I lavoratori stagionali della Costiera in piazza domenica 31 ad Amalfi per ribadire che lavoro e dignità non sono elemosine

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dall’Associazione Lavoratori Stagionali Costiera Amalfitana riceviamo e pubblichiamo

La nostra bellissima terra, per fortuna solo sfiorata dalla tragedia umana che ha colpito altre zone d’Italia, piange una vittima illustre: il Lavoro. Eravamo consapevoli che si sarebbe aperta una stagione turistica difficile per tutti; non eravamo preparati abbastanza, invece, a perdere la Dignità.

In questi mesi di proclami e decreti, promesse e parole, sono aumentate rabbia ed incertezza: tantissimi i lavoratori del turismo rimasti senza lavoro, con i 600 euro previsti dal Governo per marzo ed aprile e (forse) dei 300 della Regione Campania … poi, chissà; altrettanto numerosi quelli che invece, oltre al danno della perdita del lavoro, sono stati completamente tagliati fuori da qualsiasi forma di sussidio: commessi, Ncc, autisti di bus ecc. che, risultando a tempo determinato per la stagione aprile-ottobre, non esistono né per lo Stato né per la Regione Campania né per le Amministrazioni locali. Per tutti, ad oggi, la Naspi (già dimezzata dal 2015) con cui sopravvivere durante l’inverno è soltanto un miraggio.

Una moltitudine di “invisibili” a cui abbiamo deciso di ridare voce e dignità.

Lo faremo domenica 31 maggio dalle ore 10.30 occupando simbolicamente, e nel rispetto dei divieti vigenti, piazza Municipio ad Amalfi per rivendicare il nostro diritto ad esistere, ad essere tutelati, a lavorare.

Il concetto di stagionalità non può e non deve essere legato a una lettera sul contratto o al codice di un’azienda ma alla ciclicità della prestazione del lavoratore. La nostra, purtroppo, è una terra “a tempo determinato” (la “destagionalizzazione” resta solo una parola vuota) e non per colpa di chi ci lavora!

La Costiera non è solo una cartolina da spot elettorale ma un luogo che ha fatto dell’accoglienza la sua vocazione principale, per cui non esistono lavoratori di serie a e lavoratori di serie b ma persone, con pari diritti e pari dignità. La guerra tra poveri che si vuole scatenare avrà come unica conseguenza quella di speculare, ancor di più, sul poco lavoro che resta in una stagione ormai compromessa.

“Da mesi siamo in contatto col governo nazionale e quella regionale per provare a sistemare gli errori presenti nei vari decreti” spiega Giovanni Cafagna, presidente dell’ANLS “ma le nostre istanze di revisione dei criteri per l’erogazione dei bonus sono state accolte solo in parte, lasciando fuori da ogni tutela migliaia di persone.”

Cosa sarà dei disoccupati e dei lavoratori della Costa d’Amalfi, da ottobre in poi?

Le Istituzioni adesso devono fare una scelta coraggiosa: schierarsi con misure concrete dalla parte delle centinaia di famiglie che vivono di lavoro stagionale, occasionale, a tempo determinato. Nessuno deve rimanere indietro, nessuno deve rimanere escluso; il rischio è che la crisi e l’indifferenza divorino, dopo l’economia, anche il tessuto sociale con conseguenze catastrofiche per la nostra terra a cui difficilmente si potrà poi trovare rimedio.

“Non assistenzialismo ma risposte, e un’assunzione di responsabilità a lungo termine sul futuro del Lavoro in Costiera, pensato senza precarizzazione e con uguali diritti per tutti,” suggerisce Marcelo Amendola, segretario nazionale CUB “che non può prescindere da una modifica radicale della Naspi, attualmente insufficiente ad offrire garanzie economiche e di tenuta sociale.”