Grande attesa a Salerno per il ritorno de “I Normanni”, l’opera lirica la cui trama ruota intorno all’episodio storico dell’eroica difesa dei salernitani, aiutati dai Normanni di Guglielmo Braccio di Ferro, dall’invasione dei saraceni. Mancano pochi giorni alla prima e già fioccano le prenotazioni. Diciotto anni, per iniziativa di Eugenio Paolantonio, la riprese dell’opera che non veniva rappresentata da 133 anni e un tour che vide alternarsi i teatri di Salerno (Verdi), Napoli (Politeama) e Lisbona. Ora il ritorno, nell’unica data di sabato 19 ottobre 2024, presso il Teatro Augusteo di Salerno (ore 20.30).
Il kolossal lirico “I Normanni a Salerno”, su libretto di Leone Emanuele Bardare, è l’opera composta da Temistocle Marzano, che fu tra gli allievi prediletti di Mercadante, un capolavoro storico in musica, tanto maestoso da non essere più rappresentato per gli ingenti costi di produzione.
LA PRODUZIONE E IL CAST
“I Normanni a Salerno” è prodotta dall’omonima Associazione Culturale, diretta da Eugenio Paolantonio, con il patrocinio del Comune di Salerno e della Fondazione Sichelgaita e con il sostegno di BCC Campania Centro, Cassa Rurale Artigiana (Gruppo Bcc Iccrea), Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana e Camera di Commercio di Salerno. L’opera lirica in quattro atti sarà proposta nella sintesi di un unico atto di un’ora e mezza, con la musica dal vivo e un grande pianoforte a coda. Personaggi e interpreti: Guaimaro, Principe di Salerno, Davide Maria Sabatino (basso); Bianca, sua figlia, Chiara Polese (soprano); Ainulfo, condottiero, Gianluca Pantaleone (tenore); Guglielmo Braccio di Ferro, Maurizio Esposito (baritono). Coro Filarmonico Jubilate Deo; Maestro al pianoforte, Nicola Polese; Direttore: Giuseppe Polese. L’introduzione storica all’opera e il commento saranno affidati al prof. Gennaro Saviello, dell’Università eCampus, che si soffermerà brevemente sul tema: “Il Medioevo Normanno e il Melodramma. Bardare e Marzano a Salerno”. La serata sarà presentata da Angela De Stefano.
COME PARTECIPARE
Un appuntamento da non perdere, ad ingresso libero, ma è necessario l’invito e la conferma dello stesso tramite whatsapp al numero 3491406834.
UN PO’ DI STORIA
“La prima rappresentazione de I Normanni – spiega il produttore, Eugenio Paolantonio, presidente dell’Associazione Temistocle Marzano, specializzato in grandi eventi lirici – fu salutata da un grande successo di pubblico e di critica. Era l’11 giugno del 1872, quando l’opera debuttò al Teatro Verdi di Salerno, diretta dallo stesso autore Temistocle Marzano, che intese così celebrare i fasti della storia di Salerno, partendo da una pagina eroica del passato del Mezzogiorno”. La stampa nazionale ed internazionale, che recensì la prima, parlò di un grande successo di pubblico e di critica, tanto che l’autore pensò di portare anche altrove l’Opera, ma i costi della stessa ed i tempi gli impedirono di terminare i suoi progetti”. Nel Piccolo dizionario delle opere teatrali (Ricordi) a cura di Giovanni Paloschi e di pochi anni successivo alla rappresentazione, lo spartito de “I Normanni a Salerno” è segnalato tra quelli di maggiore rilevanza, mentre il Trovatore di Milano, all’indomani della Prima così scriveva: “Successo luminoso. Lavoro di grande merito artistico. Instrumentazione accurata e di effetto magnifico. La messa in scena degna in tutte della grandiosa opera. Il Maestro evocato moltissime volte sulla scena”. L’autore dell’Opera, infatti, fu richiamato sul proscenio per ventotto volte. Marzano fu definito “Il re della melodia” e i suoi numerosi allievi ne decantarono la maestria. Temistocle Marzano nacque a Procida il 2 gennaio 1821 e morì a Salerno, nel cui cimitero monumentale riposano le sue spoglie, il 29 aprile del 1896.
TRAMA E AMBIENTAZIONE
Un’opera grandiosa, nello stile del Maestro Mercadante, seguace e ammiratore di Rossini, scritta da quel Leone Emanuele Bardare che fu invitato da Verdi a terminare la stesura del libretto del Trovatore, e ad adattare quello del Rigoletto per esigenze di censura. La vicenda è ambientata nell’XI secolo, allorquando i normanni, capeggiati da Guglielmo Braccio di Ferro, figlio di Tancredi d’Altavilla, vennero in aiuto alla città di Salerno per respingere l’attacco dei saraceni. La storia ricorda la resistenza della popolazione salernitana e l’infelice amore di Bianca, figlia del re Guaimaro e promessa a Guglielmo, per Ainulfo, traditore del proprio popolo e della propria fede. Questi, infatti, informato delle nozze dell’amata con Guglielmo, si introduce nel palazzo per portarla con sé ma, avendo fallito, torna sotto mentite spoglie minacciando di uccidere il re Guaimaro. Scoperto e fatto prigioniero, Ainulfo si uccide per non cadere nelle mani del popolo che vorrebbe linciarlo. L’amor patrio di Bianca trionfa sulla passione che unisce i due giovani, e il finale tragico riscatta Ainulfo del suo tradimento.