Sarà inaugurata oggi, 10 ottobre, alle ore 19.30 la mostra personale di Mimmo Vastano, “I colori di Vastano”presso Citylife in Caserta.
Mimmo Vastano, attore e pittore d’avanguardia, performer, nasce artisticamente nel 1978, aderendo al movimento artistico culturale Punk. Il Punk è una corrente che si diffonde nel 1976 nella società inglese e ben presto domina tutta la scena culturale europea. Il Punk è letteratura, musica, design, moda, danza, pittura, scultura, in una sola parola, il Punk è arte.
Vastano è legato alla sperimentazione del mondo dell’arte. Il suo linguaggio pittorico negli anni ha subito notevoli cambiamenti, perché si sa, i movimenti artistici sono sempre in fermento, si fondono dando vita a nuove forme, mutano, si evolvono, si influenzano a vicenda, sono legati tra loro in un continuum spazio temporale, culturale. Così come la musica ha sempre influenzato l’arte, l’arte ha sempre influenzato la musica, la musica è arte. Uno dei più grandi insegnamenti viene proprio dalla musica, perché essa non usa i suoi mezzi per imitare i fenomeni naturali, ma esprimere la vita interiore dell’artista per ricrearla nei suoni.
Vastano ha fondato dei gruppi teatrali per esprime al meglio la sua sensibilità, creando relazioni profonde tra le diverse componenti espressive, suono, colore, luce, movimento. Ha partecipato a numerose mostre nazionali ed internazionali, la sua carriera è corollata da molti riconoscimenti.
“L’unico elemento che sporca le mie mani è il Colore”. Può essere intesa come negatività della materia, ma il colore per qualsiasi artista, è l’elemento essenziale della vita come l’aria e l’acqua per tutti gli esseri viventi. La materia si plasma sulla superficie. Il Colore diventa vita. Trasparenze di giochi che si racchiudono in linee semplici, pennellate immaginarie che lasciano il segno. Vastano è il Colore. Libera i percorsi della sua vita con sincronia in una cromia violenta, è l’ unico modo che conosce per far esplodere la sua ribellione verso la quotidianità. Una quotidianità che distrugge, logora la vita.
Il pittore Kandinskij (1866-1944), raccontava come la pittura, per essere veramente libera, doveva scindere dalla concretezza reale dell’arte figurativa a favore di una pittura astratta: Il colore è un mezzo di esercitare sull’anima un’influenza diretta. Utilizza una metafora musicale per spiegare che: Il colore è un tasto, l’occhio il martelletto che lo colpisce, l’anima è un pianoforte con molte corde.
Esterina Pacelli