“GRAZIE AI NUOVI ANTICORPI L’ALZHEIMER FA MENO PAURA”. A SPIEGARLO IL PROFESSOR LUCIO SANTORO DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE CLINICHE DELLA FEDERICO II DI NAPOLI OSPITE DEL CLUB ROTARY SALERNO EST

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“ Nel mondo ci sono sessanta milioni di malati di Alzheimer. Nel 2050 saranno 180 milioni perché la vita si è molto allungata. Il fattore di rischio più grave è l’età. Arriverà a breve un nuovo anticorpo che va ad aggredire le proteine anomale che si depositano nei neuroni del cervello delle persone che poi svilupperanno l’Alzheimer. Lo stiamo provando anche noi della Federico II di Napoli che facciamo parte di un pool internazionale. Quest’anticorpo riconosce le molecole malformate e le elimina, eliminando così la base morfologica dell’Alzheimer. Questo farmaco è stato già prodotto e il suo uso è in fase di sperimentazione sull’uomo dopo aver superato la sperimentazione sugli animali. Con quest’anticorpo si riuscirà a contenere l’Alzheimer e a rallentarne il processo di evoluzione. Sono certo che nei prossimi dieci anni avremo dei risultati molto interessanti” Ad annunciare l’arrivo di questo nuovo farmaco che fa ben sperare per il futuro dei malati di questa grave patologia, è stato il professor Lucio Santoro, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze Cliniche, Anestesiologia e Farmacoutilizzazione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, durante la conviviale rotariana a lui dedicata organizzata al Grand Hotel Salerno dal Presidente del Club Rotary Salerno Est, l’ingegnere Achille Parisi, che nello spirito rotariano di diffondere la cultura della prevenzione ha invitato il professore salernitano a parlare di ricerca nel campo medico:” E’ importante capire come siano importanti le ricadute della ricerca medica, in campo neurologico, sulla vita quotidiana dei pazienti”. Il Professor Santoro ha spiegato che chi è affetto da questa patologia ha una fase di grande sofferenza iniziale:” Quando si rende conto di averla, poi quando la malattia è molto avanzata il povero ammalato non si rende più conto di nulla. La sofferenza è della famiglia e della società che dovrebbe fornire tutta una serie di supporti che purtroppo oggi sono molto limitati per la scarsità delle risorse economiche”. Il professor Santoro, guidato dalla sua grande passione per la ricerca, con la sua equipe medica della Federico II di Napoli   ha raggiunto importanti risultati nello studio della   Distrofia di Duchenne, una malattia neuromuscolare che porta alla progressiva perdita di forza e riduzione delle abilità motorie:” Colpisce i maschi che vengono da mamme portatrici. Ancora oggi è mortale. Negli ultimi anni è stato prodotto un farmaco, Ataluren, capace di dare dei buoni risultati già dopo un anno di terapia”. Importanti risultati sono stati ottenuti anche per la malattia di Charcot-Marie-Tooth, una malattia rara trasmessa ereditariamente, caratterizzata da alterazioni degenerative a carico del sistema nervoso periferico con conseguente riduzione della forza muscolare, atrofia muscolare progressiva e disturbi della sensibilità: ”Noi abbiamo trovato il gene di questa malattia”. Il Professor Santoro ha anche spiegato che un primo segnale di declino cognitivo legato all’età può essere quello di dimenticare i nomi, le cose:” E’ scientificamente provato che per difenderci dal declino cognitivo bisogna conservare e migliorare la riserva cognitiva ed eliminare i fattori che contribuiscono al deterioramento cerebrale: i traumi cranici aumentano il declino cognitivo, l’obesità, l’ipertensione, il fumo, il diabete sono cause documentate di declino cognitivo. Con minore certezza possono esserlo anche la depressione, i disturbi del sonno, l’aumento dei trigliceridi nel sangue. Possiamo ridurre il rischio di declino cognitivo attraverso gli anni di studio: più si è studiato, seguito master o corsi di formazione più siamo protetti dal declino cognitivo. Anche lo sport è importante. L’attività fisica moderata: la passeggiatina, la nuotatina. Anche fare fitness o danza è importante. Lo sono anche l’attività cardiorespiratoria, la dieta mediterranea e un piccolo consumo di alcol L’allenamento cognitivo e la vita sociale sono fondamentali. Esiste anche un questionario che stabilisce l’indice di riserva cognitiva che si può fare una volta l’anno”.

Aniello Palumbo