Giffoni, vigilia con l’nteprima di Hereditary. Anche un robot tra i giurati.

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Vigilia da brividi oggi per la 48° edizione del Festival di Giffoni con l’anteprima dell’attesissimo horror Hereditary, opera prima dell’esordiente Ari Aster, prodotto da Palm Star Media e distribuito da Lucky Red e già definito l’Esorcista del Ventunesimo secolo. Dopo aver raccolto il plauso di pubblico e critica all’ultima edizione del Sundance Film Festival e in attesa dell’uscita in Italia il prossimo 25 luglio, Hereditary è la prima delle 13 anteprime assolute che passano al festival del cinema dei ragazzi. Il film dal cast stellare – Toni Collette (“Little Miss Sunshine” e “United States of Tara”), Gabriel Byrne (“In Treatment”, “I soliti sospetti”), Alex Wolff (“Jumanji: benvenuti nella giungla”), Milly Shapiro (“Matilda the Musical”) e la vincitrice di un Emmy Award Ann Dowd (“The Handmaid’s Tale”) – è basato su una serie di short film aventi come tema i traumi familiari e la terrificante lotta di una famiglia americana contro le forze malvagie. L’opera trasforma i drammi domestici e familiari in un horror operistico che richiama alla mente i classici degli anni ’60 e ’70. La trama ruota attorno alla famiglia Graham: dopo la morte della nonna, donna misteriosa e isolatasi dal resto del mondo, la famiglia inizia a essere coinvolta in eventi sempre più inquietanti che si concentrano soprattutto sulla nipote adolescente Charlie. Solo la madre avrà il compito di salvare la famiglia da quella che sembra essere una maledizione inevitabile.

Un film che è anche una metafora della famiglia in un’epoca di disgregazione dei legami affettivi. Un’opera cinematografica che ha sconvolto il pubblico, un horror destinato a lasciare il segno tra gli amanti del genere come nelle intenzioni del regista: “Spero che il film non faccia dormire la gente- ha detto Colette – spero che rimanga con il pubblico per un po’”.

Tecnologia e ricerca saranno tra le protagoniste della prima giornata del Giffoni Film Festival, in programma dal 20 al 28 luglio a Giffoni Valle Piana (Salerno). La 48/a edizione prenderà il via con un ospite d’eccezione: il robot umanoide Pepper che vestirà i panni di giurato come “giffoner 5601”. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con Giffoni Innovation Hub. Pepper è simbolo e strumento della ricerca, quella condotta da Silvia Rossi, a capo del laboratorio fridericiano di Progetti di Robotica Intelligente e Sistemi Cognitivi Avanzati, che per l’occasione, mostrerà la capacità d’interazione del robot con la platea.
Progettato da SoftBank Robotics, Pepper intratterrà i ragazzi e le ragazze del Giffoni Film Festival introducendo il concetto d’intelligenza artificiale, tema chiave di Next Generation, la rassegna d’innovazione interna al Giffoni Film Festival.

Conflitti generazionali, diversità, bullismo, migrazioni, sentimenti, dubbi, adolescenza, crescita personale sono al centro dei 100 film in concorso, tra lungometraggi e cortometraggi, al Giffoni Film festival, al via da domani nella sua 48esima edizione. Un’edizione che mai come quest’anno dimostra, proprio con la selezione dei film in concorso, la sua straordinaria forza e vitalità, aprendo squarci sorprendenti e inediti su cinematografie proiettate al futuro provenienti da tutto il mondo destinate a colpire l’immaginazione dei 5.601 giurati provenienti da 52 paesi del mondo. Tema di scottante attualità è quello affrontato da More, film turco di Onur Saylak, presentato domani in concorso nella sezione +13 su un quattordicenne che aiuta il padre a gestire il traffico clandestino in Europa tra immigrazione sfruttamento immoralità e sofferenza umana.

Un fantasy potentissimo, sezione +13, sarà di scena sabato 21 luglio: diretto dal danese Anders Walter, I kill giants, questo il titolo della pellicola, racconta la storia di un’adolescente che sceglie di sfuggire alla realtà della scuola e a una squallida vita familiare ritirandosi nel magico mondo di Titani e Giganti ma saranno i suoi giganti, cioè le sue paure rappresentate dai bulli della scuola, i suoi veri avversari da sconfiggere. Il keniano Friend di Wanuri Kahiu è il sorprendente film presentato lo stesso giorno tra i +16, la sezione caratterizzata da una grande attenzione ai temi delle donne: nella pellicola si affronta un tema come l’omosessualità femminile in un paese in cui è contro la legge.

Ma Giffoni sa osare e sa andare alla ricerca di storie incredibili come quella ambientata in Siria (sezione +18) e diretta dall’olandese Brothers di Hanro Smitsman, presentata sempre sabato 21 luglio: una strana coppia di fratelli formata da un cinico comico di cabaret e da un veterano afgano viaggiano verso il paese devastato dalla guerra in cerca del loro fratello più piccolo scomparso dopo aver lasciato un campo profughi in Giordania. Domenica 22 luglio occhi puntati sull’americano Some Freaks (+18) di Ian MacAllister McDonald con Thomas Mann, Marine Ireland e Lily Mae Harrington in una storia in cui un punk sovrappeso, un derelitto con un occhio solo e un gay lottano per dare un senso alla propria esistenza. Lo stesso giorno il concorso +16 schiera la straordinaria opera prima dell’americana Jordana Spiro, Night Comes on, storia di una ragazza che esce dal carcere minorile e intraprende un viaggio assieme alla sorella per vendicare la morte della madre.

Mercoledì 25 luglio, nella sezione +18, il giapponese The Hungry Lion di Takaomi Ogata affronterà il difficile tema della prostituzione minorile e della pedopornografia con la storia di un insegnante arrestato dopo pesanti accuse. This Crazy heart è il fiore all’occhiello del concorso +13 in chiusura, il 27 luglio: diretto dal tedesco Marc Rothemund il film, che uscirà anche in Italia, racconta la storia di due ragazzi diversissimi, uno figlio di papà, l’altro in costante pericolo di vita per una malattia cardiaca, tra cui nasce una sorprendente amicizia. Lo stesso giorno, nella sezione  +16 occhi puntati anche sul brasiliano Rust di Aly Muritiba, sulla deviazioni dei social media e del bullismo digitale capaci di distruggere le esistenze.