a cominciare dal Generale Salvatore Farina, già Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, che ha parlato degli aspetti strategici dei conflitti armati e spiegato qual è stato il ruolo delle Forze Armate dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi:” L’Italia è impegnata attivamente nel supporto della sicurezza e della pace in diverse regioni del mondo. L’Esercito Italiano ha fatto scuola come garanzia di Pace, di imparzialità e soluzione di conflitti: siamo impegnati in Kosovo, in Libano, in Iraq, siamo anche sul Mar Rosso per tutelare le navi commerciali italiane che sono suolo patrio e vanno protette da eventuali attacchi. Cerchiamo di trovare una strada che possa far cessare i conflitti attuali e per evitare che ce ne siano in futuro. Bisogna trovare dei punti di convergenza tra le parti in conflitto: non solo tra Russia e Ucraina, tra Israele e Palestina, ma anche tra tanti altri Paesi che in questo momento sono protagonisti di una Terza Guerra Mondiale a pezzi, com’è stata definita dal Santo Padre, che deve essere contenuta e spenta”. Il professor Cosimo Risi, già Ambasciatore italiano a Berna; Docente di Relazioni Internazionali all’Università di Napoli, alla Luiss di Roma e all’Università di Salerno, giornalista e Past President del “Rotary Club Salerno”, ha spiegato che l’attacco del 7 ottobre del 2023 è stato un atto terroristico:” I miliziani di Hamas hanno forato la barriera che separa Gaza da Israele e sterminato circa 1.200 persone e preso degli ostaggi che sono stati nascosti nei tunnel scavati negli anni sotto la superficie di Gaza. Israele ha dato luogo ad una controffensiva che ha provocato la morte di quasi 25mila palestinesi e più di 60 mila feriti: un bilancio enorme che purtroppo è destinato a crescere fino a quando non saranno scovati e uccisi tutti i capi dell’organizzazione politica palestinese denominata Ḥamās”. Il professor Risi ha parlato anche della situazione in Ucraina:” C’è uno stallo delle ostilità: le grandi offensive sono in pausa. C’è l’attesa da parte di Putin che venga eletto Trump alla Casa Bianca, alle prossime elezioni di novembre. Trump ha già promesso che a partire dal secondo giorno dalla sua elezione risolverà il problema, probabilmente con un negoziato di pace che preveda la sovranità della Russia sulla Crimea e la cessione di un pezzo di territorio ucraino”. Il professor Francesco Buonomenna, Associato di Diritto dell’Unione Europea all’Università di Salerno, ha spiegato il ruolo del diritto, della politica, intesa come relazioni tra Stati, e delle organizzazioni internazionali nei conflitti di guerra:” I conflitti armati hanno fondamenti e ragioni diverse. Quello tra Russia e Ucraina è un conflitto che poteva essere evitato: con uno sforzo più ampio della diplomazia si poteva trovare una soluzione diversa, come quella di non prospettare l’entrata dell’Ucraina nella NATO, ma nell’Unione Europea; questo avrebbe garantito comunque l’Ucraina che sarebbe stata protetta. Diversamente il conflitto iniziato il 7 ottobre in Israele ha radici molto più profonde e di difficile soluzione: bisogna comprendere il rapporto esistente tra la Palestina, Israele e i territori della Striscia di Gaza che sono territori occupati, disciplinati dal Diritto Internazionale della Guerra, che non possono essere espropriati della loro identità sovrana e l’occupante, Israele, ha dei doveri e obblighi precisi: garantire l’assistenza elettrica, le emergenze sanitarie e altro”. Il professor Buonomenna ha anche approfondito il tema dei crimini internazionali:” Si sono sollevati interrogativi rispetto alla risposta di Israele agli attacchi subiti : ci si chiede se questa risposta è stata proporzionata o se gli attacchi indiscriminati aerei di Israele possano far presupporre un giudizio davanti alla Corte Internazionale di Giustizia per valutare se siano stati commessi dei crimini e se ci sia stata una violazione del trattato internazionale che mette al bando il genocidio. In futuro, se dovesse esserci una condanna, potrebbe intervenire anche la Corte Penale Internazionale”. Le conclusioni sono state affidate all’Assistente del Governatore Dino Bruno che ha portato i saluti del Governatore del “Distretto Rotary 2101”, il dottor Ugo Oliviero, e spiegato che il Rotary previene i conflitti:” Il Rotary è stato sempre in prima linea e attraverso dei service crea degli ambienti di pace, un mondo stabile e pacifico”. Durante la serata il professor Antonino Sessa ha presentato la professoressa Giancarla Sellitto, che dopo un periodo di assenza è rientrata a Salerno e nel “Rotary Club Salerno Nord dei Due Principati”, di cui è stata socia fondatrice e presidente. A spillarla è stato il primo presidente del Club, il professor Francesco Fasolino”.
Aniello Palumbo