“Qui ci sono moltissimi giovani bravi e preparati sono volenterosi e lavorano bene” così Alexander Lonquich in un’intervista rilasciata ieri. E così è stato. I 55 musicisti dell’Orchestra Nazionale Sinfonica dei Conservatori Italiani saliti sul Belvedere di Villa Rufolo non hanno tradito le attese, nonostante l’emozione mostrata nelle prove del pomeriggio.
Il maestro d’altronde non ha certo scelto un programma facile: nella prima parte, il suo concerto prediletto fra i cinque di Beethoven, il Quarto, da subito segnalato come una composizione particolare, in cui il pianoforte, espone il primo tema che pervade tutto il movimento con una serie inesauribile di variazioni. Lonquich con il suo proverbiale piglio, dalla tastiera del gran coda ha eseguito e diretto magistralmente portando a casa un’ottima esecuzione.
Nella seconda parte, il maestro ha dismesso i panni dell’interprete ed è salito sul podio in tshirt per dirigere la nona sinfonia di Beethoven, una lunga cavalcata di oltre un’ora verso i meritati applausi della gremita platea della Città della Musica.
L’ensemble, lo ricordiamo, è formato dai migliori studenti provenienti dai vari conservatori italiani, selezionati ogni anno mediante concorso presso il Conservatorio “Respighi” di Latina. Il progetto è sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca, con l’obiettivo di far conoscere e promuovere il sistema dell’alta formazione musicale, il suo patrimonio artistico e umano. (ph Pino Izzo)