Dopo l’avvio delle attività di community music, il 4 novembre, nel Salone degli Affreschi di Palazzo Mezzacapo, si è tenuta la presentazione ufficiale del progetto “Music in” con i rappresentanti delle istituzioni, degli enti e delle associazioni che hanno concorso alla realizzazione dell’intera iniziativa. Dopo i saluti istituzionali si è aperto un tavolo di discussione sul tema ‘Youth work. Approcci e sperimentazioni di cittadinanza e creatività’ che ha visto l’intervento di Stefania Leone, Direttore dell’Osservatorio Giovani OCPG del Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione dell’Università di Salerno, che si è detta particolarmente entusiasta per la presenza dei 18 Youth worker internazionali e italiani finalmente in presenza. “Abbiamo qui esponenti del Terzo settore – ha affermato la prof. Volpe – che per la prima volta in Italia vengono riconosciuti nella figura di ‘Youth worker’ come già avviene in Europa e nel resto del mondo. Ci troviamo di fronte a una sperimentazione dove confluiscono competenze tecniche formali e non formali, che attraverso la musica, abbattono barriere e facilitano l’inclusione dei giovani nella società. La necessità di creare ponti per raggiungere le fasce giovanili disilluse e distanti attraverso codici facilitanti che contribuiscano al dialogo”.
Ha proseguito Francesco Marchionni, consigliere Consiglio Nazionale dei Giovani, affidando alla bellezza il ruolo di connessione e, quindi arti e musica, tra i giovani e la società soprattutto in un luogo plurale qual è la Costiera amalfitana. Miriam Cardone, rappresentante UOD Politiche giovanili della Regione Campania, ha ricordato che la legge regionale 26, prima in Italia, ha riconosciuto la qualifica professionale dello Youth worker, E proprio attraverso la musica questo ruolo svolge una funzione non formale ma molto utile per la collettività. Inoltre ha comunicato che la Regione lancerà un avviso per giovani musicisti talentuosi campani per la formazione di un’orchestra. Sono proseguite le testimonianze del presidente dell’Associazione Europe Direct Salerno e Moby Dick ETS, Francesco Piemonte e Luca Borriello, presidente dell’Associazione Arteteca di Napoli. La seconda parte dei lavori è entrata nello specifico del progetto ‘Music’ in e il primo intervento è stato affidato a Gloria Falcone, rappresentante dell’associazione il Tempio di Apollo ente capofila, che si è detta felice di essere riusciti a portare la prima fase del progetto, denominato ‘prima mobilità’ in Italia. E’ poi intervenuta Paola Anselmi, formatrice di progetto e Presidente Associazione internazionale ‘Musica in culla’. “Sono soddisfatta perché questo è un progetto che realizzerà qualcosa che rimane e in questo caso un manuale. Mi piace citare un proverbio: ’tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare’ per dire che con queste iniziative dobbiamo traghettare ‘il dire verso il fare’, perché spesso si parla molto e si fa poco, ma non è questo il caso. Dobbiamo dare risposte a tante tematiche sociali acuite dalla pandemia e in una buona società non si dovrebbe lavorare sull’inclusività ma la società stessa dovrebbe essere inclusiva, e quindi dobbiamo lavorare in questo senso. Qui a Maiori stiamo lavorando con la musica perché tutti abbiano un posto nella società, attivo e visibile, ringrazio tutti i partecipanti che si stanno mettendo in gioco aprendosi completamente agli altri anche senza avere competenze musicali. Il nostro lavoro ha tre momenti salienti: il primo riguarda le esperienze e i linguaggi espressivi integrati per sentire l’altro e la sua diversità; il secondo la connessione tra tutte le discipline che aiutano nell’educazione; il terzo la produzione del manuale delle strategie didattiche e di diffusione attraverso la musica. C’è bisogno di fare una rete per lavorare insieme e con profondità. Nessuno si deve mai sentire solo”. Hanno fatto seguito gli interventi di Alessia Cecchini, coordinatrice programma Erasmus Plus Agenzia Nazionale per i giovani che si è detta soddisfatta che alla fine di questo progetto ci saranno degli Youth worker che saranno pronti a lavorare nei propri paesi di provenienza con la musica come elemento di inclusione; Miriam Della Mura dell’Osservatorio Giovani dell’Università di Salerno, entusiasta di vedere tutti finalmente in presenza per lo sviluppo di una metodologia non formale; Gaetano Russo, direttore Nuova orchestra Scarlatti di Napoli; Lucia Martinez Associazione Leitmotiv Murcia Spagna; Joao Oliveira Silva Solidaried’Arte Portogallo; Nasi Muncunill El CAE Spagna; Maria Senatore CDE Unisa.
L’evento si inserisce nell’ambito della prima mobilità, prevista dal progetto in Italia, che ha visto 18 youth worker, provenienti dai paesi partner, attivamente impegnati in un percorso volto a sperimentare e condividere approcci educativi e metodologie innovative basate su tecniche di community music e su una logica inclusiva. Le prime due sessioni (2 e 3 novembre) sono state aperte anche ad esterni interessati, come docenti, musicisti, educatori, studenti o chiunque avesse voglia di scoprire le tecniche per l’utilizzo della musica come mezzo di inclusione sociale. Il workshop dal titolo “Nessuno Escluso” è stato condotto da Paola Anselmi, presidente dell’associazione internazionale “Musica in culla” e coordinatrice del dipartimento Prima infanzia della Scuola popolare di musica Donna Olimpia di Roma e Federica Galletti, esperta nella conduzione di laboratori musicali integrali rivolti a gruppi con necessità speciali. Dal 3 al 6 novembre, la formazione è stata riservata esclusivamente ai partecipanti del progetto Music in e ha avuto come tema “La musica del mare”. Il lavoro è stato incentrato su tecniche di educazione non formale, inclusione sociale, musica e comunità con un modello didattico innovativo replicabile, tra i paesi del Mediterraneo.