“ Un grande capannone della Risiera di San Sabba, una località in provincia di Trieste, costruito nel 1892 per la pilatura del riso, fu utilizzato dai nazisti, nel settembre del 1943, come campo di concentramento: l’unico dotato di forno crematorio, dove furono cremate 4000 persone. Da quel campo sono partiti anche 63 convogli destinati ai campi di Dachau e di Auschwitz”. A raccontare quali furono i campi di concentramento presenti in Italia durante il periodo nazista, agli attenti e interessati studenti dell’Istituto Alberghiero “Roberto Virtuoso” di Salerno, diretto dal professor Gianfranco Casaburi, è stato il dottor Francesco Fiume, grande appassionato di storia e socio dell’Ordine dei Cavalieri di San Giorgio in Carinzia, durante il convegno “Un giorno e un luogo da non dimenticare” organizzato dal presidente del sodalizio, l’avvocato Antonio Spiezia.
Gli altri campi di concentramento ricordati dal dottor Fiume erano: ” Il campo di Fossoli, (Modena) allestito dagli italiani nel 1942; il campo di Bolzano – Gries che fu attivo dall’estate del 1944 alla fine del secondo conflitto mondiale; quello di Sant’Anna di Stazzema (Lucca) e quello di Borgo San Dalmazzo (Cuneo), istituito dopo l’8 settembre 1943 per adunarvi gli ebrei in attesa di deportazione”. Il dottor Fiume, che ha lavorato a Trieste per circa venti anni, ha avuto modo di ascoltare le testimonianze dei parenti degli infoibati dentro le voragini naturali disseminate sull’altipiano del Carso triestino, ha presentato un drammatico filmato che raccontava dell’arrivo dei tedeschi in Italia e delle atrocità da loro commesse. Durante l’incontro, moderato dal socio Michele Sessa, i soci Mario Senatore e Vittorio Pesca hanno recitato due loro poesie : “Non morire fratello” e “Dachau” dedicate all’olocausto. Lo scultore salernitano Alfredo Raiola ha presentato una sua opera “Io non dimentico”, per ricordare l’orrore dei lager nazisti. (pubblicato su “Il Quotidiano del Sud”).
Aniello Palumbo