“’A natura mia è chesta. So strega ‘a sempe, a quanno stevo int’a panza e mammema. So’ strega pecchè dico sempre chello ca penzo. So strega pecchè nun tengo paura ‘e di parole periculose. So’ strega pecchè nun china a cap annanz’ a chi conta. So’ strega pecché spesso dongo fastidio a chi nun avessa da. So’ strega perché i roghi ‘nce stanno ancora e io , primma o poi, ‘nce pozzo fernì dinte”. Sono le parole della strega Minarda, che ha dato il nome al paese di Grottaminarda: parole quanto mai attuali se rapportate alle donne di oggi, alle donne “scomode” che non vengono accusate di stregoneria e messe sul rogo, ma in alcuni casi sono ancora oggetto di una sorta di demonizzazione mediatica e sociale. Le streghe nella storia erano donne che si dedicavano all’erboristeria, facevano le guaritrici e le levatrici. La strega incarna la donna libera da ogni dominio, da ogni limitazione. A partire dal Rinascimento, quando si è scatenata “la grande caccia alle streghe”, passando per i secoli successivi, in alcuni paesi le esecuzioni sono proseguite, fino ai giorni nostri. La strega Minarda, interpretata da Monica Garofalo, è stata la protagonista di uno dei sei episodi in cui è stato strutturato lo spettacolo teatrale di beneficenza intitolato “Grotte… incanto e mistero” scritto e diretto dalla professoressa Carmen Piermatteo Gatto, organizzato presso il Teatro delle Arti di Salerno, dalla Commissione Rotary Foundation del “Rotary Club Salerno” presieduto da Umberto Maria Cioffi, con il sostegno del “Distretto Rotary 2101”, dei Club Rotary, Rotaract, Interact, Inner Wheel della Provincia di Salerno e Avellino ; della “Fondazione Bartolomeo Gatto”, con il patrocinio del “Consiglio Regionale della Campania”, del “Comune di Salerno” e con il sostegno della “Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana presieduta dal dottor Domenico Credendino , che ha contribuito alla stampa del libretto con i testi dello spettacolo, curato dal socio Antonio Piluso, distribuito ad oltre quattrocento spettatori cha hanno assistito con grande interesse e coinvolgimento emotivo allo spettacolo, presentato dall’architetto Umberto Maria Cioffi, presidente del “Rotary Club Salerno” che ha promosso il progetto teatrale. Il dottor Lillo Petronella, Presidente della Commissione Rotary Foundation del “Rotary Club Salerno” composta dai soci: Michele Di Filippo, Salvatore Gatto, Antonio Piluso, Vittorio Salemme, e Tea Luigia Siano, ha spiegato che il ricavato della serata sarà devoluto alla “Rotary Foundation”:” Per supportare programmi umanitari, educativi e sanitari come la “Campagna Polio Plus” che in circa 40 anni è riuscita a raggiungere la quasi totale eradicazione della poliomielite nel mondo”.
Il testo e la regia sono stati curati dalla professoressa Carmen Piermatteo Gatto, studiosa e appassionata di storia, che ha voluto raccontare alcuni importanti eventi della nostra storia, interpretati dagli attori della compagnia teatrale amatoriale “Arena Historica” i cui componenti sono per lo più soci del “Rotary Club Salerno” : Anna Cipriano, che ha interpretato la serva nell’episodio dedicato a Trotula De Ruggiero; Alessandra Colombo, che ha interpretato Amantea, che poi diventerà la Sibilla Cumana; Valeria D’Aniello Romanelli, che oltre a interpretare Gabrina, la guaritrice e la donna ebrea, ha anche realizzato alcuni costumi di scena; Michele Di Filippo, che ha interpretato il locandiere nella scena con Maria e Giuseppe e uno dei protagonisti della scena finale scappati nel rifugio antiaereo per sfuggire ai bombardamenti ; Nunzio Di Filippo, che ha interpretato Platone e uno dei protagonisti della scena finale; la piccola e bravissima Giulia Carola Gatto, che oltre ala scena iniziale ha interpretato anche la bimba Anna che offre i biscotti agli ebrei nella scena corale finale alla quale hanno partecipato, come comparse, tutti i presidenti dei Club; Carmine Mele che ha interpretato Dionigi, San Giuseppe e l’inglese William Moens nella grotta del brigante Gaetano Manzo, interpretato da Marco Notari che ha interpretato anche il Dio Apollo, il pastore e l’ebreo Simone; Lillo Petronella, che ha interpretato uno dei rifugiati nella grotta antiaereo; Sara Romanelli, che ha interpretato la dolcissima Maria di Nazareth. Il montaggio sonoro, le immagini e i video proiettati sullo schermo sono stati curati dal socio Nunzio Di Filippo. La professoressa Carmen Piermatteo Gatto ha voluto raccontare la storia delle grotte che in qualche modo hanno segnato la nostra storia:” Per me le grotte, luoghi di incanto e di mistero, sono delle perfette macchine del tempo che hanno la capacità di condurre i visitatori in epoche precedenti”- ha spiegato la regista- “Ho immaginato un viaggio nei secoli, soffermandomi in varie epoche, con soste in quelle grotte, antri e caverne, che hanno lasciato un’impronta nella nostra Storia: a partire dalla grotta del tiranno Dionigi di Siracusa, con Platone e il “Mito della caverna”, per arrivare poi nell’antro della Sibilla Cumana. Il viaggio prosegue con l’arrivo alla grotta di Betlemme, il centro di tutti i tempi, con la nascita di Gesù, per poi ripartire alla volta della grotta della guaritrice, la quale insegnò a Trotula de Ruggiero a riconoscere, raccogliere e utilizzare le erbe officinali. Segue la sosta nella grotta della strega Minarda, che ha dato il nome al paese di Grottaminarda. La penultima tappa è nella grotta del brigante Gaetano Manzo, sui Monti Picentini. Il viaggio nel tempo si è conclude lì dove è iniziato, in una grotta nelle vicinanze di Salerno, nel 1944, durante la seconda guerra mondiale dove ho immaginato che queste grotte potevano essere utilizzate come rifugio antiaereo”. Lo spettacolo è stato promosso anche dalla “Fondazione Bartolomeo Gatto” dedicata al famoso artista salernitano Bartolomeo Gatto, pittore e scultore di arte contemporanea salernitano, conosciuto a livello internazionale, soprattutto per il suo ciclo pittorico delle “Pietre Amanti” che hanno fatto da sfondo alla rappresentazione teatrale. Il Presidente della Fondazione, il figlio Davide Gatto, con la collaborazione della madre Adele e della sorella Carla, hanno scelto per la scenografia le tele del Maestro Gatto di colore rosso: “Insieme all’azzurro e al giallo era uno dei colori preferiti da mio padre. Queste opere sono ispirate alle pietre della Sardegna e del Cilento sua terra di origine (il Maestro Gatto era nato a Moio della Civitella): nei suoi quadri mio padre cercava di trasporre le emozioni che gli trasmettevano le pietre che, come lui diceva, sono sensibili, vivono, parlano, amano, gioiscono, soffrono come noi. Mio padre dialogava con loro”. Hanno collaborato alla realizzazione dell’evento: il “Rotary Club Salerno”, Presidente Umberto Maria Cioffi; il “Rotary Club Salerno Est”, Presidente Camillo De Felice; il “Rotary Club Salerno Picentia”, Presidente Vincenzo Capuano; il “Rotary Club Salerno Nord dei Due Principati”, Presidente Antonino Sessa ; il “Rotary Club Salerno Duomo”, Presidente Sabato Cuozzo; il “Rotary Club Cava De’ Tirreni”, Presidente Ugo Sorrentino; il “Rotary Club Nocera -Sarno”, Presidente Vincenzo La Mura ; il “Rotary Club Nocera Apudmontem”, Presidente Carmen Loreto ; il “Rotary Club Avellino”, Presidente Florindo D’Onofrio ; il “Rotary Club Hirpinia Sant’Angelo Goleto”, Presidente Maria Cincotti; il “Club Inner Wheel Salerno Carf”, Presidente Pierina De Giorgi Le Rose ; il “Club Inner Wheel Salerno Est”, Presidente Maria Grazia Corbo; il “Rotaract Club Salerno”, Presidente Natalia Granito ; l’Interact Club Salerno”, Presidente Benedetta Lombardi . A nome di tutti i Club rotariani è stato letto, dalla Presidente Nazionale dell’Inner Wheel Italia, la professoressa Maria Andria Pietrofeso (Cucca), un messaggio di gratitudine dedicato all’anima dell’evento, la regista Carmen Piermatteo Gatto che, insieme al presidente Umberto Maria Cioffi e alla Presidente Cucca Andria, ha consegnato degli attestati di merito ai protagonisti dello spettacolo.
Aniello Palumbo